La bulatura

Coltura: 
Cereali
Argomento: 
Tecniche Agronomiche

LA BULATURA

La bulatura è un'antica tecnica agronomica di consociazione tra due colture, in genere un cereale e una leguminosa.

Il cereale viene seminato in autunno (frumento, farro, orzo, avena,etc...), mentre la leguminosa viene traseminata sullo stesso campo in febbraio-marzo prima della levata. (medica, trifoglio, sulla, veccia, cece, lenticchia, etc.),

I vantaggi di questa tecnica, oltre che agronomici per le note sinergie che ci sono tra le due specie consociate, sono perfettamente in linea con diversi obiettivi strategici riguardo agli impegni in materia di ambiente e di clima, con la riduzione dei fitofarmaci, nello specifico i diserbanti, la dispersione nell'ambiente di CO2 e anche il miglioramento della qualità delle produzioni in termini salutistici.

Tratto dal Bando

"La trasemina di specie leguminose sui cereali autunno-vernini nell’Azione 6.2 (bulatura), incrementando la biomassa di radici che si sviluppa nel terreno, favorisce l’attività microbica e della fauna terricola con conseguente incremento dello stoccaggio di carbonio organico (OS4) e miglioramento della struttura e fertilità del suolo (OS5). Il maggiore contenuto di sostanza organica riduce anche i rischi di erosione del suolo (OS5), con conseguente aumento della capacità di ritenzione idrica, contribuendo all’adattamento ai cambiamenti climatici (OS4). L’attività azotofissatrice dei batteri in simbiosi con la coltura leguminosa riduce il fabbisogno di fertilizzazioni azotate nella coltura successiva e di conseguenza attenua i fenomeni di emissione di protossido di azoto (OS4) e lisciviazione dei nitrati nelle acque di percolazione (OS5). Il divieto di impiego di fertilizzanti di tipo chimico, diserbanti e altri presidi fitosanitari sulle colture di copertura autunno-vernine e/o estive (Azione 6.1) e il divieto assoluto di diserbo a partire dalla semina del cereale nella bulatura (Azione 6.2), contribuiscono inoltre agli obiettivi specifici del Green Deal europeo contenuti nella Strategia “Dal produttore al consumatore” e nella “Strategia sulla biodiversità” (COM/2020/380 final), relativamente alla riduzione delle perdite dei nutrienti e dell’uso dei pesticidi"

Nella scelta della leguminosa, ci sono diverse opportunità e considerazioni da fare.

Infatti, se nella scelta del cereale molto spesso ci riferiamo al frumento, ma anche se seminiamo il farro o l'orzo poco cambia, nella scelta della leguminosa c'è da fare la valutazione su quanto la stessa dovrà rimanere in campo, scegliendo tra le annuali (erbai) e le poliennali (prati permanenti) o, in alcuni casi specie che ricacciano nel secondo anno dopo un periodo di disseccamento estivo. Inoltre, sempre nella scelta delle leguminose, si può optare tra quelle per consumo animale (mediche, trifogli, sulla, veccia, etc.) e quelle per consumo umano (cece, lenticchia, cicerchia).

Naturalmente, essendo reintrodotta relativamente da poco tempo, in quanto abbandonata alla luce dell’agricoltura intensiva, oggi va praticata ove possibile, ponendo attenzione, oltre che alle opportunità e ai vantaggi, anche alle diverse problematiche che potrebbero verificarsi, in termini di organizzazione agronomica e economica, e che vanno preventivate e, possibilmente, prevenute.

date: 
Martedì, Gennaio 3, 2023