Bollettino n. 17 del 17 giugno 2021

Bollettino Fitosanitario
Giovedì, Giugno 17, 2021

AGROFENOLOGIA E  MONITORAGGIO

 

I dati climatici settimanali

Le previsioni meteo della settimana

 

VITE 

Monitoraggo fenologico

Il monitoraggio fenologico è riferito alle zone della collina (litoranea e media). Nelle zone più interne della regione e in quelle a maggiore altitudine la fase fenologica porta annualmente un ritardo di almeno 10 giorni.

Varietà precoci (Moscato, Chardonnay) : la fase prevalente è "accrescimento acini"

Varietà medio-precoci (Pecorino):  la fase prevalente è variabile da  “mignolatura a accrescimento acini"

Varietà medio-tardive (Montepulciano): la fase prevalente è variabile da "fine fioritura a  mignolatura”

Monitoraggo fitosanitario

Peronospora: nei campi monitorati e in generale non risultano infezioni in atto 

Oidio: nei campi monitorati non risultano infezioni in atto. Sono stati segnalati casi di infezioni soprattutto su varietà precoci e ancora con minore diffusione su varietà tradizionali

Altre patologie: si segnalano viti con sintomi di mal dell'esca.

Tignoletta della vite (Lobesia botrana): catture variabili da 0 a poche unità, solo sporadicamente rilevate nei campi monitorati (vedi cartina)

 

Tignola rigata (Cryptoblabes gnidiella): catture variabili da 0 a poche unità, quasi ovunque presenti nei campi monitorati. (vedi cartina) 

Altri insetti: presenza sporadica di erinosi, acariosi

 

OLIVO

Il monitoraggio è riferito alle zone della collina (litoranea e media). Nelle zone più interne della regione e in quelle a maggiore altitudine la fase fenologica porta annualmente un ritardo di almeno 10 giorni.

Monitoraggo fenologico

Varietà di riferimento (Leccino): la fase prevalente è “allegagione”. 

Varietà precoci (Cucco, Gentile di Chieti): "ingrossamento frutto I stadio".

Monitoraggo fitosanitario

Occhio di pavone: infezioni visibili con una percentuale a volte anche molto significativa 

 

TECNICHE AGRONOMICHE

Nei vigneti si sta eseguendo la potatura verde (spollonatura,  scacchiatura e  sfemminellatura) e, nelle controspalliere, la sistemazione dei tralci all'interno delle  coppie dei fili. Nel caso delle varietà precoci (Chardonnay e Moscato) e medio precoci (Pecorino), le coppie dei fili sono state chiuse e molti  tralci hanno raggiunto e superato il filo superiore. Nel caso di vigneti medio tardivi (Montepulciano), lo sviluppo dei tralci è variabile in dipendenza dei fattori pedo-climatici  o del portinnesto più o meno vigoroso e la chiusura dei fili è tuttora in corso.

Nell'oliveto, sulle varietà precoci (Cucco, gentile di Chieti)  si può pensare al secondo intervento con boro e eventualmente azoto.

La gestione del suolo nell'agricoltura integrata

La potatura verde del vigneto

 

DIFESA  DELLE COLTURE

VITE

Dal punto di vista fitopatologico, nei vigneti non trattati, tra l’ 8 e il 10 giugno, limitatamente alle varietà precoci, in particolare chardonnay e pecorino,  si sono evidenziate le prime infezioni di oidio, Erisyphe necator, con la formazione della tipica efflorescenza biancastra sugli acini che si trovavano ad inizio ingrossamento, a conferma di quanto indicato nei precedenti bollettini circa l’elevato rischio nei confronti di questa avversità.  Riguardo alla peronospora, Plasmopara viticola, l’assenza di precipitazioni non ha determinato l’avvio delle infezioni primarie e, le previsioni meteorologiche che, per il periodo di validità del presente bollettino non prevedono importanti precipitazioni  rendono basso il rischio fitosanitario nei confronti di questa avversità. Tuttavia non è ancora il caso di allentare la difesa nei confronti di entrambe le fitopatie poiché eventuali infezioni in questo periodo potrebbero determinare notevoli danni sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo.   

Nei confronti della peronospora, Plasmopara viticola,  sui vitigni precoci si consiglia di effettuare, rispettando il massimo  intervallo tra un trattamento e l’altro indicato in etichetta,  un ulteriore e, probabilmente ultimo,  intervento   con principi attivi caratterizzati da affinità per le cere epicuticolari e che, quindi, sono in grado di assicurare un elevato controllo del grappolo quali ametocradina, ciazofamide, amisulbron, zoxamide, mandipropamide  ecc. in  miscela, esclusivamente,  con sostanze attive di copertura.

Gli stessi principi attivi sopra menzionati sono consigliati  vitigni tradizionali, ove costituisce il primo intervento con sostanze dotate di spiccato controllo degli acini.

Esclusivamente sulle varietà tradizionali si consiglia un ulteriore intervento con  fosfonati (fosetil-al, fosfonato di potassio, fosfonato di di- sodio) mentre su quelle precoci questi principi attivi si ritengono, ormai, non più utili.

Come detto il rischio per infezioni di oidio, Erysiphe necator   continua ad essere molto elevato per cui sia sui  vitigni precoci che su quelli tradizionali si consiglia di associare all’antiperonosporico, un formulato che presenti le stesse caratteristiche di affinità per le cere quali  cyflufenamid, metrafenone, pyriofenone, propizaquid ecc. possibilmente in associazione a zolfo.

Nelle zone a basso rischio e unicamente in assenza di infezioni in atto possono essere utilizzate le strobilurine, azoxistrobin, trifloxistrobin, pyraclostrobin, sempre in associazione a un p.a. dotato di diverso meccanismo di azione.

Nei confronti di questa avversità per i vigneti condotti con il metodo biologico possono essere utilizzati zolfo, bicarbonato di potassio, Ampelomices quisqualis, Bacillus pumilis, Bacillus amyloliquafaciens, olio essenziale di arancio dolce, laminarina,  cervisane e COS-OGA, utilizzati alla dose massima di etichetta.   

Riguardo al controllo della muffa grigia, Botrytis cinerea, si intende precisare che   la fase di pre-chiusura del grappolo , in cui solitamente viene consigliato l’esecuzione di uno specifico intervento deve intendersi come il momento in cui il grappolo è ancora abbastanza spargolo tale da consentire  una buona penetrazione del prodotto applicato, premessa per il successo dell’intervento.

A riguardo di questa patologia si precisa che l’incidenza della botrite dipende molto dall’ambiente di coltivazione, dalla sensibilità varietale (sono più sensibili le varietà a grappolo compatto) e dalle tecniche colturali (la sfogliatura è da ritenersi una pratica necessaria dove la botrite è una patologia ricorrente). Va anche considerato che l’insediamento su grappolo è, spesso, conseguente a lesioni sia di natura biotica (danni da tignoletta, oidio ecc. ) o abiotica (ad es. lesioni causate da grandine) e, in presenza di acini lesionati sono sufficienti appena 12-24 ore di elevata umidità relativa per avviare l’infezione.

Si ricorda che sui  vitigni precoci nella fase di pre-chiusura del grappolo non sono previsti interventi specifici.  

Il monitoraggio della chiusura delle uova delle  cocciniglie, Planococcus ficus e Targionia vitis, hanno evidenziato l’inizio della migrazione delle neanidi  per cui, unicamente nei vigneti infetti, nel periodo di validità del presente bollettino,   è possibile effettuare un primo intervento con  spirotetramat o pyriproxifen.

La generazione antofaga della tignoletta, Lobesia botrana,  appare conclusa o in via di conclusione. Nel periodo di validità del presente bollettino, si consiglia di  intensificare le osservazioni delle trappole sessuali a feromone  (possibilmente con controlli bisettimanali)  per verificare con la maggiore accuratezza possibile l’inizio del volo della seconda generazione al fine di  posizionare correttamente gli interventi insetticidi in relazione alla loro modalità di azione. Si ricorda che per la seconda generazione, generalmente, le ovideposizioni si hanno dopo 5-8 giorni dall’inizio significativo delle catture (per significatività delle catture è necessario che in due controlli successivi, effettuati a distanza di 3-4 giorni l’uno dall’altro, si verifiche un aumento delle stesse)   dei maschi nelle trappole sessuali e che la nascita delle larve si ha dopo 5-6 giorni dalle ovideposizioni.  

Queste considerazioni portano già a dare indicazioni temporali circa il posizionamento dei  regolatori di crescita metoxifenozide e tebufenozide (utilizzabili per problemi residuali solo nei confronti della seconda generazione) e clorantraniliprole da usare in fase di ovideposizione, prima della chiusura delle uova, emamectina e indoxacarb da utilizzare da uova testa-nera a inizio chiusura delle stesse, spinosad, spinetoram e Bacillus thuringiensis , in presenza delle larve neonate.

Al momento si ritiene che, nel periodo di validità del presente bollettino non sono ancora necessari interventi nei confronti di questo fitofago.

Laddove si sono evidenziate presenze di fillossera, Viteus vitifoliae è possibile intervenire con spirotetramat o acetamiprid, leggendo attentamente le etichette al fine di rispettare  il numero massimo di interventi autorizzati sulla coltura. 

 

OLIVO

Da questo momento occorre prestare  molta attenzione ai due insetti chiave per la coltura, la tignola, Prays oleae e la mosca, Bactrocera oleae.

Nei confronti del primo insetto (Prays oleae) il monitoraggio a mezzo delle trappole sessuali a feromone  ha evidenziato, a partire dal 13-14 giugno, un significativo aumento delle catture pertanto è necessario iniziare le osservazioni sulle olivine per verificare l’entità delle ovideposizioni e, l’eventuale superamento della soglia di intervento che, si ricorda, è stabilita nel 10-15% di uova o larvette in fase di penetrazione. 

Si ricorda che le uova vengono deposte, normalmente, sul calice dell’olivina e dopo un periodo variabile da 3 a 7 giorni le larvette penetrano, direttamente (quindi senza essere vaganti tali da renderle visibili) all’interno dell’olivina forando il calice fino ad arrivare all’interno del nocciolo nel quale permangono  per diverse settimane.

Si ritiene che, nel periodo di validità del presente bollettino non sono necessari interventi specifici, ulteriori  indicazioni saranno date nei prossimi notiziari.  

Anche riguardo alla mosca (Bactrocera oleae)  a partire dalla seconda decade di giugno si consiglia di iniziare il monitoraggio attraverso trappole cromotropiche o a feromoni in modo da avere una prima idea sulla presenza dell’insetto che  è in grado di compiere una prima generazione annuale completa in primavera,  utilizzando come substrato  riproduttivo e fonte trofica le olive che dall’anno precedente residuano sulle piante di oliveti abbandonati o non completamente raccolti. A fine giugno si ha, di solito, il secondo volo, assai più consistente di quello primaverile  con femmine che vanno ad ovideporre sulle olive dell’anno già recettive in fase di pre- indurimento del nocciolo.

Si ricorda che per il corrente anno non è prevista alcuna deroga (come uso eccezionale) riguardo l’utilizzo del dimetoato caratterizzato dalla sua spiccata attività curativa, per cui è necessario passare ad un approccio di tipo preventivo che tenda ad impedire o scoraggiare la deposizione delle uova nelle drupe da parte delle femminine del dittero.

Riguardo al dimetoato si ricorda che  con Decisione del 26 giugno 2019  la Commissione Europea non ha rinnovato l’autorizzazione all’impiego della sostanza attiva poiché “ non è stato possibile escludere il rischio di esposizione per consumatori, operatori, lavoratori, astanti e residenti a causa della loro esposizione a residui di dimetoato del quale non è stato possibile escludere il potenziale genotossico del suo principale metabolita, ometoato, che è considerato agente mutageno in vivo”.     

 

DRUPACEE:

Dal punto di vista fenologico molte varietà di pesche e nettarine sono in fase di raccolta, per le altre si è in accrescimento dei frutti  con situazioni diversificate in relazione alla maggiore o minore precocità di maturazione. 

Le reinfestazioni di afide verde  Myzus persicae  che avevano destato molta preoccupazione fino alla scorsa settimana appaiono quasi completamente regredite anche perché, trattandosi di una specie dioica in questo periodo compie spontaneamente  migrazioni su altri ospiti.

Si sono evidenziate, invece, ulteriori infezioni di oidio, Sphaeroteca  pannosa   fortunatamente con attacchi principalmente sulle foglie apicali. Si consiglia di continuare la difesa, esclusivamente sulle varietà più tardive che non hanno ancora raggiunto la fase fenologica di frutto noce oltre la quale la suscettibilità alla malattia si attenua notevolmente,  con l’utilizzo di formulati triazolici (difenoconazolo, fenbuconazolo, tebuconazolo ecc.) o gli SDHI (Inibitori della succinato deidrogenasi (fluxapiroxad, flupyram, boscalid e penthiopirad).

Nel periodo di validità del presente bollettino non sono previsti interventi specifici nei confronti della 2^ generazione dei  lepidotteri tortricidi  Cydia molesta e Anarsia lineatella   poiché l’intervento con l’esclusivo utilizzo di principi attivi dotati di attività larvicida è stato consigliato nel precedente bollettino.  

E’, tuttavia, molto importante anche laddove viene praticata la confusione sessuale controllare assiduamente le trappole sessuali posizionate sia all’interno che lungo i bordi delle aree in confusione, e, soprattutto osservare attentamente i germogli per determinare la necessità di un intervento integrativo quando il grado di attacco supera il 2-3%. L’applicazione della confusione, infatti, non deve considerarsi alternativa alla difesa chimica ma complementare ad essa in condizioni di elevata pressione degli insetti.

Nessun intervento specifico è previsto nei confronti del tripide estivo, Thrips major.

Il rischio fitosanitario per infezioni di monilia, Monilia laxa, appare molto basso per cui sulle varietà che andranno raccolte tra la  fine giugno e la prima settimana di luglio,  gli interventi potranno essere effettuati esclusivamente su quelle particolarmente suscettibili e che potrebbero manifestare sintomi anche in post-raccolta, con l’utilizzo di formulati triazolici,  penthiopyrad, fenpyrazamina, trifloxistrobin+tebucolazolo, Boscalid+pyraclostrobin, tebuconazolo+fluopyram, fludioxolin +cyprodinil  ecc. o, in impianti biologici con bicarbonato di potassio, Bacillus amyloliquefaciens, Bacillus  subtilis  ovviamente nel rispetto dei tempi di carenza dei formulati commerciali utilizzati.

Le varietà di ciliegio ancora da raccogliere sono poche tuttavia è ancora necessario il controllo del moscerino Drosophila suzuki, . La difesa deve essere condotta nel rigoroso rispetto del tempo di sicurezza   ricordando che cyantraniliprole (utilizzabile per un massimo di 2 interventi anno) presenta un tempo di carenza di 7 giorni, mentre la deltametrina  di  7 giorni. In colture biologiche è possibile l’utilizzo di spinosad in formulazione spintor-fly (con caratteristiche adulticida) che presenta una buona attività su mosca ma scarsa su drosofila con la possibilità di effettuare 5 interventi per anno.  

 

ORTIVE

Tutte le colture sono in pieno accrescimento con fasi fenologiche diversificate in relazione alle epoche di semina e/o trapianto.

Su pomodoro  in pieno campo, al momento sono state segnalate presenze di batteriosi, in particolare Pseudomonas corrugata  nei confronti della quale si consigliano interventi con formulati rameici che, peraltro, risultano efficaci anche per prevenire eventuali infezioni di peronospora Phytophthora infestans,  nei confronti della quale, essendo il rischio fitosanitario  molto basso non si consigliano interventi specifici.

Molto più attenta, invece, deve essere il controllo dell’alternaria, Alternaria spp.  nei confronti della quale è si consiglia di  intervenire  con formulati specifici quali fluxapiroxad + difenoconazolo, isopyrazam  o  zoxamide ecc.

Sempre su pomodoro in pieno campo allo scopo di prevenire le infezioni del temuto virus TSWV, Tomato spotted wilt virus, riconoscibile dal  tipico incurvamento dell’asse fogliare e bronzatura delle foglie apicali, si consiglia di verificare la presenza dei tripidi (le cui neanidi sono responsabili della diffusione della malattia) scuotendo i fiori su una superficie bianca (anche un semplice foglio di carta); solo in caso di accertata presenza si consiglia di intervenire con l’utilizzo di formetanate, abamectina, acrinatrina, spinosad ecc.   

Il monitoraggio della seconda generazione della nottua gialla, Helicoverpa armigera, non ha evidenziato l’inizio del volo per cui, per il periodo di validità del presente bollettino non sono previsti interventi insetticidi. Si ricorda che si tratta di un lepidottero che, oltre a danni  sull’apparato fogliare, provoca danni diretti sulle bacche ove penetrano attraverso la cavità calicina per poi fuoriuscire quando hanno raggiunto il 4°-5° stadio rendendole in commerciabili.   

 Il  pomodoro in coltura protetta, è  in fase di piena raccolta. Nessun problema da segnalare per cui per il periodo di validità del presente bollettino non sono previsti interventi specifici. La  Tuta absoluta  continua ad essere molto limitata   ma è  comunque sempre buona norma verificare la presenza di mine sulle foglie e, eventualmente intervenire con  clorantraniliprole, emamectina, spinosad, metaflumizone, indoxacarb, Bacillus thuringiensis ecc. ovviamente nel rispetto dei tempi di carenza dei formulati utilizzati.

Su cucurbitacee, su zucchino e melone  è  necessario intervenire, sempre in maniera preventiva, nei confronti dell’oidio con l’utilizzo di formulati triazolici (fenbuconazolo, difenocolazolo, penconazolo, miclobutanil, tetraconazolo ecc.) ciflufenamid, fluxapiroxad, isopyrazam o, nelle coltivazioni biologiche e su zucchino già in fase di raccolta con  Bacillus pumilis, Olio essenziale di arancio dolce, cerevisane ecc.

Su peperone sono state segnalate presenze di cancrena pedale, Phytophtora capsici, con la comparsa di efflorescenza biancastra alla base del fusto. In maniera preventiva si consiglia di intervenire con interventi localizzati con formulati rameici o metalaxil-m.

Sempre su peperone il monitoraggio della piralide, Ostrinia nubilalis , non   ha evidenziato l’inizio del volo, per cui nei confronti di questo parassita non si consigliano interventi specifici. 

Su tutte le colture ortive si consiglia di controllare attentamente la presenza di afidi e, eventualmente,  intervenire tempestivamente

 

COLTURE ORTIVE DEL FUCINO

Durante la settimana si sono verificate abbondanti piogge seguite da alta pressione con temperature in veloce aumento.

CAROTA: Il veloce sviluppo fogliare, nei campi a semina precoce, sta portando la coltura a coprire tutto il terreno. A di sotto della vegetazione, viste le condizioni climatiche su esposte, c’è un alto tasso di umidità pericoloso per l’esplosione di patologie fungine quali alternariosi e marciumi basali. Al momento effettuare trattamenti preventivi con composti rameici che, ricordiamo, sono utilizzabili per un massimo di 4 kg/ha di sostanza attiva per anno.

INSALATE: con l’inizio del ciclo vegetativo e l’aumento delle temperature diurne accompagnate da umidità relativa prossima al 90%, fare attenzione alla peronospora (Bremia lactucae) ed ai marciumi basali (Sclerotinia, Botrytis).  Effettuare un trattamento di copertura con composti rameici, soprattutto nei casi di ristagni di acqua, con prodotti ammessi dal DPI regionale attenendosi al numero di interventi ammessi.

PATATA: nei campi seminati con varietà precoci si cominciano a vedere le prime fioriture con la vegetazione che copre la fila. In queste condizioni, visto l’andamento climatico che favorisce il ristagno di umidità al di sotto del verde, è facile che si sviluppino le condizioni ideali per i primi attacchi di peronospora. Monitorare la situazione id intervenire tempestivamente con prodotti di copertura o curativi a seconda del caso. Seguire le indicazioni dettate dal DPI regionale. Prime presenze anche di dorifora (Leptinotarsa decemlineata). Si tratta di un coleottero che attacca le solanacee facilmente riconoscibile sia allo stadio di adulto con le elitre di colore bianco-giallastro segnate longitudinalmente da 10 evidenti strisce nere (da cui il nome decemlineata), sia allo stadio di larva che si presentano di colore arancio-rossastro con punteggiature nere ai lati del corpo. Le uova sono di colore giallastro e vengono deposte a gruppi sulla pagina inferiore delle foglie. Tutte le forme mobili (adulti e larve) svolgono attività trofica nei confronti della vegetazione causando danni. L’ultima generazione da origine agli adulti che svernano nel terreno. Intervenire con i prodotti ammessi dal DPI solo quando l’infestazione è generalizzata sul campo.

FINOCCHIO: continua velocemente lo sviluppo fogliare, concludere i diserbi con Propaquizafop contro le graminacee e Pendimetalin e Metribuzim per le monocotiledoni e dicoltiledoni. In questa fase è importante controllare le dosi irrigue ed i ristagni in quanto la coltura è molto sensibile a stress che possono causare problemi di natura fisiologica quali la levata a seme e la spaccatura ed appiattimento dei grumoli

AGGIORNAMENTO NORMATIVO FITOFARMACI

ULTIMI BANDI REGIONALI

 

La redazione del Bollettino

Fabio Pietrangeli, Domenico D’Ascenzo, Angelo Mazzocchetti, Antonio Ricci, Antonio Di Donato, Bruno Di Lena, Domenico Giuliani, Nadia Di Bucchianico, Antonio Di Virgilio, Giovanni Ranalli, Antonio Zinni.

Per il monitoraggio di campo è in atto la collaborazione volontaria e gratuita con imprenditori agricoli e tecnici di campo operanti sul territorio, tramite l'app Agroambiente Abruzzo.