Bollettino n. 8 del 15 aprile 2021

Bollettino Fitosanitario
Giovedì, Aprile 15, 2021

DIFESA  DELLE COLTURE

 

Cereali:  :  il ritorno di freddo, che, peraltro,  su queste colture non ha causato danno, ha rallentato lo sviluppo vegetativo. Le  semine precoci si trovano tra la fine levata inizio botticella  mentre per le altre prevale la fase di  2° nodo di levata.  Al momento non si segnalano evidenti  problemi fitosanitari ma è  particolarmente importante, anche in relazione al susseguirsi di diverse perturbazioni che stanno determinando frequenti precipitazioni, il controllo di alcune malattie fungine, in particolare septoria (Septoria tritici e S. nodorum) e ruggini, che, in questo periodo potrebbero causare seri danni. Si richiama l’attenzione, altresì, sulla necessità del controllo dell’emissione della foglia “bandiera”. La difesa della “foglia a bandiera” è determinante poiché il contributo alla produzione dovuto all’attività fotosintetica degli organi verdi della pianta è dovuto principalmente ad essa che intercetta la maggior parte della luce. Peraltro, se si verificassero situazioni di stress che dovessero compromettere le foglie basali, anche la spiga e lo stelo, ancora verde, sono impegnate nell’attività fotosintetica con una notevole riduzione dei carboidrati che potrebbe determinare un ulteriore calo produttivo.

Tuttavia si ricorda  che  un completo  schema di difesa in grado di garantire un controllo di tutte le malattie fungine dovrebbe prevedere due interventi, il primo in fase di levata posizionandolo entro il periodo di validità del presente bollettino finalizzato al controllo di septoria e ruggini,  e il secondo in fase di spigatura, orientativamente primi di maggio, finalizzato al controllo delle fusariosi, così che tra le due applicazioni non trascorrano più di tre settimane.

Si consiglia di effettuare sempre un  controllo visivo delle colture al fine di evidenziare tempestivamente la presenza di eventuali fitopatie.

Riguardo ai fungicidi utilizzabili, appartenenti a diverse classi chimiche, strobilurine, triazoli, SDHI ecc. si rimanda a quanto indicato nei precedenti bollettini

 

Vite: il repentino abbassamento delle temperature verificatosi tra il 6 e l’8 aprile ha determinato un rallentamento nello sviluppo vegetativo: lo chardonnay presenta i germogli tra i 10 e i 15 cm. di lunghezza mentre per le altre varietà precoci, sangiovese, pecorino ecc. prevalgono germogli tra gli 8-10 cm. le varietà tradizionali, invece, si trovano tra gemma cotonosa, punte verdi e germoglimento in relazione alla esposizione dei versanti. La gelata registratasi nella notte tra il 7 e 8 aprile, ha determinato,  nelle aree più interne, danni ai germogli, ovviamente limitatamente alle varietà precoci, chardonnay in particolare.

Premesso che le strategie di difesa nei confronti delle più importanti e diffuse patologie fungine, peronospora, Plasmopara viticola e oidio Erysiphe necator devono essere scrupolosamente di tipo preventivo, esclusivamente sulle varietà precoci dove  la vegetazione ha raggiunto la sensibilità fenologica  può essere necessario iniziare la campagna di difesa. In particolare, per il periodo di validità del presente bollettino, si consiglia di seguire con attenzione le previsioni del tempo e, qualora venisse  confermata la perturbazione prevista nella nostra regione  tra il 22 e il 24  aprile, in concomitanza con un sensibile rialzo delle temperature, programmare un primo intervento con formulati di copertura (formulati rameici o ditiocarbammati) da effettuare prima degli eventi piovosi  nei confronti della peronospora.

 

Relativamente  ai modelli previsionali utilizzati nei confronti di questa avversità si ricorda che la loro affidabilità deve essere verificata a livello territoriale e non è sufficiente stabilire la data di comparsa delle infezioni primarie ma occorre disporre di informazioni affidabili circa la loro entità e potenziale pericolosità. Infatti la valutazione del ruolo che i singoli eventi climatici hanno nel determinismo delle infezioni primarie deve essere basata su osservazioni pluriennali che consentano di valutare il livello di rischio complessivo presente nel vigneto in ogni momento della stagione.    

Riguardo all’oidio specifiche osservazioni hanno evidenziato che, al momento non si sono verificate le aperture dei cleistoteci (organi di svernamento del fungo e principale responsabile, nella nostra regione, delle  infezioni oidiche) e la liberazione delle relative ascospore, per cui al momento il rischio di precoci infezioni è da ritenersi assai modesto.

 

Sulle varietà tradizionali, invece, in cui, nel corso del periodo di validità del presente bollettino, la lunghezza dei germogli  dovesse raggiungere  i 3- 5 cm. di lunghezza e   solo in caso di accertata presenza, evidenziata sui tralci da aree biancastre cosparse di puntini neri che costituiscono i corpi fruttiferi del fungo, può essere necessario effettuare un intervento nei confronti dell’escoriosi o necrosi corticale della vite causato da Phomopsis viticola con l’utilizzo di mancozeb, folpet o formulati rameici. Il germogliamento è, infatti, il momento in cui la vite è più suscettibile a questa patologia in particolare quando i germogli sono sui 3-10 cm di lunghezza sui quali possono evidenziarsi, dopo 3-4 settimane dall’avvenuta infezione,  tipiche macchie scure che, estendendosi, possono causare lesioni longitudinali del germoglio con crescita stentata e, nei casi più gravi, compromissione della vitalità degli stessi.

Sempre su queste varietà all’inizio della ripresa vegetativa è possibile evidenziare vistosi raccorciamenti dei germogli che assumono un tipico andamento a zig-zag che potrebbero confondersi con infezioni virali. In questi casi si consiglia di rivolgersi a tecnici  specializzati poiché potrebbe trattarsi di infestazioni di acariosi causati da Calepitrimerus vitis. Si tratta di fitomizi di piccolissime dimensioni non visibili ad occhio nudo che svernano nelle perule delle gemme basali  disperdendosi, con il germogliamento,  sulle foglie. Durante la vegetazione possono compiere 4-5 generazioni determinando bronzatura e deformazione del lembo fogliare. Poiché non sono registrati prodotti specifici, solo in casi di accertata presenza, possono essere utili interventi con zolfo.

Con la ripresa vegetativa gli interventi di diserbo, al fine di evitare possibili fitotossicità, possono considerarsi conclusi.

 

Olivo: in tutte gli areali di coltivazione  si è ad inizio  ripresa vegetativa. Come più volte ripetuto in questo periodo l’unica avversità da controllare è l’occhio di pavone o cicloconio, Spilocea oleagina. Si ricorda che le infezioni si determinano solo in presenza di piogge prolungate e umidità relativa prossima al 100%. Generalmente le infezioni che possono determinarsi a fine primavera hanno un   periodo di incubazione piuttosto lungo (2-3 mesi) e sono responsabili dei sintomi che compaiono in settembre. Pertanto è molto importante il controllo di questa avversità laddove se ne è verificata la presenza attraverso un oculato monitoraggio più volte richiamato nei precedenti bollettini. Coloro che non hanno ancora effettuato alcun trattamento possono validamente utilizzare  formulati a base di dodina che non presenta alcuna fitotossicità nei confronti della vegetazione neoformata che, nei casi più gravi, può ulteriormente essere protetta con un secondo intervento effettuato prima della fioritura. Si fa presente, inoltre, che le foglie infette cadute a terra a seguito di pregressi interventi con formulati rameici effettuati subito dopo la potatura, liberano le piante da possibili conidi  i quali, cadendo con le foglie sul terreno, non sono più infettanti.

 

Specifiche osservazioni hanno evidenziato la prima presenza delle giovani neanidi di Philaenus spumarius vettore del batterio Xylella fastidiosa per cui è importante, nel periodo di validità del presente bollettino effettuare lavorazioni agronomiche che hanno dimostrato di ridurre sensibilmente le popolazioni dei cicadellidi vettori.

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Drupacee:  purtroppo nell’areale  peschicolo di  Piazzano  di Atessa  la gelata verificatasi tra il 7 e l’8 aprile ha causato danni soprattutto sulle varietà più che si trovavano in fase di scamiciatura dei frutticini. Questa è, infatti una fase molto delicata poiché i frutticini neoformati sono molto idratati e particolarmente suscettibili agli abbassamenti termici. Al  momento non si è in grado di valutare la reale entità del danno che potrà essere meglio evidenziato  nei prossimi giorni. Indicazioni più dettagliate saranno fornite nel prossimo bollettino.

Sulle varietà che si trovano già in fase di frutticino formato ,  è necessario  effettuare un primo intervento preventivo nei confronti dell’oidio Sphaeroteca pannosa utilizzando fluoxapiroxad, boscalid+ pyraclostrobin, penthiopyrad,  formulati triazolici (difenoconazolo, fenbuconazolo, tebuconazolo), tebuconazolo+fluopyram, tryfloxistrobin+tebuconazolo   ecc.

Entro il periodo di validità del presente bollettino è assolutamente necessario, nei confronti dei lepidotteri tortricidi Cydia molesta e Anarsia lineatella, anche laddove si attua la tecnica della confusione o disorientamento sessuale, un intervento abbattente nei confronti della 1^ generazione anche in considerazione del fatto che il livello di competizione dell’attrattivo feromonico di sintesi liberato nell’ambiente diminuisce quando aumenta la densità degli insetti.

Nessuna presenza di tripidi, in particolare Frankliniella occidentalis per cui anche per questa settimana, nei confronti di questa avversità,  non sono previsti interventi chimici.

 

Ortive: sulle ortive a foglia ancora in campo e in fase di raccolta, cavoli, finocchi, insalate, cime di rapa  ecc. la difesa contro le più comuni avversità del periodo  dovrà proseguire nel rispetto scrupoloso dei tempi di carenza dei formulati utilizzati. Valgono le stesse indicazioni dei  precedenti bollettini.

Le  colture di pomodoro e cucurbitacee  in coltura protetta  non mostrano particolari problemi e non  si sono evidenziate  infestazioni  afidi Myzus persicae , Macrosiphum euphorbiae e di tripidi, Frankliniella occidentalis , pertanto nei confronti di queste avversità, nel periodo di validità del presente bollettino,  non si consigliano interventi specifici. Tuttavia,  in considerazione delle persistenti condizioni di umidità che all’interno delle serre potrebbero creare condizioni favorenti le infezioni di batteri, in particolare Pseudomonas syringae pv tomato  si consiglia di effettuare un intervento con prodotti rameici.

Si ricorda  di eliminare all’interno e all’esterno delle serre o tunnel le erbe infestanti in quanto potenziali ospiti (in maniera asintomatica) del virus della bronzatura del pomodoro, Tomato spotted wilt virus, e diventare, così, fonte di inoculo per  i  tripidi svernanti.

Le condizioni climatiche stanno ancora ostacolando i trapianti delle ortive primaverili estive di pieno campo  che non sono ancora iniziate pertanto è ancora possibile effettuare il diserbo di pre-trapianto del  pomodoro, da eseguire almeno 7-8 giorni prima  con l’utilizzo di  metribuzin+flufenacet (attivo per il contemporaneo controllo di mono e dicotiledoni), metribuzin (non attivo su solanum), S-metalaclor (attivo nei confronti delle graminacee), aclonifen (attivo nei confronti delle dicotiledoni ad eccezione del solanum) Pendimetanil (consigliato soprattutto per elevate infestazioni di solanum), napropamide (necessita di interramento con lavorazione o irrigazione).

 

Colture ortive del fucino

 

Continuano le operazioni di semina per le patate nell’areale sud-ovest del fucino dove i terreni risultano essere più adatti. Nel frattempo si è provveduto ad irrigare le colture sotto telo, tra cui carote e cipolle, per fornirle della giusta umidità nelle prime fasi di vita. Negli altri areali continua la preparazione dei terreni per gli ortaggi con operazioni di aratura, fresatura per l’affinamento della superficie e rullatura per consentire una profondità di semina costante.

 

PATATA: Con l’inizio della semina dei tuberi in alcune zone del Fucino, si ricorda ai produttori di conservare il passaporto fitosanitario apposto sui sacchi; tale documento permette la completa rintracciabilità del prodotto.

Con la nuova normativa fitosanitaria, in applicazione dell’art. 65 del regolamento (UE) 2016/2031, gli operatori professionali che commercializzano tuberi seme di patate devono iscriversi nel RUOP (Registro Ufficiale degli Operatori Professionali) secondo le modalità definite dal Servizio Fitosanitario Regionale, e sono soggetti al pagamento della tariffa fitosanitaria annuale.