Bollettino n.6 del 1 aprile 2021

Bollettino Fitosanitario
Mercoledì, Marzo 31, 2021

BOLLETTINO DIFESA INTEGRATA N. 6 DEL 1 APRILE 2021

 

I dati climatici settimanali

Previsioni meteo

DIFESA DELLE COLTURE

 

CEREALI 

In tutti gli areali di coltivazione prosegue in maniera ottimale l’accrescimento e predomina la fase di levata, solo nelle alte colline interne prevale l’accestimento.

Nei casi in cui non è stato ancora effettuato, si raccomanda di effettuare con urgenza il diserbo di post-emergenza  anche per evitare l’eccessivo e rapido accrescimento delle infestanti che determinerebbero un grave effetto competitivo. Per le indicazioni di questa pratica  si rimanda a quanto indicato nel precedente bollettino. Al momento non si segnalano problemi fitosanitari tuttavia, anche in considerazione delle condizioni climatiche pregresse, in particolare gli eventi piovosi e delle temperature previste per il periodo di validità del presente bollettino, si ritiene il rischio fitosanitario rispetto alle malattie fungine molto elevato, soprattutto riguardo alla septoria e all’oidio. Si consiglia, pertanto uno scrupoloso controllo visivo delle colture al fine di evidenziare tempestivamente la presenza di eventuali fitopatie.

Infatti il periodo di massima sensibilità del frumento alle malattie fungine è quello che va dalla levata alla fioritura. In quest’ottica, in questa settimana,  si  richiama l’attenzione  sulla septoria, determinata da diverse specie fungine, Septoria tritici e Septoria nodorum. Si tratta di malattie favorite da periodi umidi e da temperature piuttosto elevate intorno ai 15-20 °C, che si manifestano con aree secche  di colore grigio-brunastro, talora contornate da un alone giallastro, a partire dalle foglie basali più vecchie. Al centro delle zone colpite sono facilmente visibile i corpi fruttiferi dei funghi costituiti da punti nerastri chiamati picnidi. Se non controllata possono essere attaccate tutte le foglie e il culmo con completa compromissione delle piante.

Premesso che nella nostra regione non sono stati evidenziati fenomeni di resistenza o cali di efficacia di prodotti fitosanitari,  si precisa che  sono disponibili numerosi fungicidi appartenenti a diverse classi chimiche, inseriti nei Disciplinari di produzione integrata,  che possono essere validamente utilizzati.

  • triazoli o IBE: Tetraconazolo, ciproconazolo, bromuconazolo, epossiconazolo, metconazolo, protioconazolo, tebuconazolo, procloraz. Si tratta di prodotti ad ampio spettro di azione e dotati di buona persistenza;
  • Strobilurine: azoxistrobin, pyraclostrobin, trifloxistrobin: dotati di parziale sistemia, attivi soprattutto sulle ruggini, meno su septoria e oidio e sono indicati soprattutto entro il 1° nodo di levata
  • SDHI inobitori della succinato deidrogenasi: Benzovindiflupyr, bexafen, fluapyroxad, isopyrazam, molto attivi nei confronti di septoria, ma essendo dotati di un meccanismo di azione molto specifico sono da considerarsi ad elevato rischio di ingenerare resistenze.     

Cereali: massima attenzione nel fornire azoto alla coltura

VITE

Dal punto di vista fenologico, a causa delle basse temperature prevale un generale ritardo vegetativo.  Solo le varietà più precoci quali chardonnay, sangiovese, pinot ecc. e, nelle zone meglio esposte, sono ad inizio ripresa vegetativa, per tutte le altre prevale ancora il pieno riposo vegetativo.

La situazione fenologica consente di effettuare nel periodo di validità del presente bollettino, limitatamente ai vigneti ancora in fase di  riposo vegetativo,  interventi finalizzati alla prevenzione del “mal dell’esca” con l’ausilio di prodotti biologici Trichoderma spp. o chimici, boscalid+ pyraclostrobin, di recente registrazione

nei confronti di questa malattia. In entrambi i casi per le particolari modalità di distribuzione si consiglia di seguire con precisione le indicazioni fornite dalle etichette dei formulati commerciali.

Laddove sono ancora in corso le operazioni di reimpianto può essere utile, al fine di contrastare l’eventuale aggressione all’apparato radicale delle nuove barbatelle, di patogeni fungini come Armillaria mellea e Rosellinia necatrix, l’utilizzo del fungo antagonista Trichodermaspp. utilizzato direttamente al terreno o come bagno delle radici prima della messa a dimora. 

Limitatamente ai vigneti ancora in riposo vegetativo, al fine di non incorrere in possibili fenomeni di fitotossicità, può essere attuato il controllo delle erbe infestanti. I trattamenti diserbanti effettuati dopo la riprese vegetativa, infatti,   possono essere effettuati solo con attrezzature schermate.

Si ricorda che tra gli erbicidi ad azione fogliare il prodotto cardine è ancora il gliphosate sebbene i Disciplinari di Produzione Integrata ne consentono l’utilizzo solo sul 30% della superficie. Per ottenere un più completo controllo si consiglia la miscela con un p.a. ad azione residuale quale il flazasulfuron (utilizzabile ad anni alterni) che alla dose ridotta di 60 gr./ha è in grado di esercitare una prolungata efficacia su numerose malerbe annuali  sia graminacee che dicotiledoni e in grado, nel contempo, di frenare lo sviluppo di Convolvulus arvensis. Nel caso si debbano controllare solo infestanti graminacee possono essere utilizzati ciclossidim, fluazifop-p-butile, quizalofop-p-ethile ecc. Nei nuovi impianti (primi tre anni) su viti in allevamento è possibile utilizzare ad esempio pendimetalin (2-3 lt/ha) o, con adeguata protezione, la miscela gliphosate+diflufenican. 

La potatura secca

La concimazione del vigneto

La gestione dei tralci nel vigneto

 

OLIVO

Limitatamente alla collina litoranea e nelle zone meglio esposte e sulle varietà più precoci, es. frantoio, vi è un timido accenno di ripresa  vegetativa. Nelle aree più interne, invece, prevale ancora il pieno riposo vegetativo. Anche per questa settimana si consiglia di intervenire con formulati rameici unicamente  negli impianti ove sono state segnalate   presenze delle tipiche escrescenze tumorali (note come rogna dell’olivo) causate dal batterio Pseudomonas syringae pv. savastanoi,    e nei casi in cui è accertata la presenza di occhio di pavone, Spilocea oleagina,. Si ricorda che un semplice metodo per effettuare questa verifica  consiste nell’ immergere circa 100 foglie, prelevate a caso nell’oliveto, in una soluzione di idrossido di sodio al 4-5% (40-50 grammi di soda caustica per litro di acqua) ad una temperatura di 50-60 °C per circa 10 minuti, l’ infezione sarà evidenziata da tipiche  macchie scure.

E’ sempre  utile lasciare, al termine delle operazioni di potatura, in zone libere dell’oliveto, i rami esca che costituiranno siti di ovideposizione o di alimentazione del fleotribo, Phloeotribus scarabaeoides, ilesino nero, Hylesinus oleiperda, ovviamente gli stessi dovranno essere eliminati prima della fuoriuscita degli adulti, tra fine aprile prima quindicina di maggio.

Riguardo al pericoloso batterio Xylella fastidiosa le indagini condotte nel 2020 nella Regione Abruzzo, in collaborazione con i tecnici  delle associazioni olivicole ne hanno confermato l’assenza in tutti gli areali di coltivazione. Tuttavia i vettori, Philaenus spumarius, Neophilaenus campestris, Cicadella viride, Aphrophora alni, Lepyronia coleoptrata sono risultati presenti in tutta la regione, in particolare Philaenus spumarius   appare quello numericamente più diffuso con un picco di catture nella prima settimana di giugno, seguita da Neophilaenus campestris.

Per quanto riguarda l’influenza del cotico erboso sulle popolazioni di P. spumarius e degli altri vettori di X. fastidiosa,  è emerso che le lavorazioni agronomiche eseguite in primavera (trinciatura delle ramaglie di potatura e lavorazioni   del terreno) sono in grado di ridurre le popolazioni dei vettori rispetto alle quantità osservate in oliveti ove l’erba non viene eliminata per tutta la stagione vegetativa.

I dati sperimentali raccolti evidenziano una efficacia del 40% nel caso della trinciatura delle ramaglie di potatura e ben 75-90% per le lavorazioni del terreno primaverili. Si ritiene, pertanto, che questa pratica rappresenta una valido mezzo di contenimento dei vettori di X. fastidiosa  che deve essere inserita nei piani di difesa della coltura.

La concimazione primaverile dell'olivo

La potatura secca dell'olivo

 

DRUPACEE

Dal punto di vista fenologico solo le varietà precocissime si trovano in fase di scamiciatura dei frutticini, per le altre si va da piena a fine fioritura. Al momento non si riscontrano problemi fitopatologici degni di nota e, anche la temuta  bolla, Taphrina deformans  appare del tutto assente.

Nel periodo di validità del presente bollettino sulle varietà che si trovano  in fase di  fine fioritura e su quelle più suscettibili, si consiglia di intervenire nei confronti  della monilia, Monilia laxa con l’utilizzo di formulati triazolici quali fenbuconazolo, difenoconazolo ecc. Il trattamento è quanto mai opportuno in relazione alle condizioni climatiche che hanno caratterizzato il periodo della fioritura.

Sulle varietà che si trovano in piena fioritura specifici rilievi non hanno evidenziato la presenza di tripidi, in particolare Frankliniella occidentalis per cui anche per questa settimana, nei confronti di questa avversità,  non sono previsti interventi chimici.

Coloro i quali intendono applicare la tecnica della confusione/disorientamento sessuale per il controllo dei lepidotteri tortricidi Cydia molesta e Anarsia lineatella,  nel periodo di validità del presente bollettino devono installare gli appositi diffusori. Al riguardo si precisa che in commercio ne esistono di diverse tipologie che si differenziano per il numero di erogatori necessari per ettaro, per la durata di rilascio del feromone più o meno prolungata in relazione alle condizioni atmosferiche, per il materiale più o meno degradabile, per la facilità di applicazione, per il diverso costo ecc. Tra questi parametri i più importanti sono senz’altro il numero di erogatori per ettaro (variabile da 500  a 2.000 per ettaro), e la loro durata (variabile da 55 a 150 giorni).

E’ importante precisare che questo metodo non esclude il ricorso ai trattamenti tradizionali che possono rendersi indispensabili nei casi di forte pressione degli insetti o in caso di situazioni difficile (vento persistente, zone collinari ecc.). In condizioni di elevato rischio si consiglia di intervenire nei confronti della 1^ generazione con un p.a. ad azione ovolarvicida o larvicida seguito da un secondo  intervento , con un principio attivo ad azione ovolarvicida, nei confronti della 2^ generazione. Nelle situazioni a basso rischio è, comunque, consigliabile intervenire nei confronti della 2^ generazione con un principio attivo dotato di azione ovolarvicida. E’, pertanto, indispensabile monitorare, anche negli impianti in cui viene adottata questa tecnica, l’andamento dei voli dei due lepidotteri con l’ausilio di trappole sessuali a feromoni per meglio valutare l’efficacia di quanto posto in essere. 

 

ORTIVE

Sulle ortive a foglia ancora in campo e in fase di raccolta, cavoli, finocchi, insalate, cime di rapa  ecc. la difesa contro le più comuni avversità del periodo  dovrà proseguire nel rispetto scrupoloso dei tempi di carenza dei formulati utilizzati. Valgono le stesse indicazioni del precedente bollettino.

Sulle colture di pomodoro e cucurbitacee  in coltura protetta  non si sono evidenziate  infestazioni  afidi Myzus persicae , Macrosiphum euphorbiae e di tripidi, Frankliniella occidentalis , pertanto nei confronti di queste avversità, nel periodo di validità del presente bollettino,  non si consigliano interventi specifici. Si ricorda  di eliminare all’interno e all’esterno delle serre o tunnel le erbe infestanti in quanto potenziali ospiti (in maniera asintomatica) del virus della bronzatura del pomodoro, Tomato spotted wilt virus e diventare, così, fonte di inoculo per  i  tripidi svernanti.

Sul pomodoro in coltura protetta, in considerazione delle  elevate infestazioni di Tuta absoluta verificatesi negli ultimi anni, si consiglia di attuare, in maniera preventiva la tecnica della confusione sessuale attraverso l’applicazione di specifici  diffusori che vanno applicati tempestivamente nelle  serra, se possibile ad un'altezza compresa fra 80 e 100 cm. Il dosaggio è di 80-100 diffusori ogni 1.000 mq di serra. Vicino alle aperture e ai bordi è consigliabile aumentarne il numero per contrastare le maggiori perdite di feromone. Si tratta di una tecnica ormai consolidata che garantisce sempre un elevato livello di controllo. 

 

COLTURE ORTIVE DEL FUCINO

Con il netto miglioramento delle condizioni meteo, in particolare con il rialzo delle temperature diurne e con l’asciugarsi dei terreni, procedono spedite le operazioni di preparazione dei terreni che per gli ortaggi consistono generalmente in aratura, fresatura per l’affinamento della superficie e rullatura per consentire una profondità di semina costante. Si sta procedendo alla semina delle carote sotto telo di tessuto non tessuto, mentre nei magazzini ci si prepara alla prossima semina delle patate. Ricordiamo che queste due colture sono in percentuale le più coltivate nel Fucino.

PATATA: Nei magazzini fucensi sono arrivati i lotti di patate da seme provenienti da varie nazioni del nord Europa. Ricordiamo che sono tuberi seme certificati dal passaporto fitosanitario apposto sui sacchi; tale documento va conservato in quanto permette la completa rintracciabilità del prodotto oltre ad essere un obbligo di legge. Al fine di monitorare la presenza di parassiti da quarantena sui tuberi seme, sono in atto, da parte del Servizio Fitosanitario, controlli ispettivi.

Con la nuova normativa fitosanitaria, in applicazione dell’art. 65 del regolamento (UE) 2016/2031, gli operatori professionali che commercializzano tuberi seme di patate devono iscriversi nel RUOP (Registro Ufficiale degli Operatori Professionali) secondo le modalità definite dal Servizio Fitosanitario Regionale, e sono soggetti al pagamento della tariffa fitosanitaria annuale.

 

Aggiornamento normativo fitofarmaci

 

DIPARTIMENTO AGRICOLTURA INFORMA

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