Bollettino n. 33 del 30 ottobre 2021

Bollettino Fitosanitario
Venerdì, Ottobre 29, 2021

TECNICHE AGRONOMICHE

 

Ai fini della corretta gestione del suolo secondo le tecniche del DPI Tecniche agronomiche, si raccomanda di mantenere inerbiti i  terreni in pendenza.

Gestire al meglio le operazioni di raccolta delle olive per preservarne la qualità. Le olive raccolte, preferendo attrezzature che limitino le ferite da bacchiatura, andranno poste in contenitori aerati e trasportate al frantoio in tempi rapidi. La molitura effettuata a brevissima distanza dalla raccolta limita notevolmente i fenomeni chimici di degradazione delle stesse e permette di ottenere, di conseguenza, migliori qualità chimico-organolettiche degli olii.

La semina dei cereali comporta un adeguata gestione dell'azoto ai fini del contenimento delle perdite per lisciviazione e volatilizzazione.

La gestione autunnale del suolo nel vigneto: adottare le buone norme di tecnica colturale: lavorazioni, concimazioni o inerbimenti e sovescio. 

 

DIFESA  DELLE COLTURE

 

CerealiDiserbo pre-emergenza. Il controllo delle infestanti è sicura premessa per l’ottenimento di produzioni con elevati standard  quantitativi  e qualitativi. Per lungo tempo il diserbo di pre-emergenza dei cereali a paglia è stato l’unico trattamento erbicida praticato in Italia. Dalla fine degli anni ’80 tuttavia, questa tecnica è stata progressivamente abbandonata sia per l’arrivo  sul mercato di molecole utilizzate in post-emergenza  molto performanti, sia per far posto a molecole maggiormente sostenibili dal punto di vista ambientale. I diserbanti di pre-emergenza, infatti, sono, per loro natura, residuali e, quindi, più persistenti, alcuni addirittura hanno una persistenza fino a due anni.  Negli ultimi anni l’impiego esclusivo di diserbanti di post emergenza basati sull’utilizzo di inibitori dell’enzima Acetil.coA carbossilasi ( quali ad esempio clodinafop, diclofop-metil, fenaxaprop-p-etile ecc.) e dell’enzima ALS Aceto lattasi sintetasi (quali ad esempio florasulam, tribenuron-metil, amidosulfuron, mesosulfuron, iodosulfuron, thiencarbazone-metile, propoxicarbazone ecc.), la monosuccessione sempre più spinta,  il non sempre corretto dosaggio di etichetta, hanno determinato pericolosi fenomeni  di resistenza  a carico di alcune specie quali Avena spp., Alopecurus myosuroides, Phalaris spp,   Sinapis spp., Lolium spp. e Papaver rhoeas e la formazione della cosiddetta flora di sostituzione cioè specie quali Fumaria officinalis, Veronica spp. e Viola arvensis  che, a causa della loro minore sensibilità agli erbicidi di post-emergenza, si sono progressivamente diffuse hanno fatto tornare   nuovamente di attualità il diserbo di pre-emergenza.  I Disciplinari di produzione Integrata, come noto, non prevedono, in maniera generalizzata questa tecnica ma è possibile, localmente, soprattutto in casi  di conclamati casi di resistenza ottenere specifiche deroghe. Ovviamente nelle semine su sodo o in caso di minima lavorazione è indispensabile intervenire con diserbanti sistemici come il glifosate per eliminare tutte le infestanti, prima della nascita del frumento. Per il diserbo di pre-emergenza sono disponibili diversi principi attivi quali ad esempio:

- diflufenican:   dicotilenocida attivo su crocifere, stellaria, veronica, viola, parzialmente su papavero. E’ impiegabile su grano tenero, duro ed orzo e deve essere miscelato con p.a. graminicidi. Va applicato nei primi centimetri di terreno e quando le plantule delle infestanti sono in fase di emergenza. Agisce per contatto ed assorbimento

- clortoluron:  agisce sia per assorbimento fogliare che radicale, . E’ attivo contro dicotiledoni e graminacee e presenta una lunga persistenza di azione , 2-4 mesi e ciò lo penalizza dal punto di vista di sostenibilità ambientale.

- triallate: esclusivamente graminicida viene spesso associato a diflufenican. Non è utilizzabile in post- emergenza ed è registrato su grano tenero, duro e orzo.

-  Diflufenican+flufenacet: presenta una azione sia graminicida che dicotilenocida. E’ utilizzabile solo su grano tenero, orzo, segale e triticale. Su grano duro è utilizzabile solo in post- emergenza precoce

I trattamenti di pre- emergenza possono essere effettuati in una finestra temporale molto ampia che varia a seconda dell’epoca di semina e delle condizioni climatiche. I limiti di questa tecnica vanno ricercati nel mancato contenimento di infestanti ad emergenza tardiva come gallium e perennanti quali cirsium, convolvulus, Cynodon, Agropyron ecc. nei confronti dei quali è necessario intervenire in post- emergenza.

Vite: sono terminate le operazioni di vendemmia. In generale si può affermare che la produzione è risultata soddisfacente  dal punto di vista  qualitativo (soprattutto riguardo alle gradazioni zuccherine) mentre si registra un generale calo di produzione valutabile dal 20 al 30%. Non sono emerse criticità fitosanitarie.

Olivo: si è in piena fase di raccolta e le prime osservazioni relative alla molitura evidenziano una buona qualità dell’olio prodotto anche perché le infestazioni di  mosca, Bactrocera oleae,  sono state del tutto assenti. Dal punto di vista produttivo si riscontra una situazione regionale molto diversificata in relazione alla cultivar e all’areale di coltivazione tuttavia anche dal punto di vista quantitativo si registra una soddisfacente annata. Intervenire in post raccolta per curare le ferite apportate con gli abbacchiatori che potrebbero essere sede di attacco per la rogna Pseudomonas savastanoi, con prodotti rameici, preferendo ossicloruro di rame.

 Drupacee: al momento di scrivere la presente nota l’apparato fogliare delle diverse specie di drupacee appare ancora intatto pertanto, nella generalità dei casi, la strategia di controllo autunnale che prevede l’esecuzione del primo intervento all’inizio della caduta delle foglie, non è ancora iniziata. In novembre, tuttavia è necessario intervenire, con formulati a base di ziram o dodina per prevenire infezioni di bolla, Taphrina deformans e corineo, Coryneum beijerinki. In impianti di pesco interessati da infezioni di cancri rameali, Fusiccocum amygdali e Cytospora spp., e/o da infezioni batteriche  afferibili a Xanthomonas pruni,  si consiglia l’utilizzo di formulati rameici.  Negli impianti nei quali si è riscontrata una elevata presenza di cocciniglie, nel mese di novembre è ancora possibile intervenire con olio bianco per ridurre la popolazione svernante.

Ortive: le colture ortive a ciclo autunno-vernine sono esposte a varie malattie crittogamiche quali rizoctonia Rizoctonia solani,  e sclerotinia Sclerotinia sclerotiorum, , responsabili di marciumi radicali e del colletto, e peronospora, botrite, alternaria, septoria ecc. che, invece determinano maculature e marciumi fogliari. L’elevata umidità ambientale favorisce  anche  infezioni batteriche  causate da Pseudomonas cichorii e Xanthomonas campestris pv. vitians  su lattughe, Pseudomonas marginalis su sedano, marciumi molli di Erwinia carotovora subsp. carotovora su finocchio, cavolo ecc. Per prevenire lo sviluppo delle fitopatie sopra indicate oltre ad una tempestiva eliminazione delle piante  ammalate,  si consiglia l’utilizzo di formulati ad ampio spettro di azione quali sali di rame, cadenzando le applicazioni da una a due settimane in relazione alle condizioni climatiche e al rischio fitopatologico. Su cavolfiori, soprattutto in fase di accrescimento delle infiorescenze, i pericoli maggiori possono derivare dall’alternaria, Alternaria brassicicola, facilmente riconoscibile per le macchie circolari concentriche di colore scuro e dalla batteriosi Xanthomonas campestris, caratterizzata dalla presenza di tacche clorotiche tendenzialmente triangolari, sulle foglie. Entrambe queste fitopatie possono essere efficacemente contrastate con l’ausilio di formulati rameici. Sempre su cavolo vanno controllate le nottue, Mamestra brassicae, e Mamestra oleracea  e la cavolaia, Pieris brassicae, con l’utilizzo di Bacillus thuringiensis, piretriodi di sintesi,  indoxacarb, clorantraniliprole, emamectina, spinosad, spinetoram, azidactina.                           

AGGIORNAMENTO NORMATIVO FITOFARMACI

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La redazione del Bollettino

Fabio Pietrangeli, Domenico D’Ascenzo, Angelo Mazzocchetti, Antonio Ricci, Antonio Di Donato, Bruno Di Lena, Domenico Giuliani, Nadia Di Bucchianico, Antonio Di Virgilio, Giovanni Ranalli, Luciano Santoferrara, Antonio Zinni.