Bollettino n. 1 febbraio 2024

Bollettino regionale difesa integrata
Giovedì, Febbraio 29, 2024

I bollettini di difesa Integrata seguono le norme riportate su

 

D.P.I. TECNICHE AGRONOMICHE 2024 ABRUZZO

D.P.I. DIFESA 2024 ABRUZZO

 

GRANO DURO

Fase fenologica: in fase di  levata nei campi seminati tra fine ottobre e inizio novembre, in fase di accestimento gli altri.

L'intervento di concimazione azotata si rende al momento opportuno.

CEREALI: MASSIMA ATTENZIONE NEL FORNIRE AZOTO ALLA COLTURA

Al momento non si segnalano problemi fitopatologici.

Il diserbo di post emergenza del grano

Innanzitutto adottare le tecniche di agricoltura integrata, le uniche possibili in caso di gestione in agricoltura biologica.

·         rotazione colturale

·         preparazione del terreno (aratura, rippatura o minima lavorazione non hanno la stessa incidenza)

·         false semine

·         pulizia dei fossi prima che le infestanti siano in grado di riprodursi

·         lavorazioni meccaniche (strigliatura)

·         bulatura

Per chi ha la gestione in integrato e vuole utilizzare diserbanti, le tecniche sono quelle di pre-semina o pre emergenza e quella di post emergenza

Il diserbo di post emergenza rappresenta la tecnica di diserbo dei cereali autunno vernini più semplice ed efficace. Questa tecnica offre un’ampia finestra temporale di applicazione, da "inizio accestimento" a "botticella", e la possibilità di intervenire in base delle malerbe presenti, e non a caso. In riferimento all'epoca di applicazione, se si interviene nelle fasi iniziali di accestimento, con malerbe a uno stadio molto piccolo, si ha il vantaggio di una maggiore efficacia di successo per una maggiore permeabilità della cuticola delle foglie e di un trasloco dei prodotti sistemici in una fase di attiva crescita delle infestanti. Inoltre si toglie di mezzo prima la competizione nutrizionale e si hanno minori perdite di prodotto, cioè maggiore produzione di grano. Lo svantaggio è quello di non trovare alcune malerbe con sviluppo tardivo.

Un diserbo fatto più tardi, in fase di levata, ha l’unico vantaggio di colpire la maggior parte delle infestanti, compreso quelle che sviluppano tardivamente, tra le quali troviamo molte infestanti perenni, ma lo svantaggio di trovare le infestanti in una fase di sviluppo più avanzata, con conseguenti maggiori problemi di efficacia, maggiori rischi di resistenza, una competizione nutrizionale che è più lunga e fa perdere in produttività.

La limitata disponibilità di prodotti a diverso meccanismo d’azione, e l’uso di un solo principio attivo o di quelli che hanno lo stesso meccanismo, espone al rischio delle resistenze e favorire l'aumento della flora di sostituzione, in pratica le infestanti non sensibili ai trattamenti adottati.

Per ovviare a queste problematiche, oltre le buone norme di agricoltura integrata, già citate, sempre molto importanti per la gestione sostenibile, si deve individuare il tipo di flora infestante, seguire l’alternanza di erbicidi con diverso meccanismo di azione e regolare opportunamente i dosaggi in base alle condizioni climatiche e colturali, nel rispetto delle indicazioni in etichetta.

Le graminacee rappresentano le specie più interessate ai fenomeni di resistenza, che riguardano, in particolare, lolium e avena, talora phalaris e alopecurus.

In relazione ai fenomeni di resistenza si rilevano popolazioni di papavero non sensibili a sulfuniluree e triazalopirimidine,

L’applicazione del diserbo in integrato prevede necessariamente il riconoscimento e la valutazione del grado di infestazione, distinguendo tra monocotiledoni (graminacee) e dicotiledoni (appartenenti a diverse famiglie botaniche), tra malerbe a sviluppo annuale o poliennale, per procedere poi all’utilizzo di una giusta tecnica.

Graminacee: Avena sterilis, Lolium, Phalaris, le più diffuse, Bromus, meno frequente.

Dicotiledoni:  papavero, veronica, senape e altre crucifere, camomilla, tarassaco e altre composite Sono in aumento alcune infestanti perenni quali cirsium, convolvulo, equiseto, romice.

 

VITE

Fase fenologica: la vite è in fase di riposo vegetativo.

Sono in corso le  operazioni di potatura secca e trinciatura dei tralci.

Difesa

In casi in cui si sono rilevate malattie quali escoriosi e  black rot sui tralci, è meglio asportarli che trinciarli in campo.

Nelle prime fasi di germogliamento si può iniziare la difesa di alcuni patogeni che si conservano sui tralci e su grappolini secchi e sono pronti a diffondersi immediatamente qualora si riscontrino condizioni favorevoli allo sviluppo: escoriosi, black rot. Inoltre, si può pensare di intervenire contro acariosi, cocciiniglie se ne riscontriamo la necessità per attacchi rilevati nell'anno precedente (acariosi) o se si riscontrano sui tralci (cocciniglie). 

Escoriosi, Black rot 

Eventuali trattamenti contro questi o funghi nella fase compresa tra gemma rigonfia BBCH01 e gemma cotonosa BBCH05.

Eriofidi (acariosi e erinosi), Cocciniglie

Nella fase compresa tra gemma rigonfia BBCH01 e gemma cotonosa BBCH05, si possono eseguire interventi fitosanitari con olio minerale, finalizzati prevalentemente a contrastare eriofidi e cocciniglie. L'olio minerale ha anche effetti  secondari su oidio (Oidium tuckeri) e escoriosi (Phomopsis viticola).

Mal dell’esca 

Seguire buone norme agronomiche, quali disinfezione forbici, asportazione dal vigneto dei tralci, dendrochirurgia.

DISERBO VITE

Interventi di diserbo a partire da questo momento in cui le gemme sono chiuse.

OLIVO  

Fase fenologica: l'olivo è in fase di ripresa vegetativa.

Sono in corso le operazioni  di potatura secca.  Nel corso della potatura andranno eliminati i rami che presentano sintomi di rogna causata dal batterio Pseudomonas syringae pv. savastanoi, e rami secchi e deperiti a seguito di attacchi di insetti xilofagi o malattie parassitarie.

In questo periodo, prima del risveglio vegetativo un trattamento per l'occhio di pavone e per la rogna, che possono essere fatti eventualmente entrambi con sali di rame, o altri prodotti.

Rogna (Pseudomonas syringae pv. savastanoi)

Si consiglia di effettuare, dopo la potatura, un intervento con sali rameici per contrastare infezioni di questo batterio.

Occhio di pavone (Spilocea oleagina)

Se ci sono stati sintomi riscontrati nell'annata precedente, si consiglia un intervento anche prima del risveglio vegetativo con sali di rame. Un altro intervento può essere previsto anche in seguito nel corso dell'annata.

Ilesino e fleotribo.

E' consigliabile lasciare dei fascetti esca nell'oliveto dove andranno a depositare le uova insetti xilofagi tra i quali si ricordano Questi fascetti andranno rimossi dall'oliveto prima della fine di maggio.

 

PESCO

Fase fenologica: da Gemma gonfia a Rottura gemme a legno

Difesa iniziale contro Bolla, Corineo e Cancri rameali.

Bolla del pesco: al raggiungimento della fase di rottura delle gemme a legno (10-20%) intervenire solo in previsione di piogge (almeno 15 ore di bagnatura)

Cocciniglie: intervenire in caso di presenza e/o danni riscontrati nell’anno precedente con Olio minerale.

CILIEGIO

Fase fenologica: da gemma ferma a inizio rigonfiamento gemme

Batteriosi: Al termine delle operazioni di potatura e in previsione di pioggia intervenire con Sali di rame (prestare attenzione a dosi ed epoche di intervento in etichetta).

Cocciniglia di San Josè e bianca: in caso di presenza rilevata su rami/branche o sui frutti raccolti l’anno scorso intervenire con olio minerale.

Intervento da realizzare entro la fase di ingrossamento gemme in caso di formulazioni con lo zolfo.

 

ORTIVE  

Sulle ortive invernali non ancora in fase di raccolta, cavoli, bietole, spinaci,

Alternariosi  Alternaria brassicae  

CavolaiaMamestra brassicae.

Marciumi basali  Sclerotinia sclerotiorum e Sclerotinia minor  su lattughe, indivie e finocchi.

 

Spinacio: specialmente nelle zone più umide dei campi qualche segno di peronospora 

Pisello: non ci sono particolari segnalazioni, le varietà più precoci sono nella fase di prefioritura, mentre le varietà medie e tardive sono in fase di emergenza e levata

ALTRE SEGNALAZIONI

In foto  ovideposizione e danno causato da cicaletta dei fruttiferi  “cadetta brullei” su melo. Gli adulti compaiono in estate e le femmine depongono le uova entro i rametti formando lesioni ( cancri allungati) dalle quali fuoriescono dei ciuffi di fibre legnose. Per le piante adulte non è un problema rilevante, per le giovani può esserlo (soprattutto se l’attacco è intenso). Pratiche agronomiche: è buona norma tenere pulito il terreno dall’erba infestante, perché se non sfalciata, troppo “alta”, permette alle cicalette di risalire da terra fino ai rametti. In questo momento è inutile la lotta chimica;

N.B. Oltre che sulla pagina regionale, il presente Bollettino è pubblicato e visualizzabile sull'App AGROAMBIENTE ABRUZZO da installare su telefonino.

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