La fertilizzazione dell'olivo

Coltura: 
Olivo
Argomento: 
Tecniche Agronomiche

La fertilizzazione dell’olivo

La fertilità del terreno tiene conto della struttura fisica e degli elementi nutritivi. Molte volte gli elementi sono presenti in quantità più che sufficiente, oppure li apportiamo in abbondanza, ma non sono altrettanto facilmente disponibili per le piante per motivi diversi, principalmente riconducibili alla struttura del suolo, alla lisciviazione, alla Capacità di scambio cationico (C.S.C.) , al pH, etc.

AMMENDAMENTO

Il letame e altri concimi organici oltre ad apportare azoto e altri elementi in forma organica, in quantità minime ma facilmente disponibili, hanno la funzione prevalente di migliorare la struttura del suolo. Potenzia la capacità di scambio cationico riguardo a elementi come il fosforo e il potassio  che sono scarsamente poco mobili e poco presenti nella soluzione circolante e, quindi, difficilmente disponibili per le piante.

La concimazione organica si attua nella stagione autunnale o a fine inverno.

Con finalità prevalentemente ammendanti si possono attuare anche inerbimenti e sovesci.

La principale differenza tra inerbimento e sovescio è che il primo ha come finalità principale il miglioramento della struttura del suolo, con effetti secondari importanti non trascurabili anche in termini di fornitura e assorbimento degli elementi nutritivi, mentre il sovescio ha prevalente finalità nutritive anche se non sono trascurabili gli effetti secondari in termini di miglioramento della struttura del suolo.

In generale poi l’inerbimento viene sfalciato o trinciato lasciando i residui sul suolo, mentre il sovescio viene trinciato o sfalciato e poi interrato nel terreno.

Inerbimento per oliveto: si possono impiegare in purezza graminacee, leguminose e crucifere, o altre specie appartenenti ad altre famiglie, ma in genere il mix è preferibile per i vantaggi legati alla funzione diversa che hanno sulla coltura e per attecchimenti migliori.

Sovesci per oliveto: il più utilizzato nei nostri areali è quello con il favino, oppure altre leguminose, ma, anche in questo caso si possono impiegare dei mix con piante appartenenti ad altre famiglie botaniche, maggiormente riferibili alle graminacee.  

I sovesci vanno attuati tra fine estate e inizio autunno, a seconda delle specie da seminare, in genere stando nel periodo che va da metà settembre a fine ottobre.

 

CONCIMAZIONE

E’ buona norma effettuare almeno periodicamente (ogni 5 anni) una analisi del terreno con particolare riguardo alla dotazione di macro elementi (NPK) del calcare totale ed attivo, del contenuto di S.O. e del suo grado di mineralizzazione ( rapporto C/N)

Mantenere la buona fertilità del terreno, non comporta solo e unicamente apportare concimi, ma in concomitanza o in alternativa si può ricorrere a tecniche di inerbimento e sovescio che apportano benefici non solo in termini di elementi nutritivi ma anche di areazione del suolo, oppure si può pensare di ricorrere all'utilizzo di ammendanti quali il letame naturale ben maturo o concimi organici che migliorano la struttura del terreno in termini di granulometria, forniscono benefici riguardo all'assimilibilità e mobilità degli elementi nutritivi con un miglioramento della capacità di scambio cationica (CSC) e migliorano la ritenzione idrica.  

Perchè concimare

La concimazione è da intendere, anche per una pianta come l’olivo particolarmente rustica,   come fonte di elementi necessari alla pianta per vegetare e produrre frutti. Le carenze di elementi nutritivi provocano nelle piante uno stato di stress che si ripercuote negativamente sulla produzione e sull’accrescimento vegetativo dell’anno.

Quali elementi somministrare

Gli elementi fondamentali della concimazione sono l’azoto il fosforo e il potassio (NPK)

In linea di massima nei nostri ambienti il fosforo e il potassio non destano problemi se non in condizioni particolari, l’azoto è invece il fattore limitante e l’olivo necessita di questo elemento tenuto conto del fatto che è una specie sempreverde e che il ciclo dell’azoto chiude il suo bilancio annuale in passivo. L’azoto, infatti, gioca un ruolo fondamentale nella formazione dei fiori, nell’allegagione e nell’accrescimento dei frutti; deve essere somministrato alla pianta nei periodi di maggiore bisogno: da marzo a luglio.

Non vanno comunque trascurati gli elementi minori detti micro elementi, e tra questi in particolare Zinco, Boro, Magnesio e Zolfo.

Tipologie di concimazioni

Per conseguire produzioni quanti-qualitative soddisfacenti è indispensabile reintegrare gli elementi nutritivi sottratti dalla pianta, in un contesto bilanciato che vede sempre l’azoto come elemento di punta e periodicamente reintegri di fosforo e potassio in aggiunta.

Quando concimare

I periodi di maggiore fabbisogno azotato sono la ripresa vegetativa (inizio primavera) e la formazione ed ingrossamento dei frutti (primavera – estate);

Qualora si volessero interrare concimi P-K è buona norma distribuirli durante il riposo vegetativo (autunno).

Come concimare

La distribuzione al terreno è la forma più utilizzata, da preferirsi per le concimazioni autunnali a base di fosforo e potassio. Per evitare fenomeni di accumulo o di perdita di elementi è consigliabile non eccedere nelle dosi, limitare la distribuzione alla proiezione della chioma e interrare i concimi con una lavorazione superficiale.

La distribuzione degli elementi può essere fatta al terreno e/o tramite l’irrigazione (fertirrigazione) e/o per via fogliare. La fertirrigazione consente notevoli economie sia per le ridotte dosi da distribuire sia per il risparmio di manodopera agricola; inoltre il ridotto calpestio del terreno determina benefici di natura agronomica.

La concimazione fogliare consente anch’essa delle economie per le ridotte dosi ed è particolarmente indicata per fabbisogni immediati, a tal proposito è da preferire nelle concimazioni (primaverili – estive)  precedenti la fioritura e successive  all’allegagione avvenuta e visibile.

Privilegiare concimi a reazione acida, più idonei ed efficienti nei nostri ambienti in cui i terreni hanno reazione tendenzialmente sub-alcalina.

Il ricorso ai concimi complessi NPK di vario titolo, sia pure pratici per il fatto di eseguire un’unica distribuzione, non è propriamente condivisibile, in quanto N, P e K vanno distribuiti a seconda della necessità, con dosi differenziate e in tempi diversi; moltoi di essi sono a reazione neutra o alcalina.

Per lo stesso motivo, apporto di sostanza organica in autunno e apporto di azoto in primavera, anche l’utilizzo  dei concimi organo-minerali è da valutare con attenzione. In questo caso, inoltre,  il discorso va affrontato anche sotto aspetti pratici ed economici, valutando se siamo capaci di leggere in etichetta cosa è contenuto in questi concimi, quale è l’origine della matrice organica e quanto stiamo pagando un apporto in genere limitato di sostanza organica.

Quindi, è meglio usare i concimi semplici , andando a vedere il titolo, il costo economico, la minore o maggiore prontezza d'azione, le altre componenti tecniche.

E' sempre bene comunque, almeno ad anni alterni, il sovescio o gli ammendanti organici in autunno o a fine inverno-inizio primavera.

Quanto concimare

Per le dosi fare riferimento al Disciplinare tecniche agronomiche della regione Abruzzo

date: 
Giovedì, Marzo 4, 2021