GIUNTA REGIONALE DIPARTIMENTO AGRICOLTURA
Servizio Supporto Specialistico all’Agricoltura
Ufficio Tutela Fitosanitaria delle colture (sede Cepagatti)
Ufficio Direttiva nitrati, qualità dei suoli, servizi agrometeo (Cepagatti-Scerni)
BOLLETTINO N° 9 del 22 aprile 2021 |
DIFESA DELLE COLTURE
Cereali: le temperature minime registratesi nell’ultimo periodo non hanno, sostanzialmente modificato la fenologia di queste colture per cui le semine precoci si trovano in fase di botticella mentre per le altre prevale la fase di fine levata. Al momento non si segnalano problemi fitosanitari ma le frequenti precipitazioni e l’elevata umidità, hanno innalzato il rischio fitosanitario riguardo alle malattie fungine, in particolare septoria (Septoria tritici e S. nodorum) e ruggini, che, in questo periodo potrebbero causare seri danni. Pertanto, non appena le condizioni di campo lo consentiranno si consiglia di intervenire con i formulati indicati nei precedenti bollettini.
La scelta dei principi attivi utilizzabili deve tenere conto anche della possibilità del contestuale controllo delle fusariosi della spiga causata da Fusarium graminearum, F. culmorum, F. avenaceum, soprattutto laddove non si prevedono ulteriori interventi. Si tratta di avversità che dalla fase fenologica di inizio fioritura possono determinare effetti negativi soprattutto sui parametri qualitativi come la riduzione del peso specifico, del contenuto proteico, alterazioni della qualità del glutine.
I sintomi delle malattie compaiono circa una settimana dopo l’infezione e consistono in vistosi sbiancamenti della parte attaccata della spiga rispetto a quella sana. Ciò costituisce un importante elemento diagnostico differenziale soprattutto ad inizio infezione poiché esso va attenuandosi con il progredire della maturazione.
In caso di gravi infezioni, peraltro, le fusariosi producono le micotossine, soprattutto deossivalenolo, sostanze molto tossiche per l’uomo e per gli animali di cui la Commissione Europea ha stabilito dei limiti massimi di presenza sia per quanto riguarda la granella destinata all’alimentazione umana che quella destinata alla produzione di mangimi. La presenza di queste sostanze, pertanto, può rendere la granella inutilizzabile.
Cereali: massima attenzione nel fornire azoto alla coltura
Vite: rispetto a quanto indicato nella scorsa settimana, dal punto di vista fenologico, non si registrano significative variazioni. Le varietà precoci presentano i germogli tra i 10 e i 15 cm. di lunghezza mentre per le varietà tradizionali prevale la fase di punte verdi; nelle zone più interne si è ancora in fase di gemma cotonosa.
Al momento non si riscontrano infezioni o infestazioni degne di nota. D’altra parte sui vitigni precoci pur in presenza di fase fenologica recettiva, le basse temperature, soprattutto le minime, non hanno dato luogo ad infezioni primarie.
Premesso che le strategie di difesa nei confronti delle più importanti e diffuse patologie fungine, peronospora, Plasmopara viticola e oidio Erysiphe necator devono essere scrupolosamente di tipo preventivo, esclusivamente sulle varietà precoci, può essere necessario iniziare la campagna di difesa. In particolare, per il periodo di validità del presenta bollettino, si consiglia di seguire con attenzione le previsioni del tempo e, eventualmente, intervenire prima di eventi piovosi con formulati di copertura (formulati rameici o ditiocarbammati). Nessun intervento specifico nei confronti di questa avversità, sulle varietà tradizionali.
Riguardo all’oidio, le ascospore derivanti dai cleistoteci svernanti risultano ancora assenti per cui al momento il rischio di precoci infezioni è da ritenersi assai modesto.
Come indicato nel precedente bollettino sulle varietà tradizionali, con germogli di 3- 5 cm. di lunghezza e solo in caso di accertata presenza, evidenziata sui tralci da aree biancastre cosparse di puntini neri che costituiscono i corpi fruttiferi del fungo, può essere necessario effettuare un intervento nei confronti dell’escoriosi o necrosi corticale della vite causato da Phomopsis viticola con l’utilizzo di mancozeb, folpet o formulati rameici.
Sempre su queste varietà si consiglia di verificare la presenza di raccorciamenti dei germogli che assumono un tipico andamento a zig-zag che potrebbero confondersi con infezioni virali. In questi casi si consiglia di rivolgersi a tecnici specializzati poiché potrebbe trattarsi di infestazioni di acariosi causati da Calepitrimerus vitis. Poiché non sono registrati prodotti specifici, solo in casi di accertata presenza, possono essere utili interventi con zolfo.
Con la ripresa vegetativa gli interventi di diserbo, al fine di evitare possibili fitotossicità, possono considerarsi conclusi.
Gestione dei polloni: per la gestione dei polloni, in alternativa alle tradizionali operazioni meccaniche è possibile ricorrere all’erbicida pyraflufen-etile da usare alla dose di 0,8 l/ha e con volumi di irrorazione non inferiore a 300-400 l/ha che è in grado, oltre a disseccare molto rapidamente i polloni, di esercitare anche una azione erbicida su numerose infestanti dicotiledoni quali malva, convolvolo, geranio, veronica ecc. I trattamenti specifici devono essere effettuati su polloni ancora allo stato erbaceo, entro i 20 cm. di altezza, eventualmente da ripetere in base all’andamento stagionale e all’eventuale comparsa di ulteriori ricacci vegetativi. Per evitare indesiderati problemi di fitotossicità è indispensabile adottare alcune semplici avvertenze tra cui evitare applicazioni in presenza di vento, utilizzare possibilmente ugelli antideriva, adottare pressioni di esercizio minime (non superiore a 1-1,5 atm.) e, soprattutto, ridurre la velocità di avanzamento (massimo 4-5 km/h) per evitare pericolosi effetti di turbolenza.
La gestione dei tralci nel vigneto
Olivo: tutte le varietà hanno ripreso l’ attività vegetativa.
Le frequenti precipitazioni dell’ultimo periodo e le persistenti condizioni di umidità hanno reso molto elevato il rischio per la diffusione dell’occhio di pavone, Spilocea oleagina, pertanto si consiglia di intervenire con dodina o trifloxistrobin+ tebuconazolo che non presentato alcuna fitotossicità sulla vegetazione neoformata. Laddove è stato effettuato un primo intervento con formulati rameici dopo la potatura e, negli oliveti con presenza di significative infezioni è possibile completare la strategia di difesa effettuando un secondo intervento quando si sono formati i primi 3-4 nodi fogliari (che corrisponde a circa 15- 20 giorni prima della fioritura), ciò al fine di proteggere la nuova vegetazione e devitalizzare eventuali conidi presenti sulla foglia.
La concimazione primaverile dell'olivo
Drupacee: nell’areale peschicolo di Piazzano di Atessa si sono confermati danni da freddo per fortuna con minore gravità rispetto a quanto verificato subito dopo l’evento climatico. Dal punto di vista fenologico la situazione è molto diversificata in relazione alle varietà, tuttavia quelle precoci e precocissime sono in fase di ingrossamenti dei frutticini e ci si approssima alla fase di diradamento, le varietà a maturazione media e medio tardive si trovano, invece in fase di scamiciatura dei frutticini. Nel periodo di validità del presente bollettino gli unici interventi devono riguardare l’oidio, Sphaeroteca pannosa con l’utilizzo di fluoxapiroxad,
boscalid+ pyraclostrobin, penthiopyrad, formulati triazolici (difenoconazolo, fenbuconazolo, tebuconazolo), tebuconazolo+fluopyram, tryfloxistrobin+tebuconazolo ecc.
Su ciliegio si consiglia di iniziare il monitoraggio della mosca, Rhagoletis cerasi, posizionando trappole cromotropiche gialle per rilevare la presenza degli adulti.
Ortive: in coltura protetta continua l’accrescimento delle solanacee e cucurbitacee che non mostrano particolari problemi riguardo a infestazioni di afidi Myzus persicae , Macrosiphum euphorbiae e di tripidi, Frankliniella occidentalis , pertanto nei confronti di queste avversità, nel periodo di validità del presente bollettino, non si consigliano interventi specifici. Tuttavia, in considerazione delle persistenti condizioni di umidità che all’interno delle serre potrebbero creare condizioni favorenti le infezioni di batteri, in particolare Pseudomonas syringae pv tomato si consiglia di effettuare un intervento con prodotti rameici.
Ancora modesti i trapianti delle ortive primaverili- estive di pieno campo. Per il pomodoro laddove si prevede effettuare il trapianto non prima di 7-8 giorni, è possibile effettuare il diserbo di pre-trapianto con l’utilizzo di metribuzin+flufenacet (attivo per il contemporaneo controllo di mono e dicotiledoni), metribuzin (non attivo su solanum), S-metalaclor (attivo nei confronti delle graminacee), aclonifen (attivo nei confronti delle dicotiledoni ad eccezione del solanum) Pendimetanil (consigliato soprattutto per elevate infestazioni di solanum), napropamide (necessita di interramento con lavorazione o irrigazione).
COLTURE ORTIVE DEL FUCINO
La stagione primaverile tarda ad arrivare e le condizioni climatiche si alternano tra giornate di sole, ma con temperature basse anche di giorno, ed accentuati ritorni di freddo e gelate accompagnati da piogge. Di conseguenza è con una certa difficoltà che si riesce a trovare la “finestra” ideale per lavorare i terreni.
FINOCCHIO: dopo la fase di maltempo è ripresa la preparazione del terreno per permettere i trapianti delle piantine. Queste ultime, al fine di garantire condizioni fitosanitarie ideali, devono provenire da vivai registrati nel Registro Ufficiale degli Operatori Professionali (RUOP) del Servizio Fitosanitario Regionale. A seguito del trapianto viene disteso il tessuto non tessuto a protezione dalle gelate tardive e ritorni di freddo molto frequenti nella zona. Contemporaneamente ai trapianti si stanno eseguendo le semine dirette in campo. Questa pratica, che ha un ciclo più lungo rispetto al trapianto, va fatta in presenza di condizioni ideali di clima e terreno che va preparato qualche giorno prima con aratura, fresatura e rullatura. Successivamente si procede alla semina meccanica tramite apposito macchinario.
PATATA: Con l’inizio della semina dei tuberi in alcune zone del Fucino, si ricorda ai produttori di conservare il passaporto fitosanitario apposto sui sacchi; tale documento permette la completa rintracciabilità del prodotto.
Con la nuova normativa fitosanitaria, in applicazione dell’art. 65 del regolamento (UE) 2016/2031, gli operatori professionali che commercializzano tuberi seme di patate devono iscriversi nel RUOP (Registro Ufficiale degli Operatori Professionali) secondo le modalità definite dal Servizio Fitosanitario Regionale, e sono soggetti al pagamento della tariffa fitosanitaria annuale.
AGGIORNAMENTO NORMATIVO FITOFARMACI
La redazione del Bollettino
Fabio Pietrangeli, Domenico D’Ascenzo, Angelo Mazzocchetti, Antonio Ricci, Antonio Di Donato, Bruno Di Lena, Domenico Giuliani, Nadia Di Bucchianico, Antonio Di Virgilio, Giovanni Ranalli, Antonio Zinni. Per la redazione del presente Bollettino è gradita la collaborazione di imprenditori agricoli o tecnici di campo operanti sul territorio.
Per ogni approfondimento utile, consultare http://www.regione.abruzzo.it/content/agroambiente- difesa-integrata e https://agroambiente.regione.abruzzo.it/#/home