Calipetrimerus vitis colpisce generalmente i germogli in fase di germogliamento, nella zona basale del tralcio, provocando un accrescimento stentato e vegetazione a zig-zag.
Questi attacchi primaverili sono particolarmente pericolosi per le piante in allevamento in quanto lo sviluppo può essere gravemente compromesso.
Più di rado, con lo spostamento degli individui sulle foglie in accrescimento (giugno-luglio), i danni su queste si manifestano con deformazioni a coppa e decolorazioni visibili in trasparenza associate alla presenza di necrosi puntiformi al centro. In piena estate, da inizio agosto, le foglie attaccate presentano alterazioni cromatiche con la scomparsa del verde intenso e la presenza di bronzature (la foglia sembra ricoperta da una patina brunastra), prendendo appunto il nome di “acariosi bronzata”, infine le foglie possono disseccare completamente. (fonte Fitogest)
Nemici naturali
Gli acari Fitoseidi rappresentano il più importante fattore di controllo biologico dei Tetranichidi e degli Eriofidi. Sono particolarmente diffuse tre specie: Kampimodromus aberrans (Oud.), Amblyseius andersoni (ChanT. urticae. t), Typhlodromus pyri Scheuten. Nell’intervenire contro eriofidi e acari con insetticidi, la cosa più importante è proteggere questi insetti utili, perché sono i principali autori del contenimento e perderli nel proprio vigneto è molto grave.
Strategie di difesa
Visto che il contenimento ottimale degli eriofidi avviene ad opera dele popolazioni dei loro nemici naturali, è sempre consigliabile l’utilizzo di fungicidi e insetticidi che presentano un basso impatto nei confronti dei predatori. Nel caso di giovani impianti è bene verificare la presenza o meno dell’eriofide. In caso di forti attacchi alla ripresa vegetativa può essere utilizzata miscela di zolfo + olio bianco. In estate, se proprio si manifestano ulteriori infestazioni, si utilizzano i principi attivi consigliati dal DPI Difesa Integrata.
Differenze tra Calepitimerus vitis e Drepanothrips reuteri
I danni possono essere facilmente confusi con quelli provocati dal tripide della vite (Drepanothrips reuteri), ma ci sono delle differenze tra cui quella più evidente delle dimensioni: gli eriofidi non sono visibili a occhio nudo e nemmeno con l’aiuto di una lente contafili (sono acari di minuscole dimensioni 0,15-0,2 mm) mentre i tripidi possono essere facilmente identificati scuotendo le foglie su un foglio bianco e osservando la presenza dei piccoli insetti.