Bollettino n. 25 del 1 ottobre 2025

Bollettino regionale difesa integrata
Mercoledì, Ottobre 1, 2025

D.P.I. DIFESA 

Usi eccezionali che non richiedono deroga al Disciplinare difesa integrata e controllo infestanti della Regione Abruzzo anno 2025

 

DPI TECNICHE AGRONOMICHE

AGROMETEO

Previsioni Cetemps

Dati meteo in tempo reale (Nome utenteRegioneAbruzzo  Passwordabruzzo)

Bollettini Agrometeo (i dati climatici della settimana precedente)

Clima della settimana antecedente (23 - 1 ottobre)

Riguardo all'areale olivicolo:

Temperature:  in questa settimana giornate con clima mite nella media del periodo.

Precipitazioni:sporadiche precipitazioni di piccola intensità, soprattutto nelle aree interne, mentre nella giornata odierna, 1 ottobre, ci sono precipitazioni abbondanti su tutto l'areale olivicolo.

Previsioni dal 2 al 8 ottobre

Le previsioni sono di giornate che si alterneranno tra pioggia, anche abbondante e giornate asciutte.

OLIVO

Fase fenologica 

Olive in fase di invaiatura più o meno avanzata sulle diverse cultivar. Da 10 giorni risulta avviata l'attività di molitura in diversi frantoi.

Il leccino è in raccolta, la dritta solo in pochi casi, ma è il caso di raccoglierla anche con anticipo rispetto alla piena maturità. Raccogliendo anticipatamente si salvaguarda la qualità, cosa di prioritaria importanza.

Anche tra le tardive tra cui la più importante per diffusione regionale è la Gentile di Chieti, oppure la  Rustica e la Gentile de L'Aquila in provincia de L'Aquila, sarà bene procedere ad anticipi di raccolta.

MONITORAGGIO 

La  mosca olearia. è in fase di ovideposizione (terza generazione su frutto) e ci sono anche olive con pupe non sfarfallate. Sulle olive, oltre la mosca, ci sono danni da lasioptera  e marciumi.

Ci sono molte olive cadute a terra per diverse cause ascrivibili al 33% ciascuno a Tignola (Prays oleae), Mosca olearia (Bactrocera oleae)  e a Marciumi (Lebbra, Cercosporiosi, Botryospheriaceae, e altri funghi).

Al momento si salvano solo le olive piccole e quelle tardive, ancora con la polpa dura nelle quali al momento la mosca non ha ovideposto.

Le piogge previste e le temperature medio-basse favoriranno la diffusione dell'infestazione, e inoltre ci sarà lo sviluppo dei marciumi.

 

DIFESA MOSCA OLEARIA E MARCIUMI

RACCOLTA ANTICIPATA

Ad oggi il danno da mosca è rilevabile in tutti gli areali, nella costa in maniera molto più consistente, ma anche nella media collina e in quella interna oramai il danno ha superato la soglia del 10%.

Per il danno qualitativo dell'olio oltre alla mosca olearia sono da considerare la lasioptera e  i marciumi, che sommati comportano un deterioramento della drupa progressivo e di conseguenza dell'olio che superati certi limiti non è più extravergine.

Il peggio che può succedere è raccogliere olive rovinate che ci danno un olio lampanta (acidità > 2g) per cui si sostengono spese di raccolta e molitura per ottenere un olio non commestibile, che può essere solo inviato alla raffineria.

Al momento si ritiene che  la migliore strategia è, per le varietà che lo permettono, la raccolta, anche anticipata rispetto alla piena maturità, senza aspettare per avere punto percentuale di resa in più (fattore tra l'altro che dipende da molte variabili)  e un olio di qualità assolutamente scadente.

Per chi non può raccogliere, varietà tardive o altro, deve comunque prevedere orientativamente la data e di conseguenza intervenire con un prodotto fitosanitario tra quelli ammessi in integrato, nel rispetto del tempo di carenza.

 

DANNO QUANTITATIVO E QUALITATIVO NELLE OLIVE

Nei casi in cui parliamo di danni in percentuale, sia mosca che marciumi, ci riferiamo ai campioni di oive che monitoriamo di volta in volta.

In campo i danni, a partire dalla prima infestazione di mosca olearia su drupa, e dai primi marciumi, si sommano.

Molte olive infestate da mosca, una volta che il ciclo si compie, o infettate da lebbra e altri marciumi, quando questi interessano tutta la polpa, cadono a terra. Quando andiamo in campo, in alcuni casi, vediamo tante olive a terra: sono diverse componenti che si sommano tra cui marciumi, mosca olearia, tignola e altre fisiopatie.

Il danno quantitativo finale pertanto sarà la somma delle infezioni (lebbra e altri funghi) e delle infestazioni (mosca e tignola in primis) che si sono succedute a partire dall'allegagione.

Il danno qualitativo invece sarà determinato solo dalle olive che si portano al frantoio e quindi è funzione della percentuale di danno dei campioni che settimanalmente monitoriamo. 

Il danno qualitativo delle olive è molto più grave del danno quantitativo; infatti le olive rovinate determinano nell'olio una maggiore acidità, numero di perossidi, etc, rispetto a un campione di olive sane e, dal punto di vista organolettico, una minore piacevolezza olfattiva e gusto olfattiva.

Le olive molto rovinate comportano olii non più classificabili extravergine ma, nel moigliore dei casi "vergine", ancora commestibile, ma più spesso "lampanti"  La mosca e i marciumi comportano i difetti organolettici tra cui il "rancido" e il "verme".

Alcuni consigli 

Premesso che il nostro obiettivo è quello di produrre olio extravergine:

  • in caso di percentuali elevate di olive molto rovinate, valutare se è il caso di raccoglierle e farle molire;
  • in caso di infestazioni o marciumi in fase iniziale, una strategia di difesa prevede di raccogliere le olive anticipatamente (rese basse e olio extravergine è meglio di rese alte e olio lampante); 
  • prendere accordi con il frantoio per far intercorrere il minor tempo possibile dalla raccolta alla molitura (è un consiglio che vale sempre ma per olive rovinate vale ancora di più)

 

Prodotti difesa mosca olearia

 

 

Lebbra (Collecotrichum gloeosporioides)

Si rileva lebbra su molti campioni analizzati, anche in percentuali elevate, superiori al 10% delle olive.

La lebbra, o antracnosi, è un fungo che negli ultimi anni si sta manifestando nella olivicoltura della nostra regione, sempre con maggiore frequenza e intendsità.

Uno dei momenti chiave nella difesa è quello dell'intervento preventivo in pre-fioritura, quando parte l'infezione primaria e il fungo si insedia nei giovani germogli e sui fiori per poi trasferisrsi sui frutti. L'infezione è favorita da temperature miti e, soprattutto, da piogge.

Uno dei momenti  per attuare la difesa, anche o in prevalenza con il rame è dopo la metà di agosto, sempre se ne avverta la presenza sulle drupe, o il post raccolta, in annate in cui il fungo si è manifestato con alta intensità.

Cercosporiosi olivo (Mycocentrospora cladosporoides

La cercosporiosi è facilmente visibile sulle foglie. 

Nei casi di infestazioni diffuse, per risanare le piante non sono sufficienti i trattamenti primaverili eseguiti prevalentemente per occhio di pavone e rogna, ma bisogna integrarli  con un trattamento estivo, nella seconda metà di agosto, sempre con sali rameici