Bollettino n. 2 del 20 marzo 2024

Bollettino regionale difesa integrata
Mercoledì, Marzo 20, 2024

 

I bollettini di difesa Integrata seguono le norme riportate su

 

D.P.I. TECNICHE AGRONOMICHE 2024 ABRUZZO

D.P.I. DIFESA 2024 ABRUZZO

 

 

GRANO DURO

AGROFENOLOGIA

Fase fenologica: in fase di  levata. Le piogge hanno di sicuro giovato alla coltura che si presenta, generalmente, in buono stato fisiologico. 

Per un eventuale secondo intervento di concimazione azotata si può attendere 

CEREALI: MASSIMA ATTENZIONE NEL FORNIRE AZOTO ALLA COLTURA

Difesa

Nella fase di levata è importante intervenire per prevenire danni da oidio, septoria e ruggine gialla.

Il clima che si sta verificando in questi giorni, temperature miti e piogge, anche se di breve intensità, si rivela predisponente per lo sviluppo di questi funghi.

Oidio (Blumeria graminis) e Septoria (Septoria tritici e Stagonospora nodorum) attaccano da levata fino alla conclusione del ciclo, la Ruggine gialla (Puccinia striiformis) da levata a botticella.

L'intervento fitosanitario più efficiente si colloca in fase di foglia bandiera, in quanto, se la stessa viene colonizzata da questi funghi, si riduce notevolmente la sua capacità fotosintetica, che è quella fondamentale per la pianta, e si hanno notevoli cali produttivi.

Viste le prime manifestazioni oidiche si ritiene opportuno comunque un intervento già da questo momento.

 

 

Diserbo

Si nota una discreta presenza di infestanti, in prevalenza a foglia larga, ma anche graminacee.

Il diserbo di post emergenza del grano

Innanzitutto adottare le tecniche di agricoltura integrata, le uniche possibili in caso di gestione in agricoltura biologica.

·         rotazione colturale

·         preparazione del terreno (aratura, rippatura o minima lavorazione non hanno la stessa incidenza)

·         false semine

·         pulizia dei fossi prima che le infestanti siano in grado di riprodursi

·         lavorazioni meccaniche (strigliatura)

·         bulatura

Per chi ha la gestione in integrato e vuole utilizzare diserbanti, le tecniche sono quelle di pre-semina o pre emergenza e quella di post emergenza

Il diserbo di post emergenza rappresenta la tecnica di diserbo dei cereali autunno vernini più semplice ed efficace. Questa tecnica offre un’ampia finestra temporale di applicazione, da "inizio accestimento" a "botticella", e la possibilità di intervenire in base delle malerbe presenti, e non a caso. In riferimento all'epoca di applicazione, se si interviene nelle fasi iniziali di accestimento, con malerbe a uno stadio molto piccolo, si ha il vantaggio di una maggiore efficacia di successo per una maggiore permeabilità della cuticola delle foglie e di un trasloco dei prodotti sistemici in una fase di attiva crescita delle infestanti. Inoltre si toglie di mezzo prima la competizione nutrizionale e si hanno minori perdite di prodotto, cioè maggiore produzione di grano. Lo svantaggio è quello di non trovare alcune malerbe con sviluppo tardivo.

Un diserbo fatto più tardi, in fase di levata, ha l’unico vantaggio di colpire la maggior parte delle infestanti, compreso quelle che sviluppano tardivamente, tra le quali troviamo molte infestanti perenni, ma lo svantaggio di trovare le infestanti in una fase di sviluppo più avanzata, con conseguenti maggiori problemi di efficacia, maggiori rischi di resistenza, una competizione nutrizionale che è più lunga e fa perdere in produttività.

La limitata disponibilità di prodotti a diverso meccanismo d’azione, e l’uso di un solo principio attivo o di quelli che hanno lo stesso meccanismo, espone al rischio delle resistenze e favorire l'aumento della flora di sostituzione, in pratica le infestanti non sensibili ai trattamenti adottati.

Per ovviare a queste problematiche, oltre le buone norme di agricoltura integrata, già citate, sempre molto importanti per la gestione sostenibile, si deve individuare il tipo di flora infestante, seguire l’alternanza di erbicidi con diverso meccanismo di azione e regolare opportunamente i dosaggi in base alle condizioni climatiche e colturali, nel rispetto delle indicazioni in etichetta.

Le graminacee rappresentano le specie più interessate ai fenomeni di resistenza, che riguardano, in particolare, lolium e avena, talora phalaris e alopecurus.

In relazione ai fenomeni di resistenza si rilevano popolazioni di papavero non sensibili a sulfuniluree e triazalopirimidine,

L’applicazione del diserbo in integrato prevede necessariamente il riconoscimento e la valutazione del grado di infestazione, distinguendo tra monocotiledoni (graminacee) e dicotiledoni (appartenenti a diverse famiglie botaniche), tra malerbe a sviluppo annuale o poliennale, per procedere poi all’utilizzo di una giusta tecnica.

Graminacee: Avena sterilis, Lolium, Phalaris, le più diffuse, Bromus, meno frequente.

Dicotiledoni:  papavero, veronica, senape e altre crucifere, camomilla, tarassaco e altre composite Sono in aumento alcune infestanti perenni quali cirsium, convolvulo, equiseto, romice.

 

 

VITE

AGROFENOLOGIA

Fase fenologica: i vitigni precoci (Chardonnay e altri) mostrano fasi fenologiche variabili, non solo su diverse situazioni di esposizione e giacitura, ma anche all'interno dello stesso vigneto: si va da gemma cotonosa fino a prime foglioline distese.

I vitigni medio-precoci (Pecorino e altri) si trovano in prevalenza nella fase di gemma cotonosa, anche in questo caso con qualche singolo caso di fase più avanzata.  I vitigni medio-tardivi (montepulciano e altri) ancora in fase di riposo vegetativo, prevalentemente al pianto.

Si nota un leggero anticipo fenologico ed è facilmente prevedibile che il clima mite e piovoso di questi giorni  possa favorire una rapida crescita dei germogli.

DIFESA

In casi in cui si sono rilevate malattie quali escoriosi e  black rot sui tralci, è meglio asportarli che trinciarli in campo.

Nelle prime fasi di germogliamento si può iniziare la difesa di alcuni patogeni che si conservano sui tralci e su grappolini secchi e sono pronti a diffondersi immediatamente qualora si riscontrino condizioni favorevoli allo sviluppo: escoriosi, black rot. Inoltre, si può pensare di intervenire contro acariosi, cocciniglie se ne riscontriamo la necessità per attacchi rilevati nell'anno precedente (acariosi) o se si riscontrano sui tralci (cocciniglie). 

Nei vitigni precoci, comunque in fase fenologica di prime foglioline distese, porre massima attenzione anche a peronospora e oidio.

Peronospora

Le condizioni climatiche delle ultime settimane, con diverse piogge, di bassa o media intensità, sono state sicuramente favorevoli alla maturazione delle oospore ed è prevedibile che ci sia nel vigneto un potenziale inoculo infettante. Al momento, solo su vitigni precoci, si è raggiunta la fase fenologica di foglioline distese, ma non in maniera omogenea. La crescita dei germogli, con le condizioni di temperatura mite e umidità previste per i prossimi giorni, sarà molto rapida. Questo impone particolare attenzione e, sempre limitatatamente a vitigni precoci in fase fenolologica di foglie distese, non è da escludere un intervento prima di eventuali piogge infettanti. 

Oidio

L'oidio sverna come micelio nelle gemme o in forma di cleistoteci sulla corteccia. Nelle nostre zone questa seconda forma svernante è quella che può dare origine a infezioni precoci in fase primaverile, già a partire da inizio germogliamento. Dove nella campagna scorsa si è riscontrato oidio su grappolo, ma anche dove l'oidio si è manifestato a fine campagna solo su vegetazione, già dalla fase di germogliamento, prime foglioline, è opportuno effettuare un intervento antioidico.

Escoriosi

Eventuale trattamento contro questo o fungo, nei vigneti infetti nelle prime fasi di germogliamento.

In questo momento, nei vitigni precoci e medio precoci può essere opportuno intervenire. 

Black rot 

Eventuale trattamento contro questo o fungo nella fase compresa tra gemma rigonfia BBCH01 e gemma cotonosa BBCH05.

Eriofidi (acariosi e erinosi), Cocciniglie

Nella fase compresa tra gemma rigonfia BBCH01 e gemma cotonosa BBCH05, si possono eseguire interventi fitosanitari con olio minerale, finalizzati prevalentemente a contrastare eriofidi e cocciniglie. L'olio minerale ha anche effetti  secondari su oidio (Oidium tuckeri) e escoriosi (Phomopsis viticola).

Mal dell’esca 

Seguire buone norme agronomiche, quali disinfezione forbici, asportazione dal vigneto dei tralci, dendrochirurgia. Gli interventi con i prodotti ammessi sono consigliati fino alla fase dle pianto.

DISERBO VITE

Interventi di diserbo a gemme sono chiuse.

 

OLIVO  

AGROFENOLOGIA

Fase fenologica: l'olivo è in fase di ripresa vegetativa.

Sono tuttora in corso le operazioni  di potatura secca.  Nel corso della potatura andranno eliminati i rami che presentano sintomi di rogna causata dal batterio Pseudomonas syringae pv. savastanoi, e rami secchi e deperiti a seguito di attacchi di insetti xilofagi o malattie parassitarie.

DIFESA

In questo periodo si interviene  per l'occhio di pavone, la rogna, che possono essere fatti eventualmente entrambi con sali di rame, o altri prodotti. I prodotti rameici 

Si vedono molti sintomi di ingiallimenti fogliari (prevalentemente cercosporiosi ma anche altro). 

Rogna (Pseudomonas syringae pv. savastanoi)

Si consiglia di effettuare, dopo la potatura, un intervento con sali rameici per contrastare infezioni di questo batterio.

Occhio di pavone (Spilocea oleagina)

Se ci sono stati sintomi riscontrati nell'annata precedente, si consiglia un intervento anche prima del risveglio vegetativo con sali di rame. Un altro intervento può essere previsto anche in seguito nel corso dell'annata.

Cercosporiosi olivo (Mycocentrospora cladosporoides

I sintomi di questa malattia, ora sono molto visibili. La conseguenza sono ingiallimenti e caduta delle foglie. Nei casi di infestazioni diffuse, per risanare le piante non sono sufficienti i trattamenti contro occhio di pavone, ma bisogna integrarli, come da noi raccomandato, anche con un trattamento estivo, sempre con sali rameici. 

Ilesino e fleotribo.

E' consigliabile lasciare dei fascetti esca nell'oliveto dove andranno a depositare le uova insetti xilofagi tra i quali si ricordano Questi fascetti andranno rimossi dall'oliveto prima della fine di maggio.

 

PESCO

Fase fenologica: da Gemma gonfia a inizio fioritura

Monilia

Nei pescheti dove è iniziata la fioritura, su cultivar recettive, viste le piogge cadute in settimana si può consigliare un intervento preventivo contro la Monilia.

Cancri rameali

Nei pescheti colpiti dalla malattia si possono eseguire 2 interventi da bottoni rosa a scamiciatura.

 

Bolla e Corineo

Gli interventi invernali al bruno per Bolla e Corineo sarebbero dovuti concludersi  ma si può intervenire nelle prime fasi di germogliamento.

 

 

CILIEGIO

Fase fenologica: da gemma ferma a inizio rigonfiamento gemme

Batteriosi: Al termine delle operazioni di potatura e in previsione di pioggia intervenire con Sali di rame (prestare attenzione a dosi ed epoche di intervento in etichetta).

Cocciniglia di San Josè e bianca: in caso di presenza rilevata su rami/branche o sui frutti raccolti l’anno scorso intervenire con olio minerale.

Intervento da realizzare entro la fase di ingrossamento gemme in caso di formulazioni con lo zolfo.

 

ORTIVE  

Spinacio: specialmente nelle zone più umide dei campi qualche segno di peronospora 

Pisello: iniziali attacchi di peronospora sulle varietà più sensibili

 

FITOSANITARIO

 

Processionaria del pino

La lotta contro questo lepidottero non è più obbligatoria; tuttavia, al momento che le larve fuoriescono dai nidi, attraverso i peli urticanti possono provocare irritazioni cutanee, anche problemi alle vie respiratorie a animali e persone con cui vengano a contatto. Pertanto, ci limitiamo a fornire consigli di difesa fitosanitaria, sia raccomandazioni per non avere problemi sanitari.

 

 

 

N.B. Oltre che sulla pagina regionale, il presente Bollettino è pubblicato e visualizzabile sull'App AGROAMBIENTE ABRUZZO da installare su telefonino.

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