Bollettino n. 18

AgroFenologia
Giovedì, Agosto 18, 2022

Bollettino Agrofenologia 

Nota: le fasi fenologiche si riferiscono a quelle in prevalenza riscontrate sul territorio regionale, pur tenendo conto di tutte le variabili che incidono, (localizzazione,  esposizione, clone, etc). Il rilievo fenologico e il monitoraggio sono riferiti all'areale della collina litoranea e della media collina interna. Nel caso dell'areale pedemontano, ad una distanza prossima o superiore ai 40 km dalla costa e/o ad altitudini vicine e/o oltre i 400 m s.l.m., il ritardo nello sviluppo fenologico è in genere valutato in circa due settimane.  

 

VITE

 

Monitoraggio fenologia

Medio tardive (Montepulciano): siamo in una fase dell'invaiatura avanzata, BBCH 83, acini completamente colorati, con percentuali di colorato che superano mediamente il 75% e si avvicinano al 100%. Restano indietro nella maturazione le uve che hanno avuto problemi di fisiopatie, in primis la grandine di fine luglio che ne ha compromesso lo sviluppo vegetativo.

Medio precoci (Pecorino): siamo in fase di maturazione

Precoci (Chardonnay): siamo in fase di raccolta che è iniziata in alcuni casi già da una settimana. 

Lo stato fenologico di questo anno a livello di maturazione è in anticipo di 7-10 giorni rispetto allo scorso anno.

 

 


Montepulciano (clone APMP3) Pianella

 

 

Monitoraggio fisiopatie: al momento sui vigneti dove è caduta la grandine di fine luglio, oltre al danno quantitativo, con asportazione di parte o interi grappoli, è visibile il danno qualitativo, in quanto le lesioni a foglie e tralci, ha provocato  un notevole rallentamento della maturazione.

 

 

 

Monitoraggio patogeni

Il monitoraggio dei principali insetti (Tignoletta vite, Tignola rigata e Mosca olearia) è visibile su Agroambiente Abruzzo in maniera abbastanza dettagliata. Si fornisce una breve sintesi dei dati.

Lobesia botrana

Dal monitoraggio i voli sono leggermente aumentati rispetto alla settimana scorsa con numeri nell'ordine di qualche decina, ma con casi sporadici di catture molto alte. 

 

Cryptoblabes gnidiella

Catture in calo nel pescarese, in crescita negli altri areali, con numeri di catture in genere di alcune decine ma, anche in questo caso, con casi di catture molte elevate. 

I consigli di difesa sul Bollettino Difesa Integrata n. 23.

 

OLIVO

 

Monitoraggio fenologia: leccino: Ingrossamento frutti

 

Monitoraggio fisiopatie:  a quelle in precedenza evidenziate, relative a ingiallimenti da stress idrico, si aggiungono i danni da grandine che in qualche caso, come quello in foto, sono stati più pesanti ed hanno determinato anche una consistente cascola, in altri, le olive mostrano piccoli segni di percosse..

 

Monitoraggio patogeni

Ingiallimenti fogliari diffusi determinati prevalentemente da occhio di pavone e cercosporiosi

Mosca olearia: il monitoraggio della mosca mostra che il dittero è presente, oramai da un mese, negli oliveti sia nella zona costiera, in maniera un po' più diffusa, sia in alcune aree interne, in maniera più sporadica, come peraltro segnalato già a partire dal 13 luglio. Senza la pretesa di generalizzare,  al momento si valuta che l'infestazione "vecchia", prevalentemente riscontrata nell'areale litoraneo, ma non solo,  è bassa, generalmente sotto l 10%, e non ovunque presente. 

In questa settimana, dai nostri campionamenti eseguiti su varietà da olio (Leccino, Dritta, e altre) , non si riscontrano infestazioni attive; si nota però, negli stessi oliveti monitorati, che spesso, se ci sono piante di olive da mensa (Cucco, Intosso, Ascolana, etc.), le larve sono al lavoro.

Questo stato di cose descritto, mostra una situazione che non deve destare un allarme generalizzato ma deve far mantenere un adeguato stato di allerta, soprattutto alla luce delle piogge cadute nella settimana trascorsa, di quelle previste, e degli abbassamenti di temperatura.

Il consiglio è quello di ispezionare attentamente gli oliveti, oltre che con le trappole, anche con il monitoraggio visivo delle drupe per verificare, sia pure in maniera sommaria, se le stesse siano intatte o presentino piccoli segni potenzialmente imputabili alle punture di ovideposizione, come mostrato nelle sottostanti foto, e, nel caso si riscontrino,  fare dei campioni e sottoporli all'attenzione dei tecnici delle Associazioni olivicole o ai tecnici regionali del Progetto Difesa Integrata. 

In casi di accertata infestazione, il consiglio del Bollettino di Difesa integrata è quello di intervenire con larvicidi.

 

 

 

 

La cecidomia delle olive (lasioptera berlesiana)

Come sempre,  ogni qualvolta nell'oliveto si riscontra l'infestazione della mosca olearia (bactrocera oleae), si trovano molte olive con caratteristiche tacche brunastre, Se inciadiamo con un coltellino e solleviamo questa tacca, al di sotto troveremo una cavità marcescente  e, spesso, una larva di mosca parassitizzata (diverso è se la tacca è determinata da antracnosi, in quanto non c'è un foro e al di sotto della tacca non c'è la cavità). Questo sintomo è determinato da lasioptera berlesiana, il parassita della mosca olearia, che però introduce nella cavità un fungo simbione (Camarosporum dalmaticum) che determina il marciume. La mosca olearia è stata annullata, il danno delle olive è però evidente e irreversibile: come interpretare questa situazione?

 

La Cecidomia dell'olivo (Lasioptera berlesiana) dell'ordine dei ditteri, è una delle tre Cecidomie dell'olivo; le altre sono il Moscerino suggiscorza (Resseliella oleisuga) e la Cecidomia delle foglie (Dasineura oleae).

Per distinguerla dalle altre cecidomie,  che attaccano organi diversi della pianta, il legno (Resseliella oleisuga) e le foglie (Dasineura oleae), e che arrecano solo danno all'olivo, seppure al momento anch'essi considerati parassiti minori, è preferibile chiamarla Lasioptera berlesiana (fino a qualche anno fa Prolasioptera berlesiana).

La lasioptera berlesiana è il principale parassita della mosca olearia.

Essa vive in simbiosi con un fungo (Camarosporium dalmaticum). La femmina cerca le punture della mosca, vi ovidepone e infetta la stessa cavità con il micelio del fungo simbionte.

Le larve, che nascono velocemente (circa 24 ore), si nutrono delle uova o anche delle larve di mosca olearia: per questa sua attività la lasioptera berlesiana è da considerarsi  un insetto utile.


                           Larva di lasioptera berlesiana

Purtroppo la stessa cosa non si può dire del Camarosporium dalmaticum il fungo che la lasioptera berlesiana introduce nella drupa, in quanto lo stesso determina  quel marciume delle olive, visibile esternamente con una tacca nerastra depressa, mentre all'interno la stessa oliva viene completamente degradata. La lasioptera berlesiana si nutre anche del micelio di questo fungo, che anzi è il suo prioritario alimento,  tanto che ci può essere infestazione, seppure molto limitata, anche su olive lesionate per altri motivi, dove la mosca non ha ovideposto.


                 Sintomi da Camarosporium dalmaticum

Si deve considerare la Lasioptera berlesiana un insetto utile, in quanto parassita della mosca olearia, o dannoso, per il suo contributo indiretto nel provocare i marciumi?

Se le olive infestate da mosca olearia  nelle generazioni di luglio e agosto non sono molte,  l'azione di contenimento svolta da Lasioptera berlesiana  è da considerarsi utile e questo insetto, nell'ottica della difesa integrata, si rivela un prezioso alleato.

In annate particolari o in caso di una impostazione di  difesa errata, forti infestazioni di mosca olearia, che si mantengono elevate fino alla raccolta, determinano il proliferare della lasioptera berlesiana, con la proporzionalità diretta che in natura si instaura tra ospite e parassita.  

In questo caso le olive alla raccolta presentano un'alta percentuale di  attacco di Camarosporium dalmaticum, sono quindi marce, e il danno a livello organolettico sull'olio è anche più grave di quello che ci sarebbe con le sole  gallerie di mosca olearia. Ma anche senza il parassita fungino l'olio sarebbe comunque di pessima qualità.

date: 

Mercoledì, Agosto 18, 2022