Bollettino n. 13 del 4 giugno

Bollettino regionale difesa integrata
Martedì, Giugno 4, 2024

I bollettini di difesa Integrata seguono le norme riportate su

D.P.I. TECNICHE AGRONOMICHE 2024 ABRUZZO

D.P.I. DIFESA 2024 ABRUZZO

INTEGRAZIONE APRILE 2024

Prodotti fitosanitari autorizzati in deroga per situazioni di emergenza fitosanitaria ai sensi dell’art. 53, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1107/2009.

 

CLIMA E PREVISIONI

Il periodo da mercoledì 29 maggio 2024 a lunedì 3 giugno 2024 si è caratterizzato per la significativa variabilità delle precipitazioni, relativamente maggiori nel teramano, nel teatino e nel peligno aquilano. Le precipitazioni si sono manifestate soprattutto nelle giornate di sabato e domenica (2 e 3 giugno 2024) e sono state meno intense nel vastese. Le temperature massime sono state maggiori nel pescarese –litoraneo e nel Frentano Sangro.

 

Previsioni Cetemps 

La settimana prevede un miglioiramento delle condizioni del tempo e da giovedi un aumento delle temperature.

 

OLIVO  

AGROFENOLOGIA

Fase fenologica: Ingrossamento frutti 1° stadio BBCH 71 per le varietà precoci, fase di  allegagione BBCH 69, per altre come la Dritta e Leccino.

In genere si nota una allegagione molto bassa.

C'è una disformità nella fase di allegagione a livello della singola pianta dove, alcune drupe allegate e in fase di ingrossamento e altre a fine fioritura o una appena accennata allegagione. Questo fenomeno trae leggermente in inganno in quanto, vedendo poche drupe, si pensa che l'allegagione sia molto scarsa, mentre è il casio di attendere un po' prima di definirla.

DIFESA

In questa fase la difesa riguarda Prays oleae e Collecotrichum gloeosporioides

Tignola dell'olivo (Prays oleae)

A fine fioritura - inizio allegagione, si può intervenire con Bacillus Thuringiensis.  Nel caso di varietà in una fase fenologica più avanzata, impiegare gli altri principi attivi indicati in tabella.

 

Lebbra o antracnosi (Collecotrichum gloeosporioides)

La lebbra, negli ultimi anni si sta sempre più manifestando. Quando la osserviamo sulle drupe è tardi per intervenire e si va incontro a perdite di prodotto e, potremmo dire soprattutto, a scadimento qualitativo. 

 

PESCO

Fase fenologica: ingrossamento frutti.

DIFESA

Durante l'ingrossamento dei frutti  monitorare e prevenire è l'oidio.  Tra gli insetti difesa per  Cidia e Anarsia.

 

Oidio (Sphaeroteca pannosa)

Le condizioni climatiche della settimana in corso e quelle previste sembrano essere ancora molto favorevoli al fungo, che già si sta manifestando.

Temperature favorevoli (19-22°C) e umidità bassa (< 65-70%) sono fattori climatici predisponenti. essendo un fungo ectofita viene sfavorito da piogge dilavanti, e anche da temperature elevate (maggiori di 28-30°C)

Maggiore suscettibilità nelle prime fasi e fino a indurimento nocciolo per le pesche, in tutte le fasi fino a maturiità per le nettarine. Alcune cultivar di pesche (Springcrest e Suncrest) e di nettarine (Early sungrand) risultano più suscettibili.

 

Interventi agronomici 

- impianto di varietà meno suscettibili;

- contenere la vigoria evitando eccessi di azoto e limitando le irrigazioni

 - mantenere la chioma aerata con le potature;

- mantenere il suolo inerbito e sfalciato;

- effettuare il diradamento per asportare i frutticini colpiti;

 

Difesa chimica

Su cultivar suscettibili ed areali ad alto rischio (zone collinari in prevalenza) si interviene preventivamente da fine fioritura-scamiciatura fino a indurimento nòcciolo. 

In altri casi si può monitorare l'oidio e intervenire solo se c'è la comparsa. In genere con 1-10 germogli infetti rilevati in campo monitorando 10 germogli terminali per pianta, si può prefigurare un attacco di oidio moderato, mentre con più di 10 germogli infetti l'attacco può essere più consistente.

 

Afide verde (Myzus persicae) 

Afide farinoso (Hyalopterus amigdali)

Non si rileva la presenza di afidi sulla coltura

Cidia e Anarsia

Monitorare questi lepidotteri con le trappole e intervenire al superamento della soglia di catture secondo quanto indicato nella tabella sottostante

 

ORTIVE  

Segnalata la presenza di virosi.

Pomodori:  monitoraggio e difesa preventiva di alternaria, che al momento ha un clima ideale per diffondersi

Per le cucurbitacee, monitorare e difendere preventivamente l'oidio, anch'esso favorito dal clima.

 

FITOSANITARIO

 

Tabelle prodotti usi eccezionali che non richiedono deroga

Cavalletta dei Prati (Calliptamus Italicum)

 

Obiettivo del presente articolo: informazione e mappatura delle zone di rischio, al fine di informare gli agricoltori delle misure per contrastare l’insetto.

 

Introduzione e biologia

Negli ultimi periodi, sono state segnalate consistenti infestazioni di cavallette delle specie Calliptamus Italicus, comunemente nota come cavalletta dei prati o locusta dalle ali rosa.  È un insetto ortottero del bacino del mediterraneo. È diffuso nel nord Africa, in Spagna, in Italia e in molte parti del continente asiatico.
Gli adulti sono di colore grigio o brunastro e presentano un accentuato dimorfismo sessuale; il maschio raggiunge una lunghezza di 13-25 mm e la femmina, più grande, di 21-35 mm.
Le neanidi (esemplari giovani), biancastre appena nate, diventano scure in poco tempo e attraverso più mute raggiungono lo stadio di adulto in 40-50 giorni. La cavalletta compie una generazione all’anno. Le forme giovanili nascono dalla seconda metà di maggio alla fine di luglio, in modo scalare in funzione delle caratteristiche climatiche del luogo in cui sono state deposte le uova.
I primi adulti compaiono in luglio e si spostano in volo per distanze brevi. Dopo l’accoppiamento le femmine ovidepongono in agosto in aree circoscritte (cosiddette "grillare"), prevalentemente in terreni compatti, esposti a sud, dotati di pendenza che li rende meno soggetti a fenomeni di ristagno idrico.
Le uova vengono deposte dalle femmine a 2-3 cm di profondità nelle crepe del terreno, in numero variabile da 25 a 55 all'interno di una ooteca.

Condizioni favorevoli al loro sviluppo

Inverni con temperature miti e scarsa piovosità permettono la sopravvivenza delle uova e conseguentemente la nascita in primavera di molti individui.
L'insorgere dell’infestazione delle cavallette è legata a condizioni ambientali e climatiche che favoriscono lo sviluppo dell'insetto. L'abbandono delle zone collinari e montane con conseguente aumento di aree incolte, degradate e scarsamente lavorate fa sì che si crei un habitat ideale per la riproduzione delle cavallette.
La scarsa piovosità e umidità agisce inoltre negativamente nei confronti dei principali nemici naturali di Calliptamus Italicus, fra i quali il fungo Entomophaga grylli.

Danni

Sono insetti polifagi, quando l’infestazione è caratterizzata da tanti individui, gli adulti possono provocare danni alle colture, oltre che alle piante spontanee, in particolare a leguminose foraggere, e orticole. Nelle aree di pullulazione gli insetti, anche se del tutto innocui per le persone, possono provocare considerevoli danni a causa della loro voracità alle colture agrarie quali medicai, prati, orticole, ecc. Il danno è direttamente proporzionale al livello di infestazione e generalmente si determina a carico delle coltivazioni di erba medica, in quanto diffuse nelle aree collinari e alimento preferito dalle forme giovanili dell’insetto in rapido accrescimento.

Sono stati segnalati attacchi a colture orticole solanacee, sedano, brassicacee e mais.

Difesa

Per limitare i danni alle colture ed i disagi alle persone è molto importante l’individuazione tempestiva delle “grillare”, da cui, in primavera, hanno origine le infestazioni.

 In queste zone vanno concentrati gli interventi di lotta (compresa quella chimica), che per essere efficaci, devono essere effettuati precocemente prima della dispersione delle cavallette adulte, contro le forme giovanili (neanidi). È possibile utilizzare insetticidi appositamente autorizzati dal ministero della salute contro Calliptamus Italicum nei medicai.

Per la difesa sarà importante fare attenzione a quale insetticida sarà possibile usare nei medicai contro questa avversità.

E'  possibile impiegare un insetticida biologico LASER a base di Spinosad che ha ottenuto una autorizzazione eccezionale per un periodo di 120 giorni, dal 16 aprile 2024 al 13 agosto 2024 (Decreto Ministeriale del 16 aprile 2024).

Va precisato che LASER è un insetticida biologico, ma potrebbe comunque avere effetti negativi sulle api e sulle popolazioni degli impollinatori, per cui va impiegato soltanto quando la medica non è in fioritura.

Nelle aziende convenzionali, in alternativa a Laser, il trattamento potrebbe essere eseguito anche con formulati a base di Deltametrina registrati per questo impiego osservando le stesse cautele nei confronti di api e pronubi.

Entrambi i prodotti sono destinati ad un uso professionale e necessitano del patentino fitosanitario per l’acquisto e l’uso, che rimane sotto la responsabilità dell’operatore.

Il trattamento insetticida va effettuato o direttamente sulle giovani cavallette nella loro fase gregaria, o sui bordi dei medicai da difendere. In questo caso non è necessario trattare l’intero appezzamento ma è sufficiente trattare il bordo del medicaio sul fronte dell’infestazione per una trentina di metri circa.

Per questo è molto importante in questa fase prevenire eventuali futuri attacchi, andando a mappare le zone infestate quest’anno e sulle quali bisognerà intervenire nella prossima primavera.

 Anche le lavorazioni del terreno, primaverili, possono comportare la distruzione di gran parte delle ooteche contribuendo così a diminuire sensibilmente il numero di insetti.

Figura 1 fonte EPPO Global Database