DIFESA INTEGRATA
DIFESA INTEGRATA
Cereali: dal punto di vista fenologico le semine precoci si trovano in fase di fioritura mentre per le altre prevale la spigatura. Dal punto di vista fitosanitario si sono evidenziate limitate infezioni di oidio, Erysiphe graminis e più preoccupanti infezioni di fusariosi della spiga causata da Fusarium graminearum, F. culmorum, F. avenaceum, Quest’ultima avversità è particolarmente grave poiché che dalla fase fenologica di inizio fioritura può determinare effetti negativi soprattutto sui parametri qualitativi quali la riduzione del peso specifico, del contenuto proteico, la qualità del glutine.
I sintomi delle malattie compaiono circa una settimana dopo l’infezione e consistono in vistosi sbiancamenti della parte attaccata della spiga rispetto a quella sana. Ciò costituisce un importante elemento diagnostico differenziale soprattutto ad inizio infezione poiché esso va attenuandosi con il progredire della maturazione.
Nei casi di accertata presenza è possibile intervenire con : IBE: tetraconazolo, , bromuconazolo, metconazolo, protioconazolo, tebuconazolo ecc. o strobilurine: pyraclostrobin.
Nelle coltivazioni biologiche, invece, gli interventi possono essere effettuati con Pythium oligandrum o bicarbonato di potassio.
Nei giorni scorsi, in molti areali di coltivazione si sono notati attacchi di Oulema melanopus nota più semplicemente come lema del frumento, un coleottero crisomelide. Le larve sono generalmente lunghe 4-5 mm, presentano un corpo ricurvo, coperto di uno strato gelatinoso di colore grigio-giallastro e causano rosure esclusivamente a carico della pagina superiore delle foglie. Nei confronti di questo insetto non si consigliano interventi specifici.
Vite: le elevate temperature che hanno caratterizzato la seconda settimana del mese di maggio hanno favorito l’accrescimento di tutte le varietà anche perché i vigneti, nella generalità dei casi dispongono ancora di una buona riserva idrica.
Dal punto di vista fitosanitario non si ravvisano problemi e l’assenza di precipitazioni determina un rischio di infezioni di peronospora Plasmopara viticola, molto basso, poiché quelle verificatesi la scorsa settimana sono servite per completare la maturazione delle eventuali oospore presenti nel terreno dopo un lungo periodo di siccità. Pertanto durante il periodo di validità del presente bollettino sia sulle varietà precoci, che quelle tradizionali si consiglia di continuare la difesa, sempre con finalità cautelative, con l’utilizzo di principi attivi di copertura rameici (alla dose minima di etichetta), metiram, dithianon, ecc., in associazione a fosfonati (fosetil-al, fosfonato di potassio, fosfonato di di- sodio).
Al contrario il rischio di infezioni oidiche, Erysiphe necator appare molto elevato; pertanto, sulle varietà precoci si consiglia di intervenire con formulali sistemici triazolici (inibitori della biosintesi dell’ergosterolo) tetraconazolo, penconazolo, difenoconazolo, miclobutanil ecc. in associazione a zolfo. Sui vitigni tradizionali, invece, si consiglia di intervenire con formulati a base di zolfo, alla dose massima di etichetta o spiroxamina o meptildinocap, privilegiando questi ultimi principi attivi ove nella scorsa annata si sono evidenziate importanti infezioni.
Nei confronti di questa avversità per i vigneti condotti con il metodo biologico possono essere utilizzati zolfo, bicarbonato di potassio, Ampelomices quisqualis, Bacillus pumilis, Bacillus amyloliquafaciens, olio essenziale di arancio dolce, laminarina, cervisane e COS-OGA.
Rispetto a questi ultimi principi attivi vengono, di seguito, riassunte alcune caratteristiche:
- zolfo: è il prodotto più conosciuto. E’ facilmente dilavabile e presenta ridotta persistenza. La sua attività è molto dipendente dalla temperatura
- bicarbonato di potassio: dotato di buona efficacia, agisce esclusivamente per contatto, può costituire una valida alternativa allo zolfo e se ne richiede una accurata distribuzione e copertura della vegetazione
- Ampelomyces quisqualis: si tratta di un fungo antagonista con il quale si ottengono migliori risultati a stagione inoltrata, all’inizio della formazione dei cleistoteci con la finalità di abbassare il potenziale di inoculo per l’anno successivo
- Bacillus pumilis: agisce con diversi meccanismi come antagonista per lo spazio, come induttore di resistenza e con una azione diretta sull’oidio
- Olio essenziale di arancio dolce: ha una azione di carattere fisico provocando il disseccamento delle pareti cellulari del fungo. Può presentare una azione bloccante e/o eradicante. Ha zione anche nei confronti della peronospora, impedendo la germinazione delle spore e, in miscele con il rame ne migliora l’efficacia e ne permette l’impiego a dosaggi ridotti.
- Laminarina: si tratta di un oligosaccaride estratto di alga. E’ un induttore di resistenza e non avendo una azione diretta sul fungo va utilizzata preventivamente.
- Cerevisane: è un induttore di resistenza derivato dal lievito Saccharomyces cerevisiae che non agisce direttamente sui patogeni ma ha azione puramente preventiva che stimola la produzione di stilbeni e flavonoidi nonché un maggior deposito di lignina. E’ utilizzabile nei confronti di peronospora, oidio e botrite e se ne consiglia l’uso in blocchi di 2-4 trattamenti consecutivi con un intervallo tra una applicazione e l’altra di 7-10 giorni. Successivamente occorre garantire una pausa di 14-20 giorni. Non è utilizzabile in miscela con fosfonati, fosetil-al o altri induttori di resistenza. Nei confronti della peronospora va sempre utilizzato in miscela con rame.
- COS-OGA si tratta di una miscela di sostanze derivate dalla degradazione della chitina (chito-oligosaccaridi) e dalla degradazione di pectine (oligo-galatturonidi) che agiscono inducendo i sistemi di difesa della pianta.
Il monitoraggio della tignoletta, Lobesia botrana evidenzia il volo della generazione antofaga nei confronti della quale non sono previsti interventi specifici. Non ancora presente, invece, la tignola rigata, Cryptoblabes gnidiella.
Miscele dei prodotti: si sottolinea che quando si miscelano, in maniera estemporanea, diversi prodotti, al fine di non ridurne l’efficacia , oltre alla verifica della compatibilità indicata in etichetta, occorre rispettare la seguente sequenza: acidificanti e fosfonati, prodotti in granuli o microgranuli idrosolubili o idrodispersibili, prodotti liquidi in emulsione o sospensione concentrata, polveri bagnabili.
Intervallo tra i trattamenti: tutti i prodotti, come noto, sia singoli che in miscela, riportano, in etichetta, un intervallo tra il trattamento e il successivo che deve essere sempre rispettato per motivi legati alla tutela dell’ambiente e della salute. Si ricorda che questo intervallo si riferisce a interventi effettuati con lo stesso principio attivo. In situazioni particolari, caratterizzati da rapido accrescimento vegetativo, alta pressione della malattia ecc. è, ovviamente, possibile intervenire anche non rispettando questo intervallo purchè si utilizzino principi attivi diversi dal prodotto già utilizzato.
Olivo: dal punto di vista fenologico si registra una elevata variabilità fenologica in relazione alla varietà e, soprattutto, all’ampio areale di coltivazione che va dalle colline litoranee alle zone pedemontane. Nelle prime prevale la fase pre-fiorale mentre nelle seconde la mignolatura. Le elevate temperature e le scarse precipitazioni dell’ultimo periodo non hanno favorito le infezioni tardive di ciclononio Spilocea oleagina, che risulta assente sulla vegetazione neoformata. Per il periodo di validità del presente bollettino non sono previsti interventi con finalità fitoiatriche.
Così come indicato nel precedente bollettino è urgente l’eliminazione degli eventuali rami esca di potatura lasciati negli impianti per favorire le ovideposizioni del fleotribo, Phloeotribus scarabaeoides, ilesino nero, Hylesinus oleiperda, prima che si evidenzino le rosure tipiche degli sfarfallamenti degli adulti.
Drupacee: per tutte le varietà di pesco e nettarine continua l’ accrescimento dei frutti e permane un ritardo fenologico di circa 10 giorni. Dal punto di vista fitosanitario, si segnalano ancora reinfestazioni di afide verde Myzus persicae nei confronti del quale si evidenzia una sempre maggiore difficoltà di contenimento con tutti i principi attivi utilizzabili quali flonicamide, spirotetramat, sulfoxaflor, azadiractina o sali potassici di acidi grassi. Pur non essendone, ad oggi, segnalata la presenza fino alla fase di frutto noce, soprattutto sulle varietà più suscettibili, è necessario continuare il controllo dell’oidio, Sphaeroteca pannosa, cadenzando gli interventi a non più di 10 gg. di distanza e di rispettare il numero massimo di interventi consentiti per singoli principi attivi, al fine di evitare l’insorgenza di ceppi resistenti. In particolare i formulati triazolici (difenoconazolo, fenbuconazolo, tebuconazolo ecc.) possono essere utilizzati per un massimo di 3 interventi anno mentre gli SDHI (Inibitori della succinato deidrogenasi , fluxapiroxad, flupyram, boscalid e penthiopirad) possono essere utilizzati per un massimo di 2 interventi anno, in alternativa tra loro.
Nessun intervento è previsto nei confronti dei lepidotteri tortricidi Cydia molesta ed Anarsia lineatella.
Il monitoraggio effettuato con l’utilizzo di feromone di aggregazione nei confronti della cimice asiatica, Halyomorfa halis non ha evidenziato alcuna presenza di adulti.
Su ciliegio, per le varietà che nel periodo di validità del presente bollettino si trovano in fase di invaiatura, è possibile effettuare un primo intervento con acetamiprid o cyantraniliprole, utili per il contemporaneo controllo di mosca Rhagoletis cerasi, che di Drosophila suzuki. Coloro i quali, indipendentemente dall’epoca di raccolta utilizzano sistemi attrattivi cosiddetti “attract and kill” devono, con urgenza posizionare i sistemi biotecnici seguendo quanto indicato nelle etichette dei prodotti utilizzati.
Riguardo alla Drosophila suzuki si ricorda che, per questo moscerino situazioni predisponenti sono microclimi umidi, frutteti vigorosi e ombreggiati e vicinanza di corsi d’acqua, siepi e boschi. Le elevate temperature dell’ultimo periodo, prossime a 30°C con bassi livelli di umidità, dovrebbero limitare le infestazioni; tuttavia si consiglia di continuare il monitoraggi, con l’utilizzo di apposite trappole artigianali consistenti in semplici bottiglie in plastica sulle quali devono essere praticati, nella parte superiore fori di 3-4 mm. di diametro, innescate con aceto di mele (75%), vino rosso (25%) e 20 g/litro di zucchero. L’insetto è facilmente riconoscibile dalla caratteristica colorazione rossa degli occhi e da evidenti macchie nerastre sulle ali. In caso di elevata presenza, nel periodo di validità del presente bollettino, possono essere utilizzati, con finalità adulticide deltametrina o spinetoram che presentano rispettivamente un periodo di carenza di 7 e 3 giorni.
Ortive: in coltura protetta le elevate temperature degli ultimi giorni hanno accelerato l’accrescimento di solanacee e cucurbitacee. Si consiglia di verificare la presenza del tripide Frankliniella occidentalis scuotendo i fiori su una superficie bianca (es. foglio di carta) ed eventualmente intervenire tempestivamente con abamectina, formetanate, spinosad ecc. o, in caso di colture biologiche, con olio essenziale di arancio dolce, Beauveria bassiana, Paecilomices fumoseroseum. Sempre su pomodoro in coltura protetta è necessario monitorare attentamente la Tuta absoluta, lepidottero gelechide che, ormai da alcuni anni causa seri danni sulle coltivazioni da mensa. In coltura protetta è possibile attuare la difesa biologica con lancio degli eterotteri predatori come Macrolochus caliginosus e Nesiodiocoris tenuis e alcuni imenotteri parassitoidi di uova quali Tricogramma spp. Colori i quali attuano la difesa chimica possono intervenire con diversi principi attivi, clorantraniliprole, emamectina, spinosad, metaflumizone, indoxacarb, Bacillus thuringiensis ecc. con la raccomandazione di intervenire alle prime catture o in presenza delle prime mine fogliari e di utilizzare p.a. a diverso meccanismo di azione per la scongiurare il pericolo di resistenza in relazione all’elevato numero di generazioni di questo lepidottero, ovviamente nel rispetto dei tempi di carenza dei formulati utilizzati
Sulle colture di pieno campo non si registrano problemi fitosanitari si ricorda che subito dopo il trapianto può essere utili intervenire nei confronti del Pythium agente della moria delle piantine, facilmente riconoscibile per una tipica strozzatura necrotica ed imbrunita a livello del colletto con agenti biologici, da utilizzare per fertirrigazione o incorporazione nel substrato, quali Trichoderma harzianum, Tricoderma viride, Streptomices griseoviridis ecc. che colonizzando il terreno sottraggono spazio e nutrizione al fungo, o con formulati chimici contenenti propamocarb+fosetil ecc.
Si ricorda, altresì, che per tutte le colture ortive, anche al fine di non effettuare inutili interventi, è molto importante verificare la sensibilità varietale e la eventuale resistenza/tolleranza a determinate fitopatie.
AGGIORNAMENTI NORMATIVI
- Il 02 maggio 2022 è entrata in vigore la nuova etichetta dell’agrofarmaco biologico Tellus WP contenente Tricoderma asperellum+ T. gamsii su maculatura bruna del pero (trattamento del cotico erboso) e su cancri rameali e deperimento delle drupacee (Phomopsis amygdali e valsa cincta)
- Con Decreto del Ministero della Salute del 13 maggio 2022 il formulato commerciale Kestrel contenente la s.a. acetamiprid 200 g/l ha ottenuto l’autorizzazione per l’utilizzo come uso eccezionale dal 13 maggio al 9 settembre sul nocciolo per il controllo della cimice asiatica (massimo 2 applicazioni anno), barbabietola da zucchero per il controllo degli afidi (massimo 2 applicazioni anno), arboree e ornamentali con applicazione per endoterapia contro fitomizi e defogliatori di latifoglie con dose di 10-20 ml per metro di circonferenza e contro punteruolo delle palme, sempre con la stessa modalità con un massimo di 8-10 interventi anno (dose massima 100 ml durante tutta la stagione).