Bollettino n. 30 del 15 settembre 2021

Bollettino Fitosanitario
Martedì, Settembre 14, 2021

AGROFENOLOGIA E  MONITORAGGIO

 

NOTA CLIMATICA: nella settimana trascorsa abbiamo avuto temperature nella media stagionale, assenza di precipitazioni. 

Nota: i dati climatici relativi alle diverse stazioni cliamtiche sono visionabili dalla piattaforma Agroambiente Abruzzo 

L'assenza di piogge caratterizza oramai una stagione dove la carenza idrica è stata una costante purtroppo negativa.

Nota: i modelli irrigui relativi alle diverse colture e diverse stazioni climatiche sono visionabili dalla piattaforma Agroambiente Abruzzo

 

VITE 

Monitoraggio fenologico

Il monitoraggio fenologico è riferito alle zone della collina (litoranea e media). Nelle zone più interne della regione e in quelle a maggiore altitudine la fase fenologica porta annualmente un ritardo di almeno 10 giorni.

Varietà medio-tardive (Montepulciano): la fase prevalente è  "maturazione”

(Trebbiano toscano e abruzzese, Passerina) in fase di raccolta

Monitoraggio fisiologico

La carenza idrica ha comportato una riduzione delle produzioni nelle uve già vendemmiate. 

Monitoraggo fitosanitario

Il monitoraggio dei voli di Tignoletta della vite, Tignola rigata e Mosca olearia è visibile attraverso VISUALIZZA MONITORAGGIO dell'app Agroambiente Abruzzo.

Tignoletta della vite: catture azzerate

Tignola rigata: poche catture

Botrite: non risultano infezioni in atto

 

OLIVO

Il monitoraggio è riferito alle zone della collina (litoranea e media). Nelle zone più interne della regione e in quelle a maggiore altitudine la fase fenologica porta annualmente un ritardo di almeno 10 giorni.

Monitoraggo fenologico

Varietà di riferimento (Leccino): la fase prevalente è  “ingrossamento frutti II stadio” ma in qualche caso c'è una iniziale invaiatura 

Varietà precoci (Cucco) la fase prevalente è  "ingrossamento frutto II stadio"

Monitoraggio fisiologico

Sono sempre visibili con foglie ingiallite non per motivi fitopatologici (occhio di pavone e piombatura) ma fisiologici, sintomi di carenza idrica che determinano anche la cascola delle olive. Sebbene l'olivo  sia specie considerata molto resistente alla  siccità,   le persistenti  alte  temperature  e la mancanza di precipitazioni, stanno deteirminando  uno stress idrico critico, cui la pianta reagisce mettendo in atto meccanismi di protezione tra cui rientra  anche   la cascola.

Monitoraggo fitosanitario

Antracnosi: qualche sintomo di infezione visibile su drupa.

Si nota qualche rametto disseccato ad opera del moscerino suggiscorza 

Mosca olearia: nei campi monitorati (trappole a feromone) pochissime catture. (vedi VISUALIZZA MONITORAGGIO )

Infestazione attiva zero: sulle olive campionate, si notano poche  punture di mosca, peraltro sterili, segno che l'ovideposizione e lo sviluppo delle larve è stato contrastato dalle alte temperature. estive e ora da assenza di piogge.

Su qualche oliva, sempre in maniera molto sporadica, si notano delle tacche nerastre, determinare da un parassita della mosca olearia, la Cecidomia delle olive (Lasioptera berlesiana)

Sono peraltro afferibili ad attacchi vecchi.

 

TECNICHE AGRONOMICHE

Potatura verde su olivo: si sta provvedendo ad elliminare i polloni alla base della pianta e dei succhioni che nascono all'interno della chioma. Queste operazioni portano beneficio per la pianta e in fase di raccolta e, soprattutto l'eliminazione dei succhioni comporta una ferita meno profonda rispetto a quella che si dovrebbe poi fare con la potatura secca.

Irrigazione di soccorso: la siccità è un problema che in maniera contingente si può fronteggiare soprattutto con l'irrigazione. Chi ne ha avuto la possibilità, naturalmente, ha già praticato irrigazioni di soccorso e dopo il verificarsi o meno delle piogge previste per il fine settimana e della loro entità, potrà decidere se  intervenire di nuovo o meno.

Gestire la siccità:  visto il verificarsi sempre più frequente negli ultimi anni, ha bisogno di un approccio complessivo che parta dalle scelte di impianto: varietà più resistenti, portinnesti più idonei, bassa densità di impianto , forme di allevamento che limitano l'insolazione diretta, scelte di gestione del terreno e di gestione della chioma appropriate.

 

DIFESA  DELLE COLTURE

VITE 

Nell’ultimo periodo non si sono verificate particolari infezioni e/o infestazioni e le uve si confermano, almeno dal punto di vista fitosanitario, di elevata  qualità.

Al momento non si evidenziano particolari criticità sia per quanto riguarda i fitofagi che le malattie crittogamiche e per il periodo di validità del presente bollettino non si consigliano interventi fitosanitari.

Esclusivamente sul  montepulciano  che verrà raccolto più tardivamente può essere ancora di attualità il controllo e monitoraggio della tignola rigata,  Criptoblabes gnidiella,  che, peraltro, nell’ultima settimana mostra, laddove monitorata, una minore presenza di  adulti rispetto al precedente rilievo. Si consiglia, per il periodo di validità del presente bollettino, di effettuare un  ulteriore monitoraggio visivo ponendo particolare attenzione all’interno dei grappoli entro cui si insediano le larve nei confronti delle quali è possibile intervenire con emamectina.

D.P.I. Difesa Peronospora (Plasmopora viticola)

D.P.I. Difesa Oidio (Uncinula necator, Oidium tuckeri)

D.P.I. Difesa Muffa grigia (Botrytis cinerea)

D.P.I. Difesa Tignoletta vite (Lobesia botrana)

 

OLIVO

Almeno fino alla prossima settimana si consiglia   di continuare il campionamento delle olive (magari rivolgendosi alle Associazioni olivicole regionali o a tecnici specializzati)  per verificare l’eventuale superamento della soglia di intervento.  In quest’ultimo caso  l’eventuale intervento dovrà tenere conto delle caratteristiche dei formulati commercializzati utilizzabili con particolare riferimento al tempo di carenza;   fosmet :intervallo di sicurezza o tempo di carenza di 21 giorni, acetamiprid 50g/l  21 giorni per il prodotto commerciale Epik SL  (acetamiprid 50g/l), 7 giorni per il prodotto commerciale Kestrel (acetamiprid 200 g/l).         

Strategia di difesa contro la mosca olearia

D.P.I. Difesa Mosca olearia (Bactrocera oleae)

 

ORTIVE

in questo periodo vengono trapiantate o seminate alcune ortive a ciclo autunnale come insalate, finocchi, e   cavoli . Sulle prime due, subito dopo il trapianto, è opportuno intervenire nei confronti di Pythium  spp. che si evidenzia con una strozzatura necrotica e imbrunita al colletto delle giovani piantine con l’utilizzo di formulati biologici quali   Tricoderma asperellum+T.gamsii,  Pythium oligandrum ceppo M1,  Bacillus subtilis . Sulle crucifere, invece, la difesa, dovrà riguardare la cavolaia, Pieris brassicae, con l’utilizzo di piretroidi di sintesi. Nessun intervento è previsto, invece, nei confronti di alternaria,  Alternaria brassicae  e peronospora, Peronospora brassicae.

Su zucchino coltivato in secondo raccolto  deve continuare il controllo  dell’ oidio   Erysiphe cichoracearum e Sphaeroteca fuliginea con l’utilizzo di formulati triazolici (fenbuconazolo, difenocolazolo, penconazolo, miclobutanil, tetraconazolo ecc.) ciflufenamid, fluxapiroxad, isopyrazam o, nelle coltivazioni biologiche e su zucchino già in fase di raccolta con  Bacillus pumilis, Olio essenziale di arancio dolce, cerevisane ecc.

 

COLTURE ORTIVE DEL FUCINO

Ci si avvia alla conclusione del ciclo colturale delle varie specie coltivate nel Fucino.

INSALATE: Siamo in fase di chiusura anche per le seconde colture. Segnalato qualche attacco di Nottue Fogliari (Helicoverpa armigera, Autographa gamma, ecc.) contro le quali bisogna intervenire subito tenendo conto anche dei tempi di carenza in relazione alla raccolta.  

PATATA: Siamo in fase di piena raccolta con una resa elevata e prodotto che si presenta sano. Dopo la crisi dello scorso anno dovuta in gran parte alla pandemia, si spera in una ripresa dei mercati che al momento non presentano prezzi ottimali in quanto condizionati dalle produzioni del nord Europa che vanno contrastate con strumenti di valorizzazione della tipicità e provenienza delle nostre patate (IGP patata del Fucino). Si sta conferendo il prodotto da parte degli agricoltori alle loro associazioni di produzione che provvederanno al collocamento sul mercato. La parte delle produzioni di quest’anno destinata alla conservazione in magazzini refrigerati va comunque monitorata per verificare la presenza della Tignola (phthorimea operculella) che anche in queste condizioni può continuare l’attività sia degli adulti sia delle larve che si sono insediate nei tuberi.

FOCUS TIGNOLA PATATA

La Tignola della patata è un insetto lepidottero che interessa tutti gli areali pataticoli italiani. Il danno è arrecato dalle larve fitofaghe su tutte le parti della pianta, ed in particolare sui tuberi sia in campo che in magazzino. Sulle patate vengono scavate gallerie da cui trasuda una formazione sericea biancastra, successivamente dalle ferite partono fenomeni degenerativi e marcescenze. La Tignola sverna come stadio larvale o crisalide tra i residui della vegetazione dell’anno precedente o in magazzino all’interno dei tuberi. Gli adulti sfarfallano in marzo-aprile ed ovidepongono all’inserzione delle foglie sul fusto e sui tuberi nei magazzini. Le larve minano dapprima i fusti e poi scendono sui tuberi mentre neii magazzini le larve attaccano direttamente le patate. Si possono avere più generazioni l’anno. La lotta contro la Tignola è basata sul monitoraggio con trappole a feromone, sia in campo che in magazzino, che consentono di seguire la reale densità di popolazione e quindi intervenire con metodi di natura agronomica, biotecnologica e chimica.

Tra gli interventi agronomicisegnaliamo:

  • L’utilizzo di tuberi sani per la semina, l’effettuazione di frequenti rincalzature che non permettono la discesa delle larve dai fusti ai tuberi;
  • La distruzione subito dopo la raccolta dei residui colturali;
  • Il trasporo in tempi brevi dei tuberi nei locali di conservazione refrigerati e chiudere tutte le aperture con reti antinsetto.

Tra gli interventi biotecnologici vanno messe le trappole di tipo massale da usare soprattutto nei magazzini.

La lotta chimica va fatta nei confronti delle prime infestazioni larvali con prodotti indicati nel DPI regionale.

CAROTA: La coltura gradualmente sta raggiungendo il massimo sviluppo e ci si prepara alla raccolta che andrà avanti fino a dicembre. Anche per questa coltura, dopo la crisi pandemica, ci si aspetta un andamento di mercato migliore dell’anno passato. Questo grazie anche alle caratteristiche qualitative del prodotto che, coltivato su terreni fertili argilloso-limosi, si presenta molto pigmentato con colore arancione acceso, di sapore dolce e consistenza croccante. Inoltre grazie al riconoscimento della Igp "Carota dell'Altopiano del Fucino", si sta puntando molto sulla valorizzazione e caratterizzazione di questo prodotto.

FINOCCHIO: Anche per questa coltura ci avviamo alla fase finale dello sviluppo, si risconta qualche attacco di afidi (Dysaphis spp) e presenza di nottue (Mamestra brassicae).  Intervenire, per entrambi, quando l’infestazione è generalizzata con Spinosad, Azadiractina, Lambdacialotrina tenendo conto delle limitazioni d’uso indicate nel DPI regionale.

 

AGGIORNAMENTO NORMATIVO FITOFARMACI

ULTIMI BANDI REGIONALI

 

La redazione del Bollettino

Fabio Pietrangeli, Domenico D’Ascenzo, Angelo Mazzocchetti, Antonio Ricci, Antonio Di Donato, Bruno Di Lena, Domenico Giuliani, Nadia Di Bucchianico, Antonio Di Virgilio, Giovanni Ranalli, Luciano Santoferrara, Antonio Zinni.

Per il monitoraggio di campo è in atto la collaborazione volontaria e gratuita con imprenditori agricoli e tecnici operanti sul territorio, tramite l'app Agroambiente Abruzzo.