Bollettino n. 1 del 31 gennaio 2023

Bollettino regionale difesa integrata
Sabato, Gennaio 28, 2023

 

Bollettino Fitosanitario n. 1

31  gennaio  2023

 

.DIFESA DELLE COLTURE

 

La Difesa integrata è inperniata sulle norme del DPI Abruzzo 2023 e per la parte agronomica al D.P.I. Tecniche agronomiche.. La Difesa Integrata prevede l'utilizzo dei dati climatici e di monitoraggio, l'utilizzo di buone norme agronomiche prima di fare riicorso ai prodotti fitosanitari, che vanno impiegati solo nelle condizioni di necessità. All'interno del disciplinare sono presenti, per singola coltura e singola avversità, sia prodotti di sintesi che prodotti biologici e vengono dettate le buone norme per un uso corretto dei vari principi attivi, basate  sia una alternanza degi stessi in funzione del loro tipo di attività, al fine di evitare i fenomeni di resistenza, sia in funzione di prevenzione della salute  dell'ambiente, dell'operatore e del consumatore. Per chi aderisce al Bando di agricoltura integrata queste norme rappresentano obblighi, per chi non aderisce sono buone regole e, in ogni caso, permangono gli obblighi dettati dalla politica comunitaria. All'interno della difesa integrata si consigliano anche prodotti biologici ma, naturalmente, per chi attua la difesa biologica, è obbligatorio assogettarsi strettamente alle normative previste dal regolamento comunitario in materia.  Si raccomanda, inoltre, di leggere sempre e attentamente le etichette e tener conto degli aggiornamenti normativi in materia fitofarmaci che comportano l'ingresso, ma soprattutto la revoca o limitazioni d'uso di prodotti che al momento, in quanto autorizzati, sono presenti all'interno del D.P.I. Difesa Integrata..

CEREALI

Frumento duro: in fase di inizio - accestimento. Da questo momento, avvicinandosi il più possibile alla fase di inizio levata si potrà apportare azoto alla coltura.. Massima attenzione nella distribuzione di azoto: è molto importante considerare le condizioni di umidità del terreno, per evitare eccessivo costipamento dello stesso e tenere in conto le previsioni climatiche a breve periodo. L'azoto è  l'elemento minerale più complesso da gestire: si disperde sia per volatilizzazione nell'atmosfera e sia per lisciviazione nelle falde, in dipendenza sia del tipo di azoto che si impiega (azoto organico, nitrico, ammoniacale) con i nitrici di pronto assorbimento ma più lisciviabili e gli ammoniacali che si assorbono leggermente in ritardo rispetto ai nitrici ma sono più volatili. Nei giorni successivi al nostro intervento di concimazione,.la cosa migliore sarebbero eventi piovosi contenutii. Piogge abbondanti comportano una forte perdita di azoto nitrico, siccità dispersione maggiore degli ammoniacali. Stiamo parlando, oltre che di perdite economiche, anche di danni all'ambiente. Per questo, favorire pratiche che danno un contributo in azoto "più sicuro", come i sovesci ad esempio e le concimazione a base organica, è sicuramente da consigliare. .Oggi nelle nuove misure di politica agricola comunitaria, vengono incentivate antiche tecniche colturali come quella della bulatura: tale pratica agronomica prevede di seminare sul cereale, in fase appena precedente la levata, quindi tra febbraio e marzo,, semi di leguminose, erba medica o trifoglio sotterraneo..Al momento  non si segnalano problemi fitopatologici.

Diserbo grano:.il contenimento delle malerbe nelle colture va sempre contestualizzato nell'ambito della sostenibilità che prevede di adottare prima le buone norme di tecnica agronomica quali rotazioni colturali (oggi obbligatorie nell'ambito della P.A.C.), false semine, semine ritardate e poi, solo dopo verifiche di campo, impiego di diserbanti specifici, facendo particolare attenzione ad alternarli per modalità di azione al fine di non creare fenomeni di resistenze. A seguire la tabella con i prodtti autorizzati dal DPI Difesa Abruzzo 2023 su frumento duro e tenero.

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VITE:

Sono in corso le  operazioni di potatura secca. In questo momento in campo si deve fare attenzione allo stato fitosanitario dei tralci che possono presentare sintomi di escoriosi (Phomopsis viticola)  e/o  di oidio. I tralci con sintomi di escoriosi, nei limiti del possibile, non vanno scelti come tralci di rinnovo, perché non hanno un germogliamento uniforme, e le prime gemme rimarrebbero cieche. Attenzione anche alla presenza di ceppi affetti da “mal dell’esca” che avrebbero dovuto essere contrassegnati nel corso dell’estate.Si consiglia di effettuare le potature separatamente e provvedere alla disinfezione degli attrezzi di taglio al fine di evitare la diffusione di questa pericolosa fitopatia. Le ramaglie di potatura dovranno essere allontanate dai campi e bruciate evitando qualsiasi trinciatura e interramento nel vigneto. Sui ceppi colpiti da mal dell’esca è possibile adottare delle tecniche agronomiche consistenti o nel taglio del tralcio al di sotto del punto infetto riallevando un pollone laterale, oppure procedere a una disinfezione “chirurgica” dello stesso, operando delle asportazioni di parte del legno infetto. Per eventuali interventi fitosanitari aspettare la fase del "pianto" .

OLIVO  

Sono in corso le operazioni  di potatura secca.  Si ricorda di non anticipare troppo queste operazioni nella consapevolezza che eventuali abbassamenti termici  al di sotto di -6 -7 °C possono compromettere la vitalità delle piante producendo danni che si manifestano sui rametti con spaccature e scollature della corteccia e, sulle foglie, con arrotolamento del lembi e disseccamento delle stesse. Nel corso della potatura andranno eliminati i rami che presentano sintomi di rogna causata dal batterio Pseudomonas syringae pv. savastanoi.  Sempre con la potatura si raccomanda di eliminare rami secchi e deperiti a seguito di attacchi di insetti xilofagi o malattie parassitarie.

DRUPACEE: 

Molto importanti sono gli interventi agronomici nel corso delle  operazioni di potatura, in cui si raccomanda di  eliminare i rami con esiti di cancri rameali determinati da  Fusicoccum amygdali e/o, Cytospora spp., quelli colpiti da batteriosi tra cui la maculatura batterica Xanthomonas campestris pv pruni, nonché i frutti mummificati a causa della monilia Monilia laxa e rimasti attaccati sulle piante che potrebbero costituire una pericolosa fonte di inoculo per la nuova vegetazione. Sui cancri rameali si interviene durante il periodo invernale, dopo la caduta delle foglie con i prodotti consigliati e ammessi dal Disciplinare di difesa integrata, normalmente con due interventi, di cui uno in dicembre e uno da fare in questo periodo. Alcuni principi attivi impiegati nella difesa dai cancri rameali, hanno anche effetti collaterali su altre patologie quali Corineo e Cladosporiosi. Per la Bolla, al fine di abbassare il potenziale infettivo nel periodo invernale si può intervenire con i Sali rameici riservandosi di impiegarne altri specifici nell’intervento in fase di rottura gemme..

 

ORTIVE:   

Sulle ortive invernali non ancora  in fase di raccolta,  cavoli, bietole, spinaci, prosegue la difesa soprattutto in vista di rialzi termici favorevoli allo sviluppo dei patogeni. Le problematiche più importanti da monitorare al momento sono l’alternariosi  Alternaria brassicae, che però ha bisogno di un range di temperature più alte di quelle dell’ultimo periodo,  e la cavolaiaMamestra brassicae.. I principi attivi da impiegare sono riportati sul DPI Difesa Integrata

Sulle lattughe, indivie e finocchi,si possono riscontrare i  marciumi basali  Sclerotinia sclerotiorum e Sclerotinia minor . I principi attivi consigliati sono sul DPI Difesa integrata

                

N.B. Oltre che sulla pagina regionale, il presente Bollettino è pubblicato e visualizzabile sull'App AGROAMBIENTE ABRUZZO da installare su telefonino.

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