Bollettino regionale difesa integrata
Mercoledì, Ottobre 2, 2024
I bollettini di difesa Integrata seguono le norme riportate su
D.P.I. TECNICHE AGRONOMICHE 2024 ABRUZZO
VITE
Fenologia
Quest'anno ci sono state particolari condizioni di stress idrico e le piante sono state in stato di blocco vegetativo (chiusura stomatica e limitazione fisiologica alle sole funzioni vitali) per un periodo molto prolungato. Inoltre, molti vigneti di montepulciano, hanno mostrato, già a partire dal germogliamento, uno sviluppo fisiologico molto stentato, anche in conseguenza di un attacco di acariosi. Dopo il prolungato blocco fisiologico, le piogge di settembre hanno riavviato una visibile attività vegeto-produttiva che ha comportato, nelle varietà medio tardive (montepulciano, in particolare), l'emissione di nuova vegetazione, l'accrescimento dei grappoli in peso. Nel caso del montepulciano, si può dire che lo stesso, proprio grazie alle piogge cadute in settembre-ottobre e all'abbassamento delle temperature, ha visto rientrare l'anticipo fenologico vissuto per tutta l'annata e la maturazione rallentare: Questo ha permesso una prolungata vendemmia che, partita a metà settembre per i rosati, si è protratta in alcuni casi per tutto il mese di ottobre per i vini più strutturati destinati a durare negli anni.Le piogge di settembre hanno altresì comportato un miglioramento qualitativo dell'uva, grazie a una maggiore idratazione, a un aumento degli zuccheri e a una discreta tenuta del contenuto acidico.
Tecnica agronomica
Sia in funzione di resilienza alla siccità, che potrebbe manifestarsi anche in futuro, sia in funzione di ridare energia a un vigneto che nell'immediata post invaiatura, che coincide anche con il periodo di agostamento dei tralci, ha accumulato poche sostanze di riserva nei tessuti da mettere a disposizione alla ripresa vegetativa, si consiglia di intervenire con fertilizzazioni autunnali (inerbimenti, sovesci, concimazioni), per fornire soprattutto sostanza organica e, eventualmente, sostanze minerali, K e P in particolare, che essendo elementi poco mobili nel terreno vanno apportati in autunno in previsione di un periodo maggiormente piovoso. La vite presenta due picchi di assorbimento radicale: settembre-ottobre e aprile-maggio, ma è prevedibile che, dopo la tardiva ripresa vegetativa, anche l'assorbimento radicale si protrarrà oltre il mese di ottobre. Si può anche pensare a una strategia che preveda al momento le semine di inerbimenti e/o sovesci e a una concimazione organica o minerale (in questo caso azotata) in primavera, in fase di ripresa vegetativa.
Difesa
In alcuni casi si sono rilevati attacchi tardivi di oidio, visibile in forma di micelio sulle foglie. In questi casi si può intervenire con Ampelomyces quisqualis per abbattere o limitare l'infezione che in forma di cleistoteci si conserva sul ritidoma. Nel caso non si intervenga, ricordarsi di intervenire tempestivamente alla ripresa vegetativa per abbassare il potenziale infettivo sulle gemme, sin da subito, e non avere successivi problemi sul grappolo.
OLIVO
Fenologia
L'olivo, pianta notoriamente xerofila, ha vissuto condizioni di stress idrico manifestata con la cascola fisiologica di olive, chiusura stomatica con conseguente limitazione dell'attività vegeto-produttiva e ridotto accrescimento delle drupe. Le piogge di settembre, cadute in misura più o meno intensa sull'interio comprensorio olivicolo regionale, hanno comportato una ripresa vegetativa facilmente visibile con l'emissione di polloni e succhioni, oltre che di nuove foglie sui rami, e l'ingrossamento delle drupe che hanno portato a termine, sia pure in ritardo, il processo di maturazione, anche con discreto accumulo di olio. Tranne che in limitati comprensori, dove ci sono state piogge in luglio, c'è stata una notecole diminuzione delle produzioni, al momento valutate tra un minimo del 20% e un massimo dell'80%. In molti casi si è verificata una totale mancata allegagione (leccino in particolare), a cui si è sommata la riduzione delle produzioni nelle piante in cui le olive erano allegate. In ogni caso, le piogge si settembre hanno comportato sia un incremento produttivo per la notevole crescita delle drupe, che hanno generalmente avuto anche buone rese estrattive, sia un miglioramento qualitativo degli olii prodotti.
Tecnica agronomica
Sia in funzione di resilienza alla siccità, che potrebbe manifestarsi anche in futuro, sia in funzione di ridare energia a un oliveto che nel periodo estivo ha accumulato poche sostanze di riserva nei tessuti da mettere a disposizione alla ripresa vegetativa, è consigliata in questo periodo la fertilizzazione autunnale (inerbimenti, sovesci, concimazioni), per fornire soprattutto sostanza organica e, eventualmente, sostanze minerali, K e P in particolare, che essendo elementi poco mobili nel terreno vanno apportati in autunno in previsione di un periodo maggiormente piovoso. Si può anche pensare a una strategia che preveda al momento le semine di inerbimenti e/o sovesci e a una concimazione organica o minerale (in questo caso azotata) in primavera, in fase di ripresa vegetativa.
Difesa
In post raccolta dell'olivo è consigliabile un intervento fitosanitario con un prodotto rameico al fine di contrastare le infezioni di occhio di pavone, cercosporiosi e rogna.
CEREALI
Tecnica agronomica
Preparazione dei terreni e semina
AGRICOLTURA CONSERVATIVA
Il termine agricoltura conservativa si basa su:
- riduzione delle lavorazioni fino alla completa eliminazione (semina su sodo)
- rotazione colturale
- impiego di colture di copertura
Queste tecniche permettono di ottenere ottimi risultati in termini di qualità e quantità delle produzioni mantenendo in equilibrio l’ecosistema agricolo.
La semina su sodo o la riduzione delle lavorazioni
La semina su sodo comporta la semina fatta direttamente su terreno non lavorato. Comporta un generale miglioramento della struttura fisica dello stesso e una minore perdita di anidride carbonica.
Per quanto riguarda invece la riduzione delle lavorazioni, il principio fondamentale è di non fare l’aratura che comporta una inversione degli strati del suolo, un arieggiamento del terreno con conseguente maggiore emissione di anidride carbonica nell’atmosfera.
Si usano pertanto attrezzi discissori quali ripper (senza andare a profondità eccessive) oppure estirpatori a dischi o a molle.
La diminuzione del numero di passaggi con macchine ed attrezzi pesanti permette di evitare fenomeni di compattamento, oltre a ridurre, naturalmente, il consumo energetico, raddoppiando quindi gli effetti benefici dovuti a minore emissione di gas nell’ambiente.
La rotazione colturale
La diversificazione colturale si attua mediante le rotazioni che possono essere al minimo biennali, ma preferibilmente devono essere gestite in un periodo più lungo (da triennale a quinquennale) che consenta il ritorno di una coltura sullo stesso appezzamento, dopo un numero congruo di anni.
La prima buona regola è alternare piante depauperanti o sfruttatrici, quali sono in linea generale molte graminacee, con piante miglioratrici, quali le leguminose, che apportano fertilità naturale al suolo.
Nella rotazione sono poi gradite piante da rinnovo (mais, girasole, sorgo, etc.) che si chiamano così in quanto hanno bisogno di lavorazioni profonde ed in genere di apporti ingenti di fertilizzanti, meglio in questo caso che siano organici e, non ultimo il maggese, cioè un terreno libero da qualsiasi coltivazione.
Ruotare le coltivazioni, scegliendo alternativamente piante appartenenti ai tre gruppi o il maggese, oltre ai benefici al suolo in termini di elementi nutritivi e struttura dello stesso, soprattutto se ci fosse un adeguato apporto di sostanza organica fornita o alle piante da rinnovo o con il maggese, comporta benefici in termini di minore competizione delle erbe infestanti che non trovano il modo di proliferare così facilmente come avverrebbe con un ristoppio molto prolungato.
L’impiego di colture di copertura
Mantenere il suolo coperto nel corso dell’anno limita o annulla completamente i fenomeni di erosione per ruscellamento superficiale delle acque e limita la perdita di elementi nutritivi, soprattutto l’azoto, che viene assorbito dalle colture e non viene dilavato e/o lisciviato con il conseguente inquinamento delle falde
Le colture di copertura (cover crops in inglese) contribuiscono notevolmente al controllo delle erbe infestanti.
Gli effetti migliorativi della agricoltura conservativa
- miglioramento della struttura fisica del suolo, di tipo glomerulare, meno compatto, più arieggiato, migliore dal punto di vista agronomico, unitamente a una buona presenza di sostanza organica che ha capacità di trattenere e cedere a seconda della richiesta delle piante, gli elementi nutritivi.
- miglioramento della fertilità biologica per la presenza dei microorganismi terricoli costituenti la cosiddetta macro e meso fauna (lombrichi)
- la sostanza organica trattiene l'acqua (ha la capacità di idratarsi fino a 20 volte il suo peso) e la cede facilmente alle piante quando le stesse la richiedono attraverso le loro radici
SERVIZIO FITOSANITARIO
Usi eccezionali che non richiedono deroga