Bollettino n. 19 del 16 luglio

Bollettino regionale difesa integrata
Martedì, Luglio 16, 2024

I bollettini di difesa Integrata seguono le norme riportate su

D.P.I. TECNICHE AGRONOMICHE 2024 ABRUZZO

D.P.I. DIFESA 2024 ABRUZZO

INTEGRAZIONE APRILE 2024

Prodotti fitosanitari autorizzati in deroga per situazioni di emergenza fitosanitaria ai sensi dell’art. 53, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1107/2009.

 

Il punto della settimana:   

Le alte temperature rilevate in settimana, in concomitanza con l'assenza di piogge, aggravano ulteriormente i problemi legati alla siccità.

 

AGRO-CLIMA

Il periodo da mercoledì 10 luglio 2024 a lunedì 15 luglio 2024 si è caratterizzato per l’assenza di precipitazioni e per un deciso incremento delle temperature con picchi massimi nel pescarese interno.

Previsioni Cetemps 

Previsioni meteo:  nei prossimi giorni tempo soleggiato e temperature elevate .

 

 OLIVO  

AGROFENOLOGIA

Fase fenologica: sia pure con alcune eccezioni dovute a una allegagione molto sfasata e problemi di carenza idrica abbastanza rilevanti, anche le olive che si presentano di dimensioni ridotte hanno generalmente superato la fase BBCH 75 (Indurimento nòcciolo) . La maggior parte delle olive sono a Ingrossamento frutti 2° stadio BBCH 79.

Monitoraggio: le elevate temperature, ma non solo, in quanto la fase di mosca adulta presumibilmente era già in calo fisiologico, hanno notevolmente ridotto le cattura su trappola anche nella fascia della collina litoranea, dove negli ultimi 10 giorni si è sviluppata la prima infestazione annuale su drupa.

Collina litoranea : già segnalata l'infestazione nel bollettino del 3 luglio e nel successivo,  e la necessità di intervenire nei casi in cui si rilevavano punture sulle drupe. Si rileva in effetti un sicuro anticipo dell'infestazione rispetto alla media degli anni.

Su nuovi campioni di olive monitorate in settimana (precedentemente non trattate)  si rilevano sempre numerose punture, ma l'infestazione attiva è più bassa. Per precisione abbiamo segnalato nel Bollettino del 9 luglio 2024, di aver trovato l'infestazione fino a circa 20 km dalla costa, però limitatamente a oliveti in irriguo, con drupe abbastanza grandi e polpa tenera. A completamento del monitoraggio, si rileva che in questa settimana sono state segnalate e abbiamo monitorato direttamente infestazioni di Lasioptera berlesiana (vedi foto sottostante), il parassita più temuto dalla mosca olearia.

Collina media e collina interna: in zone più interne al momento non abbiamo rilevato punture sulle olive monitorate, ma non escludiamo che possano esserci casi di infestazione. Il grande caldo, se l'infestazione non era partita, ha sicuramente avuto effetto nel rallentare notevolmente, se non bloccare del tutto, l'attività del dittero. 

TECNICA AGRONOMICA

Il problema principale della coltura, oltre ad una allegagione un po' scarsa, tranne che in alcuni areali, è ora quello della carenza idrica.

DIFESA

Nella difesa integrata bisogna necessariamente tenere in considerazione i fattori climatici come ausilio nella difesa: le temperature elevate e la siccità possono concorrere a frenare l'infestazione della mosca olearia sia bloccando l'attività degli adulti, sia determinando la disidratazione delle uova e la morte delle larvette di prima età, sia con la disidratazione delle olive, rendendole meno idonee alla ovideposizione. Purtroppo il riscontro è a posteriori e, se l'infestazione andasse comunque avanti, avremmo poi maggiore difficoltà a contrastarla con i larvicidi ora a nostra disposizione.

Mosca dell'olivo (Bactrocera oleae)

Collina litoranea : chi è già intervenuto al momento non fa nulla; chi non l'ha fatto, perchè non aveva punture, può ora contare sul caldo come alleato. L'infestazione  si è però manifestata in maniera molto forte ed è pensabile che i prossimi cicli della mosca, a partire da quello agostano, saranno comunque intensi. Un ciclo di mosca olearia dura mediamente da 21 a 25 giorni, quando la media delle temperature è sui 24°C, come avviene in estate. Per le infestazioni partite perciò a inizio luglio, appena prima che ci sia lo sfarfallamento delle nuove mosche, è consigliabile mettere in atto le strategie preventive cui si è fatto ampiamente cenno nei bollettini precedenti: polveri di roccia, esche proteiche attrattive e anche un trattamento a base di rame, che ha anche un effetto secondario antidacico. 

Collina interna:  se questo ciclo di mosca olearia si manifesterà a livelli minimi, o addirittura non si avrà infestazione, ci sarà sicuramente da mettere in atto la difesa preventiva per il possibile ciclo di infestazione di agosto. 

In tutti i casi si consiglia di monitorare attentamente le drupe direttamente sui propri oliveti, per escludere, o rilevare, le punture.  

 

PESCO

AGROFENOLOGIA

Fase fenologica: variabile a seconda delle classi.   

 

MAL BIANCO (Sphaeroteca pannosa)

La difesa è di tipo preventivo, in relazione alla suscettibilità varietale, al livello di rischio della zona e al clima. 

Maggiore suscettibilità nelle prime fasi e fino a indurimento nocciolo per le pesche, in tutte le fasi fino a maturiità per le nettarine. Alcune cultivar di pesche (Springcrest e Suncrest) e di nettarine (Early sungrand) risultano più suscettibili.

Interventi agronomici 

- impianto di varietà meno suscettibili;

- contenere la vigoria evitando eccessi di azoto e limitando le irrigazioni

 - mantenere la chioma aerata con le potature;

- mantenere il suolo inerbito e sfalciato;

- effettuare il diradamento per asportare i frutticini colpiti;

 

Difesa chimica

Su cultivar suscettibili ed areali ad alto rischio (zone collinari in prevalenza) si interviene preventivamente da fine fioritura-scamiciatura fino a indurimento nòcciolo. 

In altri casi si può monitorare l'oidio e intervenire solo se c'è la comparsa. In genere con 1-10 germogli infetti rilevati in campo monitorando 10 germogli terminali per pianta, si può prefigurare un attacco di oidio moderato, mentre con più di 10 germogli infetti l'attacco può essere più consistente.

 

 

MONILIA (Monilia laxa e Monilia fructigena)

 

Ad oggi non si stanno verificando condizioni climatiche altamente predisponenti.

In questo caso, anche se non ci sono condizioni predisponenti, molte molecole per la difesa del mal bianco sono valide anche per la difesa della monilia.

 

CIDIA  (Cydia molesta) e ANARSIA (Anarsia lineatella)

Cidia: normalmente nei confronti dei due lepidotteri, nei comprensori peschicoli regionali si attua la confusione sessuale.  

Nei casi di pescheti isolati, si consiglia di controllare le trappole e seguire le soglie descritte nella seguente tabella, monitorando contestualmente anche i germogli.

Afide verde (Myzus persicae)  e Afide farinoso (Hyalopterus amigdali)

Non si rileva la presenza di afidi sulla coltura

 

POMODORO

In campo si sta notando maggiormente l'alternaria ma le temperature oltre i 30°C non la favoriscono. Tra gli insetti, si segnala negli orti la presenza di nottue.e ragnetto rosso.

 

PERONOSPORA (Phytophthora infestans)

Rischio minimo. La peronospora è in grado di infettare il pomodoro con umidità relativa elevata o prolungata bagnatura della vegetazione e temperature comprese tra i 10 e i 25°C. Il rischio diminuisce fino ad azzerarsi con alte temperature (>30°C).

La peronospora, in un decorso stagionale normale, è più pericolosa dopo le prime fasi di impianto, nei mesi primaverili dove può piovere e ci sono le temperature idonee.

 

ALTERNARIA (Alternaria solani)

Rischio medio-elevato. Favorita da temperature comprese tra 22 e 33°C, con tassi elevati di umidità relativa e prolungate bagnature delle superfici vegetali. Diviene più pericolosa della peronospora nel corso della coltivazione, quando ci sono temperature più alte e umidità.

Come previsto e già scritto nei precedenti Bollettini, il tempo caldo umido poteva favorire maggiormente  l'Alternaria (Alternaria solani) che in effetti si è manifestata. 

Difesa

Con infezione in atto, già visibile sulle foglie, intervenire in maniera molto tempestiva, per provare a bloccare il patogeno e evitare che ci sia una infezione dei frutto.

 

Se non si riscontrano infezioni nel proprio campo, visto l'andamento climatico altamente predisponente,  e le infezioni che si stanno comunque manifestando,  è consigliato intervenire preventivamente: in questo caso, in linea con i nostri principi di sostenibilità, è preferibile l'utilizzo dei prodotti biologici riportati nel DPI.

NOTTUE (Helicoverpa armigera e altri nottuidi)

La nottua è un lepidottero le cui larve penetrano nei frutti e arrecano danni portando il frutto a marcire.

 

RAGNETTO ROSSO (Tetranichus urticae)

Visibile con decolorazioni sulle foglie, se non controllato comporta danni su frutti.

 

MELONE

Le cucurbitacee (melone, anguria, zucca, zucchino, etc.) sono colture molto soggette a oidio. Monitorare e difendere preventivamente l'oidio, anch'esso favorito dal clima.

Le piogge ostacolano la diffusione dell'oidio che, al contrario, è favorito e si sviluppa in condizioni di elevata umidità relativa (optimum intorno al 70%, anche se la germinazione delle spore è possibile anche a bassi valori di umidità relativa) e con temperature ottimali di 25 °C . A meno di 10°C ed a più di 35 °C l’infezione si blocca.

OIDIO (Erysiphe cucurbitaceum, Sphaeroteca fuliginea)

Rischio medio-elevato

 

FITOSANITARIO

Prodotti fitosanitari autorizzati in deroga per situazioni di emergenza fitosanitaria ai sensi dell’art. 53, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1107/2009.

Cavalletta dei Prati (Calliptamus Italicum)

Obiettivo del presente articolo: informazione e mappatura delle zone di rischio, al fine di informare gli agricoltori delle misure per contrastare l’insetto.

Introduzione e biologia

Negli ultimi periodi, sono state segnalate consistenti infestazioni di cavallette delle specie Calliptamus Italicus, comunemente nota come cavalletta dei prati o locusta dalle ali rosa.  È un insetto ortottero del bacino del mediterraneo. È diffuso nel nord Africa, in Spagna, in Italia e in molte parti del continente asiatico.
Gli adulti sono di colore grigio o brunastro e presentano un accentuato dimorfismo sessuale; il maschio raggiunge una lunghezza di 13-25 mm e la femmina, più grande, di 21-35 mm.
Le neanidi (esemplari giovani), biancastre appena nate, diventano scure in poco tempo e attraverso più mute raggiungono lo stadio di adulto in 40-50 giorni. La cavalletta compie una generazione all’anno. Le forme giovanili nascono dalla seconda metà di maggio alla fine di luglio, in modo scalare in funzione delle caratteristiche climatiche del luogo in cui sono state deposte le uova.
I primi adulti compaiono in luglio e si spostano in volo per distanze brevi. Dopo l’accoppiamento le femmine ovidepongono in agosto in aree circoscritte (cosiddette "grillare"), prevalentemente in terreni compatti, esposti a sud, dotati di pendenza che li rende meno soggetti a fenomeni di ristagno idrico.
Le uova vengono deposte dalle femmine a 2-3 cm di profondità nelle crepe del terreno, in numero variabile da 25 a 55 all'interno di una ooteca.

Condizioni favorevoli al loro sviluppo

Inverni con temperature miti e scarsa piovosità permettono la sopravvivenza delle uova e conseguentemente la nascita in primavera di molti individui.
L'insorgere dell’infestazione delle cavallette è legata a condizioni ambientali e climatiche che favoriscono lo sviluppo dell'insetto. L'abbandono delle zone collinari e montane con conseguente aumento di aree incolte, degradate e scarsamente lavorate fa sì che si crei un habitat ideale per la riproduzione delle cavallette.
La scarsa piovosità e umidità agisce inoltre negativamente nei confronti dei principali nemici naturali di Calliptamus Italicus, fra i quali il fungo Entomophaga grylli.

Danni

Sono insetti polifagi, quando l’infestazione è caratterizzata da tanti individui, gli adulti possono provocare danni alle colture, oltre che alle piante spontanee, in particolare a leguminose foraggere, e orticole. Nelle aree di pullulazione gli insetti, anche se del tutto innocui per le persone, possono provocare considerevoli danni a causa della loro voracità alle colture agrarie quali medicai, prati, orticole, ecc. Il danno è direttamente proporzionale al livello di infestazione e generalmente si determina a carico delle coltivazioni di erba medica, in quanto diffuse nelle aree collinari e alimento preferito dalle forme giovanili dell’insetto in rapido accrescimento.

Sono stati segnalati attacchi a colture orticole solanacee, sedano, brassicacee e mais.

Difesa

Per limitare i danni alle colture ed i disagi alle persone è molto importante l’individuazione tempestiva delle “grillare”, da cui, in primavera, hanno origine le infestazioni.

 In queste zone vanno concentrati gli interventi di lotta (compresa quella chimica), che per essere efficaci, devono essere effettuati precocemente prima della dispersione delle cavallette adulte, contro le forme giovanili (neanidi). È possibile utilizzare insetticidi appositamente autorizzati dal ministero della salute contro Calliptamus Italicum nei medicai.

Per la difesa sarà importante fare attenzione a quale insetticida sarà possibile usare nei medicai contro questa avversità.

E'  possibile impiegare un insetticida biologico LASER a base di Spinosad che ha ottenuto una autorizzazione eccezionale per un periodo di 120 giorni, dal 16 aprile 2024 al 13 agosto 2024 (Decreto Ministeriale del 16 aprile 2024).

Va precisato che LASER è un insetticida biologico, ma potrebbe comunque avere effetti negativi sulle api e sulle popolazioni degli impollinatori, per cui va impiegato soltanto quando la medica non è in fioritura.

Nelle aziende convenzionali, in alternativa a Laser, il trattamento potrebbe essere eseguito anche con formulati a base di Deltametrina registrati per questo impiego osservando le stesse cautele nei confronti di api e pronubi.

Entrambi i prodotti sono destinati ad un uso professionale e necessitano del patentino fitosanitario per l’acquisto e l’uso, che rimane sotto la responsabilità dell’operatore.

Il trattamento insetticida va effettuato o direttamente sulle giovani cavallette nella loro fase gregaria, o sui bordi dei medicai da difendere. In questo caso non è necessario trattare l’intero appezzamento ma è sufficiente trattare il bordo del medicaio sul fronte dell’infestazione per una trentina di metri circa.

Per questo è molto importante in questa fase prevenire eventuali futuri attacchi, andando a mappare le zone infestate quest’anno e sulle quali bisognerà intervenire nella prossima primavera.

 Anche le lavorazioni del terreno, primaverili, possono comportare la distruzione di gran parte delle ooteche contribuendo così a diminuire sensibilmente il numero di insetti.

Figura 1 fonte EPPO Global Database