AGROFENOLOGIA E MONITORAGGIO
Le previsioni meteo della settimana
VITE
Varietà precoci (Moscato, Chardonnay) : la fase prevalente è "accrescimento acini"
Varietà medio-precoci (Pecorino): la fase prevalente è “mignolatura"
Varietà medio-tardive (Montepulciano): la fase prevalente è “fine fioritura”
Peronospora: non risultano infezioni in atto
Oidio: non risultano infezioni in atto
Altre patologie: si segnalano viti con sintomi di mal dell'esca.
Tignoletta della vite (Lobesia botrana): catture in calo o prossime allo zero, segnalano la fine del volo della prima generazione
Tignola rigata (Cryptoblabes gnidiella): catture in calo o prossime allo zero.
Altri insetti: presenza sporadica di erinosi, acariosi e sigaraio
OLIVO
Varietà di riferimento (Leccino): la fase prevalente è “fine fioritura”
Varietà precoci (Cucco, Gentile di Chieti): "allegagione".
Occhio di pavone: infezioni visibili con una percentuale a volte anche molto significativa
TECNICHE AGRONOMICHE
Nei vigneti si sta eseguendo la potatura verde (spollonatura, scacchiatura e sfemminellatura) e, nelle controspalliere, la sistemazione dei tralci all'interno delle coppie dei fili. Nel caso delle varietà precoci (Chardonnay e Moscato) e medio precoci (Pecorino), le coppie dei fili sono state chiuse e molti tralci hanno raggiunto e superato il filo superiore. Nel caso di vigneti medio tardivi (Montepulciano), lo sviluppo dei tralci è variabile in dipendenza dei fattori pedo-climatici o del portinnesto più o meno vigoroso e la chiusura dei fili è tuttora in corso.
Nell'oliveto, sulle varietà precoci (Cucco, gentile di Chieti) si può pensare al secondo intervento con boro e eventualmente azoto.
La gestione del suolo nell'agricoltura integrata
DIFESA DELLE COLTURE
VITE
La situazione fitopatologia appare ancora tranquilla e non sono state segnalate presenze delle tipiche malattie crittogamiche, peronospora e oidio, tuttavia è indispensabile continuare una rigorosa difesa nei confronti di entrambe le fitopatie poiché eventuali infezioni in questo periodo potrebbero determinare notevoli danni sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo.
Nei confronti della peronospora, Plasmopara viticola, sui vitigni precoci si consiglia di effettuare, rispettando il minimo intervallo tra un trattamento e l’altro indicato in etichetta, un secondo intervento con principi attivi caratterizzati da affinità per le cere epicuticolari e che, quindi, sono in grado di assicurare un elevato controllo del grappolo quali ametocradina, ciazofamide, amisulbron, zoxamide, mandipropamide ecc. in miscela con sostanze attive di copertura. Si evidenzia che l’utilizzo di zoxamide in questa fase fenologica associa una buona attività collaterale nei confronti di Botrytis cinerea.
Sui vitigni tradizionali, invece, subito dopo la fioritura (quando sono caduti almeno l’80% dei residui fiorali) si consiglia di effettuare un secondo intervento con fenilammidi (metalaxil-m, benalaxil-m) o oxathiopipronil, avendo cura di utilizzare questi principi attivi sempre in miscela con uno di copertura. Si ricorda che i primi due principi attivi possono essere utilizzati per un massimo di tre interventi anno mentre il terzo per un massimo di due interventi anno.
In entrambi i casi si consiglia un ulteriore intervento con fosfonati (fosetil-al, fosfonato di potassio, fosfonato di di- sodio).
Il rischio per infezioni di oidio, Erysiphe necator continua ad essere molto elevato per cui sia sui vitigni precoci che su quelli tradizionali si consiglia di associare all’antiperonosporico, un formulato che presenti le stesse caratteristiche di affinità per le cere quali cyflufenamid, metrafenone, pyriofenone, propiquanid ecc. possibilmente in associazione a zolfo).
Nelle zone a basso rischio e unicamente in assenza di infezioni in atto possono essere utilizzate le strobilurine, azoxistrobin, trifloxistrobin, pyraclostrobin, sempre in associazione a un p.a. dotato di diverso meccanismo di azione.
Nei confronti di questa avversità per i vigneti condotti con il metodo biologico possono essere utilizzati zolfo, bicarbonato di potassio, Ampelomices quisqualis, Bacillus pumilis, Bacillus amyloliquafaciens, olio essenziale di arancio dolce, laminarina, cervisane e COS-OGA.
Riguardo alla muffa grigia, Botrytis cinerea, esclusivamente sui vitigni tradizionali situati nelle aree in cui usualmente si riscontrano danni da questa pericolosa fitopatia, a fine fioritura, (a circa l’80% di caduta dei residui fiorali allo scopo di devitalizzare eventuali conidi presenti) può essere opportuno impiegare prodotti antiperonosporici che manifestano un contemporaneo contenimento della muffa grigia, quali folpet, dithianon, fluazinam, zoxamide, o in caso di coltivazioni biologiche prodotti specifici quali Bacillus subtilis Ceppo QST 713, Bacillus amyloliquefaciens, Pythium oligandrum ceppo M1 o Miscela di eugenolo-geraniolo-timolo.
Il monitoraggio delle cocciniglie, Planococcus ficus e Targionia vitis, effettuato nei vigneti infetti non ha ancora evidenziato l’inizio della fuoriuscita delle neanidi pertanto, nel periodo di validità del presente bollettino non sono previsti interventi specifici.
Il monitoraggio della generazione antofaga della tignoletta, Lobesia botrana, indica la conclusione del volo di questa generazione, nei confronti della quale, secondo quanto indicato dai Disciplinari di Produzione Integrata della Regione Abruzzo, non sono consentiti interventi specifici. Sarà adesso molto importante monitorare attentamente il volo della seconda generazione (quella carfofaga) di tignoletta, Lobesia botrana poiché il controllo della dinamica della popolazione unitamente alla osservazioni in campo delle ovideposizioni costituiscono gli unici elementi in grado di ben posizionare gli interventi chimici e massimizzare le caratteristiche peculiari dei p. a utilizzabili. Di seguito vengono date indicazioni sulle caratteristiche dei p.a. utilizzabili nella consapevolezza che devono essere utilizzati con precisione rispetto allo stadio dell’insetto che si vuol colpire poiché un posizionamento non corretto, anche solo di alcuni giorni può non sortire gli effetti sperati:
- metoxifenozide, appartenente alla famiglia chimica dei regolatori di crescita deve essere utilizzato in fase di ovideposizione, prima della schiusura delle uova. Se ne consiglia l’utilizzo solo in seconda generazione. Utilizzabile per un massimo di 2 interventi anno
- tebufenozide, appartenente alla famiglia chimica dei regolatori di crescita deve essere utilizzato in fase di ovideposizione, prima della schiusura delle uova. Se ne consiglia l’utilizzo solo in seconda generazione. Utilizzabile per un massimo di 2 interventi anno
- clorantraniliprole, appartenente alla famiglia chimica dei di amidi, ha caratteristiche ovo-larvicide ed è utilizzabile in fase di ovideposizione, prima della schiusura delle uova. Utilizzabile per un massimo di 1 intervento anno. Si sottolinea che può essere utilizzato anche nei confronti della tignola rigata Crhyptoblabes gnidiella e Eulia, Argyrotaenia pulchellana
- emamectina, appartenente alla famiglia delle avermectine ha caratteristiche ovo-larvicide e se ne consiglia l’utilizzo su uova testa-nera (alcuni giorni prima della schiusura delle uova)
- indoxacarb, appartenente alla famiglia delle oxadiazine ha caratteristiche ovo-larvicide. Utilizzabile per un massimo di 2 interventi anno
- spinetoram, appartenente alla famiglia chimica delle spinosine . Ha caratteristiche larvicide e può essere utilizzato per un solo trattamento anno. Presenta un buon effetto collaterale nei confronti dei tripidi. Utilizzabile per un massimo di 1 intervento anno.
- spinosad, appartenente alla famiglia chimica delle spinosine. Ha caratteristiche larvicide e può essere utilizzato anche in agricoltura biologica. Utilizzabile per un massimo di 3 interventi anno.
- Bacillus thuringiensis è un insetticida microbiologico ad azione larvicida utilizzabile in agricoltura biologica e molto utile in terza generazione per assenza di residui.
Specifici monitoraggi condotti nel corso del 2020 hanno confermato , soprattutto in provincia di Chieti e su chardonnay una preoccupante presenza del fitoplasma Bois Noir, noto come legno nero. Si manifesta con decolorazioni fogliari, comprese le nervature, collosità e consistenza cartacea delle foglie che tendono ad arrotolare i bordi ecc. E’ trasmesso da una cicalina Hyalestes obsoletus, che , proprio in questo periodo è riscontrabile, come forma giovanile, sulle radici di piante ospiti spontanee come ortica e convolvolo. Si consiglia, soprattutto nelle aree viticole sopra menzionate, di effettuare il controllo di queste erbe infestanti attraverso opportuni diserbi o sfalci allo scopo di ridurre le migrazioni del cicadellide dalle piante spontanee alla vite.
OLIVO
Al momento non sono previsti interventi con fungicidi.
Il volo della generazione antofaga della tignola, Prays oleae si avvia alla conclusione. Occorrerà monitorare con attenzione la successiva generazione carpofaga soprattutto con osservazioni dirette delle ovideposizioni che consentiranno di verificare l’effettiva entità degli attacchi e l’eventuale superamento della soglia di intervento che, per le olive da olio è pari al 10-15% di uova o di larvette in fase di penetrazione nelle olivine. Si ricorda, altresì, che il Disciplinare di produzione prevede la possibilità di effettuare un solo intervento ni confronti della generazione carpofaga. Specifiche indicazioni saranno date nei prossimi bollettini.
Sui giovani impianti si consiglia di verificare la presenza delle tipiche erosioni a semiluna dei margini fogliari determinati dall’attività del coleottero curculionide Otiorrynchus cribicollis, noto come oziorrinco i cui adulti compaiono, usualmente, tra fine maggio e i primi di giugno. Contro questo insetto gli interventi chimici, spesso, non sortiscono effetti e la difesa può essere condotta con metodi alternativi tra i quali si segnalano fasce di plastica o materiale sintetico di 15-30 cm. di larghezza che ne impediscono la risalita determinando una barriera fisica.
DRUPACEE:
Le varietà precoci sono in fase di raccolta. Per le altre la situazione fenologica è molto varia in relazione alla maggiore o minore precocità di maturazione.
Dal punto di vista fitopatologico sono da segnalare ancora diffuse e inaspettate reinfestazioni di afide verde, Myzus persicae che, in alcuni casi ha determinato l’accartocciamento delle foglie che sta rendendo particolarmente difficoltoso il controllo. In caso di accertata presenza si consiglia di intervenire tempestivamente con flonicamide.
Le condizioni climatiche sono sicuramente favorevoli alle infezioni di oidio, Sphaeroteca pannosa pertanto, si consiglia di continuare la difesa, esclusivamente sulle varietà più tardive che non hanno ancora raggiunto la fase fenologica di frutto noce oltre la quale la suscettibilità alla malattia si attenua notevolmente, con l’utilizzo di formulati triazolici (difenoconazolo, fenbuconazolo, tebuconazolo ecc.) o gli SDHI (Inibitori della succinato deidrogenasi (fluxapiroxad, flupyram, boscalid e penthiopirad).
Nel periodo di validità del presente bollettino è particolarmente importante il controllo della 2^ generazione dei lepidotteri tortricidi Cydia molesta e Anarsia lineatella con l’esclusivo utilizzo di principi attivi dotati di attività larvicida quali emamectina, fosmet, spinetoram, nel rispetto dei tempi di carenza per le varietà che andranno a raccolta nell’ultima settimana di giugno.
Il monitoraggio del tripide estivo, Thrips major continua ad evidenziare scarsa presenza per cui, anche sulle varietà che andranno raccolte a fine giugno, non si consiglia interventi specifici.
Riguardo alla monilia, Monilia laxa, sebbene al momento non si sono evidenziate infezioni, sulle varietà che andranno raccolte a fine giugno e che si sono rilevate particolarmente suscettibili alla malattia soprattutto se nei dieci giorni che precedono la raccolta si dovessero prevedere eventi piovosi, si consiglia di effettuare un intervento cautelativo con l’utilizzo di formulati triazolici, penthiopyrad, fenpyrazamina, trifloxistrobin+tebucolazolo, Boscalid+pyraclostrobin, tebuconazolo+fluopyram, fludioxolin +cyprodinil ecc. o, in impianti biologici con bicarbonato di potassio, Bacillus amyloliquefaciens, Bacillus subtilis ovviamente nel rispetto dei tempi di carenza dei formulati commerciali utilizzati.
Nel nostro ambiente le varietà tardive di ciliegio ancora da raccogliere sono poche tuttavia è ancora necessario il controllo del moscerino Drosophila suzuki, anche perché le temperature non particolarmente elevate dell’ultimo periodo ne hanno intensificato la presenza. La difesa può essere condotta con cyantraniliprole (utilizzabile per un massimo di 2 interventi anno) rispettando un intervallo tra i trattamenti di 10-14 giorni e un tempo di carenza di 7 giorni o deltametrina (utilizzabile per un massimo di 3 trattamenti anno) rispettando un intervallo tra i trattamenti di 14 giorni e un tempo di carenza di 7 giorni o spinetoram. In colture biologiche è possibile l’utilizzo di spinosad in formulazione spintor-fly (con caratteristiche adulticida) che presenta una buona attività su mosca ma scarsa su drosofila con la possibilità di effettuare 5 interventi per anno.
ORTIVE
Tutte le colture sono in pieno accrescimento con fasi fenologiche diversificate in relazione alle epoche di semina e/o trapianto.
In particolare su pomodoro in pieno campo il rischio fitosanitario per infezioni di peronospora, Phytophtora infestans è ancora molto basso per cui non si consigliano interventi specifici nei confronti di questa avversità. Al contrario molto rischiose possono rivelarsi le infezioni di alternaria, Alternaria spp. con la formazione di macchie rotondeggianti concentriche di colore scuro sulle foglie più vecchie e che, con il progredire delle infezioni, disseccano. Si consiglia di intervenire, maniera preventiva, con formulati specifici quali fluxapiroxad + difenoconazolo, isopyrazam pyraclostrobina, azoxistrobin.
Sempre su pomodoro in pieno campo da alcuni giorni si sono evidenziate le prime infezioni del temuto virus TSWV, Tomato spotted wilt virus, con tipico incurvamento dell’asse fogliare e bronzatura delle foglie apicali. Poiché si tratta di un virus che ha come vettore le neanidi di tripidi, si consiglia di attuare una protezione specifica nei confronti di questi tisanotteri con l’utilizzo di formetanate, abamectina, acrinatrina, spinosad ecc.
Su cucurbitacee, in particolare su zucchino e melone è necessario intervenire, sempre in maniera preventiva, nei confronti dell’oidio con l’utilizzo di formulati triazolici (fenbuconazolo, difenocolazolo, penconazolo, miclobutanil, tetraconazolo ecc.) ciflufenamid, fluxapiroxad, isopyrazam. Nelle coltivazioni biologiche possono essere utilizzati Bacillus pumilis, Olio essenziale di arancio dolce, cerevisane ecc.
Il pomodoro in coltura protetta, è in fase di piena raccolta. Nessun problema da segnalare per cui per il perido di validità del presente bollettino non sono previsti interventi specifici. La presenza di Tuta absoluta è nulla ma è comunque sempre buona norma verificare la presenza di mine sulle foglie e, eventualmente intervenire con clorantraniliprole, emamectina, spinosad, metaflumizone, indoxacarb, Bacillus thuringiensis ecc. ovviamente nel rispetto dei tempi di carenza dei formulati utilizzati.
COLTURE ORTIVE DEL FUCINO
La variabilità climatica è la caratteristica di questo periodo. Alle giornate soleggiate con rialzi termici elevati si alternano rovesci temporaleschi anche violenti.
CAROTA: Continua lo sviluppo fogliare con la presenza delle prime foglie vere, associato a quello del fittone. Al momento non si evidenziano patologie. Per chi ancora non lo avesse fatto Intervenire con diserbo in post emergenza, in caso di infestanti molto fitte, con Pendimetalin e Metribuzin contro le dicotiledoni e Propaquizafop, Ciclossidim, Quizalofop-P-etile, Quizalofop-P-etile isomero D, Clethodim contro le graminacee. Nel caso di infestazioni minori l’operazione agronomica da fare è la sarchiatura che, oltre a ripulire, arieggia il terreno.
SPINACI: Ultimata la raccolta per le varietà da industria, è in pieno svolgimento quella per le varietà da consumo.
INSALATE: Con l’inizio del ciclo vegetativo e l’aumento delle temperature diurne accompagnate da umidità relativa prossima al 90%, fare attenzione alla peronospora (Bremia lactucae) ed ai marciumi basali (Sclerotinia, Botrytis). Effettuare un trattamento di copertura con composti rameici, soprattutto nei casi di ristagni di acqua, con prodotti ammessi dal DPI regionale attenendosi al numero di interventi ammessi.
PATATA: Dopo la fase di emergenza continua lo sviluppo fogliare. In questo periodo si può intervenire contro le infestanti erbacee con rincalzature e/o con il diserbo in post emergenza utilizzando Rimsulfuron, Metribuzim, Propaquizafop, Clethodin, Ciclossidim, Quizalofop- p- ethile, Quizalofop ethile isomero D. Dal punto di vista fitosanitario nelle varietà più precoci, con sviluppo fogliare che copre la fila, iniziare a monitorare la dorifora (Leptinotarsa decemlineata). Si tratta di un coleottero che attacca le solanacee facilmente riconoscibile sia allo stadio di adulto con le elitre di colore bianco-giallastro segnate longitudinalmente da 10 evidenti strisce nere (da cui il nome decemlineata), sia allo stadio di larva che si presentano di colore arancio-rossastro con punteggiature nere ai lati del corpo. Le uova sono di colore giallastro e vengono deposte a gruppi sulla pagina inferiore delle foglie. Tutte le forme mobili (adulti e larve) svolgono attività trofica nei confronti della vegetazione causando danni. L’ultima generazione da origine agli adulti che svernano nel terreno. Nel caso di presenza intervenire con i prodotti ammessi dal DPI solo quando l’infestazione è generalizzata sul campo.
AGGIORNAMENTO NORMATIVO FITOFARMACI
La redazione del Bollettino
Fabio Pietrangeli, Domenico D’Ascenzo, Angelo Mazzocchetti, Antonio Ricci, Antonio Di Donato, Bruno Di Lena, Domenico Giuliani, Nadia Di Bucchianico, Antonio Di Virgilio, Giovanni Ranalli, Antonio Zinni.
Per il monitoraggio di campo è in atto la collaborazione volontaria e gratuita con imprenditori agricoli e tecnici di campo operanti sul territorio, tramite l'app Agroambiente Abruzzo.