Una delle scelte che si pongono al viticoltore è quella se operare o meno un diradamento dei grappoli. Se andiamo a leggere i disciplinari di produzione questa riduzione la impongono con diciture del tipo “al limite produttivo fissato, anche in annate particolarmente favorevoli, la resa dovrà essere riportata attraverso una accurata cernita dei grappoli”.
Va premesso che questa operazione non dovrebbe avere il carattere dell’ordinarietà. Se dobbiamo diradare i grappoli tutti gli anni, forse è meglio che rivediamo le operazioni agronomiche nel loro complesso, in quanto in questo caso il nostro vigneto non è in equilibrio vegeto-produttivo e dobbiamo rivedere le tecniche agronomiche per cercare di raggiungerlo.
L’epoca di esecuzione del diradamento si posiziona dall’allegagione all’invaiatura con evidenti differenze.
Un diradamento precoce, eseguito appena dopo l’allegagione, ha i vantaggi di eliminare subito la competizione tra i grappoli in termini di sostanze nutritive; gli svantaggi consistono nel fatto che i grappoli rimasti tendono però ad avere acini più grandi e sono più compatti e che si può stimolare una ripresa della crescita vegetativa che va a scapito della maturazione.
Un diradamento tardivo, eseguito all’invaiatura, è meno efficace nel rimuovere la competizione tra i grappoli per l’approvvigionamento delle sostanze nutritive; è però più facile da eseguire, per il fatto di poter vedere il diverso stadio di maturazione dei grappoli, e non si creano i problemi derivanti da un diradamento precoce.
I grappolini che dovremmo eliminare sono quelli con acinellatura o quelli attaccati dalle malattie, quelli male conformati o quelli che sono portati da germogli striminziti, in ritardo di maturazione; a parità di scelta è preferibile eliminare i grappoli distali, i secondi grappoli, quelli più vicini all’apice del germoglio.
L’operazione di diradamento è esclusivamente manuale e i tempi di manodopera possono variare da 20 a 50 ore/ha, parzialmente recuperabili in fase di vendemmia. Tenuto conto anche della riduzione quantitativa, il diradamento dei grappoli è una tecnica prevalentemente destinata a produzioni di alta gamma.