Bollettino n. 20

AgroFenologia
Mercoledì, Agosto 31, 2022

Bollettino Agrofenologia 

Nota: le fasi fenologiche si riferiscono a quelle in prevalenza riscontrate sul territorio regionale, pur tenendo conto di tutte le variabili che incidono, (localizzazione,  esposizione, clone, etc). Il rilievo fenologico e il monitoraggio sono riferiti all'areale della collina litoranea e della media collina interna. Nel caso dell'areale pedemontano, ad una distanza prossima o superiore ai 40 km dalla costa e/o ad altitudini vicine e/o oltre i 400 m s.l.m., il ritardo nello sviluppo fenologico è in genere valutato in circa due settimane.  

 

VITE

 

Monitoraggio fenologia

Medio tardive (Montepulciano): siamo generalmente in una fase dell'invaiatura avanzata, BBCH 83, acini completamente colorati, con percentuali di colorato che  mediamente  si avvicinano al 100%. Restano indietro nella maturazione le uve che hanno avuto problemi di fisiopatie, in primis la grandine di fine luglio che ne ha compromesso lo sviluppo vegetativo.

Medio precoci (Pecorino): siamo in fase di fine raccolta

Monitoraggio patogeni

Lobesia e Tignola rigata pochissime catture. La difesa avverso i due parassiti, secondo quanto scritto nel Bollettino Difesa già dalla scorsa settimana, può considerarsi conclusa.

 

OLIVO

Monitoraggio fenologia

Nessuna varietà di olive risulta al momento in fase di invaiatura

Monitoraggio patogeni

Ingiallimenti fogliari diffusi determinati prevalentemente da occhio di pavone e cercosporiosi

Antracnosi: si segnalano casi di infezioni

 

Mosca olearia

Il monitoraggio settimanale non mostra sostanziali modifiche rispetto a quanto riscontrato e descritto nel precedente bollettino. In una situazione generalmente di infestazione bassa, permane la necessità di essere attenti a seguire ancora per qualche settimana il proprio oliveto e intervenire, eventualmente, con prodotti larvicidi, solo se si riscontra una infestazione attiva del 3-5%. Per infestazione attiva si intende la mosca negli stadi in cui può essere ancora neutralizzata dai prodotti larvicidi disponibili (di uova o larvette piccole, in genere quelle di prima età).

Si sottolinea che troppo spesso si interviene con prodotti larvicidi immediatamente dopo aver riscontratoun danno "vecchio", ma questo è doppiamente errato in quanto il trattamento non ha efficacia né sull'infestazione passata, in quanto la mosca si trova nello stadio di larve di seconda e terza età, o pupa, quella che generalmente vediamo ad occhio nudo (vedi foto sottostante) né su quella che eventualmente ci sarà.

Il consiglio è quello di ispezionare attentamente gli oliveti, oltre che con le trappole, anche con il monitoraggio visivo delle drupe per verificare, sia pure in maniera sommaria, se le stesse siano intatte o presentino piccoli segni potenzialmente imputabili alle punture di ovideposizione, come mostrato nelle sottostanti foto, e, nel caso si riscontrino,  fare dei campioni e sottoporli all'attenzione dei tecnici delle Associazioni olivicole o ai tecnici regionali del Progetto Difesa Integrata. 

In casi di accertata infestazione seguire il consiglio del Bollettino di Difesa integrata.

 

 

 

 

 

La cecidomia delle olive (lasioptera berlesiana)

Come sempre,  ogni qualvolta nell'oliveto si riscontra l'infestazione della mosca olearia (bactrocera oleae), si trovano molte olive con caratteristiche tacche brunastre, Se inciadiamo con un coltellino e solleviamo questa tacca, al di sotto troveremo una cavità marcescente  e, spesso, una larva di mosca parassitizzata (diverso è se la tacca è determinata da antracnosi, in quanto non c'è un foro e al di sotto della tacca non c'è la cavità). Questo sintomo è determinato da lasioptera berlesiana, il parassita della mosca olearia, che però introduce nella cavità un fungo simbione (Camarosporum dalmaticum) che determina il marciume. La mosca olearia è stata annullata, il danno delle olive è però evidente e irreversibile: come interpretare questa situazione?

 

La Cecidomia dell'olivo (Lasioptera berlesiana) dell'ordine dei ditteri, è una delle tre Cecidomie dell'olivo; le altre sono il Moscerino suggiscorza (Resseliella oleisuga) e la Cecidomia delle foglie (Dasineura oleae).

Per distinguerla dalle altre cecidomie,  che attaccano organi diversi della pianta, il legno (Resseliella oleisuga) e le foglie (Dasineura oleae), e che arrecano solo danno all'olivo, seppure al momento anch'essi considerati parassiti minori, è preferibile chiamarla Lasioptera berlesiana (fino a qualche anno fa Prolasioptera berlesiana).

La lasioptera berlesiana è il principale parassita della mosca olearia.

Essa vive in simbiosi con un fungo (Camarosporium dalmaticum). La femmina cerca le punture della mosca, vi ovidepone e infetta la stessa cavità con il micelio del fungo simbionte.

Le larve, che nascono velocemente (circa 24 ore), si nutrono delle uova o anche delle larve di mosca olearia: per questa sua attività la lasioptera berlesiana è da considerarsi  un insetto utile.

Larva di lasioptera berlesiana

Purtroppo la stessa cosa non si può dire del Camarosporium dalmaticum il fungo che la lasioptera berlesiana introduce nella drupa, in quanto lo stesso determina  quel marciume delle olive, visibile esternamente con una tacca nerastra depressa, mentre all'interno la stessa oliva viene completamente degradata. La lasioptera berlesiana si nutre anche del micelio di questo fungo, che anzi è il suo prioritario alimento,  tanto che ci può essere infestazione, seppure molto limitata, anche su olive lesionate per altri motivi, dove la mosca non ha ovideposto.

  Sintomi da Camarosporium dalmaticum

Si deve considerare la Lasioptera berlesiana un insetto utile, in quanto parassita della mosca olearia, o dannoso, per il suo contributo indiretto nel provocare i marciumi?

Se le olive infestate da mosca olearia  nelle generazioni di luglio e agosto non sono molte,  l'azione di contenimento svolta da Lasioptera berlesiana  è da considerarsi utile e questo insetto, nell'ottica della difesa integrata, si rivela un prezioso alleato.

In annate particolari o in caso di una impostazione di  difesa errata, forti infestazioni di mosca olearia, che si mantengono elevate fino alla raccolta, determinano il proliferare della lasioptera berlesiana, con la proporzionalità diretta che in natura si instaura tra ospite e parassita.  

In questo caso le olive alla raccolta presentano un'alta percentuale di  attacco di Camarosporium dalmaticum, sono quindi marce, e il danno a livello organolettico sull'olio è anche più grave di quello che ci sarebbe con le sole  gallerie di mosca olearia. Ma anche senza il parassita fungino l'olio sarebbe comunque di pessima qualità.

date: 

Mercoledì, Agosto 18, 2022