Tecniche di agricoltura conservativa

Coltura: 
Generica
Argomento: 
Tecniche Agronomiche

Agricoltura conservativa

Il termine agricoltura conservativa si basa su:

  • riduzione delle lavorazioni fino alla completa eliminazione (semina su sodo)
  • rotazione colturale
  • impiego di colture di copertura

Queste tecniche permettono di ottenere ottimi risultati in termini di qualità e quantità delle produzioni mantenendo in equilibrio l’ecosistema agricolo.

La semina su sodo o la riduzione delle lavorazioni

La semina su sodo comporta la semina fatta direttamente su terreno non lavorato. Comporta un generale miglioramento della struttura fisica dello stesso e una minore perdita di anidride carbonica.

Per quanto riguarda invece la riduzione delle lavorazioni, il principio fondamentale è di non fare l’aratura che comporta una inversione degli strati del suolo, un arieggiamento del terreno con conseguente maggiore emissione di anidride carbonica nell’atmosfera.

Si usano pertanto attrezzi discissori quali ripper (senza andare a profondità eccessive) oppure estirpatori a dischi o a molle.

La diminuzione del numero di passaggi con macchine ed attrezzi pesanti permette di evitare fenomeni di compattamento, oltre a ridurre, naturalmente, il consumo energetico, raddoppiando quindi gli effetti benefici dovuti a minore emissione di gas nell’ambiente.

 

La rotazione colturale

La diversificazione colturale si attua mediante le rotazioni che possono essere al minimo biennali, ma preferibilmente devono essere gestite in un periodo più lungo (da triennale a quinquennale) che consenta il ritorno di una coltura sullo stesso appezzamento, dopo un numero congruo di anni.

La prima buona regola è alternare piante depauperanti o sfruttatrici, quali sono in linea generale molte graminacee, con piante miglioratrici, quali le leguminose, che apportano fertilità naturale al suolo.

Nella rotazione sono poi gradite piante da rinnovo (mais, girasole, sorgo, etc.) che si chiamano così in quanto hanno bisogno di lavorazioni profonde ed in genere di apporti ingenti di fertilizzanti, meglio in questo caso che siano organici e, non ultimo il maggese, cioè un terreno libero da qualsiasi coltivazione.

Ruotare le coltivazioni, scegliendo alternativamente piante appartenenti ai tre gruppi o il maggese, oltre ai benefici al suolo in termini di elementi nutritivi e struttura dello stesso, soprattutto se ci fosse un adeguato apporto di sostanza organica fornita o alle piante da rinnovo o con il maggese, comporta benefici in termini di minore competizione delle erbe infestanti che non trovano il modo di proliferare così facilmente come avverrebbe con un ristoppio molto prolungato.

 

L’impiego di colture di copertura

Mantenere il suolo coperto nel corso dell’anno limita o annulla completamente i fenomeni di erosione per ruscellamento superficiale delle acque e limita la perdita di elementi nutritivi, soprattutto l’azoto, che viene assorbito dalle colture e non viene dilavato e/o lisciviato con il conseguente inquinamento delle falde

Le colture di copertura (cover crops in inglese) contribuiscono notevolmente al controllo delle erbe infestanti.

 

Gli effetti migliorativi della agricoltura conservativa

  • miglioramento della struttura fisica del suolo, di tipo glomerulare, meno compatto, più arieggiato, migliore dal punto di vista agronomico, unitamente a una buona presenza di sostanza organica che ha capacità di trattenere e cedere a seconda della richiesta delle piante, gli elementi nutritivi.
  • miglioramento della fertilità biologica per la presenza dei microorganismi terricoli costituenti la cosiddetta macro e meso fauna (lombrichi)
  • miglioramento della capacità di gestione idrica da parte della sostanza organica che ha la capacità di idratarsi fino a 20 volte il suo peso e cederla facilmente alle piante quando le stesse la richiedono attraverso le loro radici.
date: 
Mercoledì, Gennaio 4, 2023