Bollettino n. 11 del 4 giugno 2025

Difesa vite
Mercoledì, Giugno 4, 2025

 

D.P.I. DIFESA 

DPI TECNICHE AGRONOMICHE

AGROMETEO

Previsioni Cetemps

Dati meteo in tempo reale (Nome utente: RegioneAbruzzo  Password: abruzzo)

Dati meteo della Settimana

Il periodo da martedì 27 maggio 2025 a lunedì 2 giugno 2025 si è caratterizzato per le esigue precipitazioni e il deciso incremento dei valori termici negli ultimi giorni del periodo in esame. Nei comprensori Pescarese interno, Frentano –Sangro e Peligno-Aquilano si sono registrate medie delle temperature massime superiori agli altri areali.  Le precipitazioni medie sono state relativamente superiori nel comprensorio peligno aquilano

 

AGROFENOLOGIA

 

Fasi fenologiche

Fase fenologica:

Dal punto fenologico siamo in linea con annate normali. 

In generale l'allegagione sembra essere ottimale.

Nella collina litoranea e media:

I vitigni precoci (Chardonnay e altri) sono tra acini grano di pepe (BBCH 73) e accrescimento acini (BBCH 75).

I vitigni medio-precoci (Pecorino e altri) si trovano nella fase fenologica  prevalente di acini grano di pepe (BBCH 73).

I vitigni medio-tardivi (Montepulciano e altri) si trovano nella fase più avanzata a allegagione (BBCH 71)..

Leggero ritardo rispetto a questa situazione nella zona del sud teramano interno (Val Fino), ma è un leggero ritardo che si nota sin dall'inizio del germogliamento.

Nella valle Peligna, invece la situazione mostra un ritardo fenologico, come sempre, valutabile da una a due settimane. 

TECNICA AGRONOMICA

Continuano a pieno ritmo le operazioni di potatura verde,  con asportazione, da eseguire con molta oculatezza, di germogli quali 

  • "polloni", che si sviluppano lungo il tronco da gemme latenti, dalla base fino a circa 20 cm dal filo di banchina, (spollonatura); 
  • "cacchi", che si sviluppano da gemme di controcchio (scacchiatura), di quelli mal posizionati; 
  • "femminelle", che si sviluppano da gemme pronte, poste alla base delle foglie (sfemminellatura) .

Operare in maniera  anticipata, fa risparmiare molto tempo di lavoro e permette di procurare meno ferite che si determinano quando si asportano germogli più grandi.

Operazioni di cimatura e sfogliatura

Tra le operazioni di potatura verde, la cimatura e la sfogliatura vengono eseguite sia manualmente che meccanicamente, in epoche differenti a seconda dell'obiettivo che si intende raggiungere.

La cimatura, eseguita in pre-fioritura ha lo scopo, specialmente nelle forme tipo la cortina semplice (cordone libero), di favorire l'assurgenza dei germogli, importante per avere foglie ombreggianti sopra e il grappolo più riparato dal sole  ma più raggiungibile dai prodotti fitosanitari indirizzati dal basso.

La sfogliatura nella fase di pre-fioritura, eliminando le foglie basali, crea uno scompenso nutrizionale che determina una minore allegagione all'interno del grappolo che rimane più spargolo, meno compatto, meno soggetto a botrite. Inoltre il grappolo sarà più arieggiato e più facilmente raggiungibile dai prodotti fitosanitari.

DIFESA

Monitoraggio:  nel monitoraggio interno,  questa settimana non sono state rilevate infezioni fungine da peronospora e anche quelle che erano state segnalate nei fondovalle sono, nella maggior parte dei casi, bloccate, sia per i trattamenti fitosanitari eseguiti tempestivamente, che per il clima soleggiato e caldo. Solo nell'alto teramano si segnala qualche infezione di peronospora, prevalentemente su foglia, un po' più diffusa e anche in vigneti collinari. Qualche macchia sporulante su foglia viene segnalata dalla rete esterna ma si tratta in particolare di areali di fondovalle.   

Danni da grandine

In alcuni vigneti del tollese-ortonese, a seguito della grandinata del 23 maggio, la defogliazione e il danno sui grappolini è stata quasi totale. In alcuni casi i vigneti sono stati potati lasciando pochi germogli.

Nei vigneti colpiti da grandine il rame rimane il prodotto di riferimento per la cura delle ferite apportate dai chicchi sulla vegetazione e sui grappolini, ma si possono apportare altri prodotti tutti rientranti nella categoria dei corroboranti, che ci aiuteranno, tra l'altro, anche a contenere gli apporti di rame.

All'interno di essi troviamo prodotti che stimolano la vegetazione al recupero e prodotti che hanno una azione cicatrizzante: equiseto, propoli, alghe, distillato di legno, lecitine, caolino, zeolite, ed altre sostanze.

N.B. Per le schede di difesa cliccare sul link DPI Difesa 2025

 

Peronospora

La quasi totalità dei vigneti monitorati non presenta sintomi di peronospora, segnalata solo in un vigneto di fondovalle, in forma lieve, su foglia. Anche dall'esterno alcune segnalazioni, quasi sempre in zona di fondovalle, tranne alcune segnalazioni in zone collinari dell'alto teramano., Le infezioni segnalate la scorsa settimana, appaiono bloccate dai trattamenti e dal clima soleggiato e caldo.

Il clima della scorsa settimana e quello previsto fanno presumere un allentamento della pressione del patogeno, per cui ci  si può regolare conseguentemente, in base ai canoni della difesa integrata che prevedono di tener conto dei fattori climatici nella strategia di difesa: intervalli un po' più lunghi e dosi minime, soprattutto i rameici, per contenerne i consumi annuali.

Caratteristiche dei principi attivi antiperonosporici

Lo sviluppo delle infezioni peronosporiche

Oidio

Questa fase di post allegagione rappresenta un periodo critico per la difesa da questo patogeno. Riportiamo uno stralcio di quanto è scritto nell'approfondimento linkabile "Lo sviluppo delle infezioni oidiche", in modo che ognuno possa valutare correttamente ai fini della propria strategia di difesa.

Sinteticamente per quanto rilevato finora a livello climatico: il fungo è stato fortemente penalizzato quando si sono verificate forti piogge. nelle aree a alto rischio e dove c'erano state infezioni oidiche nell'anno precedente, abbiamo consigliato già di intervenire nelle prime fasi di sviluppo del germoglio. In questo momento le condizioni climatiche tornano ad essere favorevoli, se le temeprature non superano i 30°C, ad eccezione delle giornate molto soleggiate che lo limitano.

Le caratteristiche del fungo

L’oidio è un fungo che attacca ogni genere di tessuto vegetale: foglie, infiorescenze, tralci ancora verdi e grappoli. Essendo un fungo ectoparassita, non penetra all’interno delle cellule colpite, ma resta all’esterno, nutrendosi tramite gli austori, mediante i quali sono ancorati alla parete esterna del vegetale.

Condizioni climatiche favorevoli o avverse 

Le condizioni climatiche favorevoli, che aumentano la probabilità di diffusione della malattia, sono: ventosità, assenza di pioggia, temperature elevate non oltre 30°C, bassa umidità relativa dell’aria. Contrariamente alla peronospora, non ha bisogno di acqua per potersi diffondere.

Le condizioni climatiche avverse sono: piogge frequenti che dilavano i conidi (spore); temperature maggiori di 35° che bloccano l’attività del fungo; la luce diretta che mediante i raggi ultravioletti riduce l’attività dei conidi, soprattutto su grappolo.

Periodo di maggiore sensibilità

In zone a basso rischio: da fine fioritura a primo accrescimento degli acini.

In zone ad alto rischio: da germogliamento a invaiatura

Lo sviluppo delle infezioni oidiche

Caratteristiche dei principi attivi antioidici

 

 

 

Botrite 

Una delle fasi critiche per l'infezione da parte di questo patogeno è la fase di fine fioritura, soprattutto se le giornate sono piovose e umide. Al momento non ci sono condizioni climatiche favorevoli all'infezione. 

Tignoletta della vite (Lobesia botrana)

Nelle trappole monitorate molti 0 (zero), qualche sporadica cattura che però non è catalogabile come un inizio volo che comunque, sia per la fase fenologica, sia per le temperature elvate, dovrebbe essere prossimo, in linea con quanto si verifica nella media degli anni. L'inizio del volo e il suo andamento, unitamente ai monitoraggi visivi su grappolo,  sono importanti per impostare una corretta strategia di difesa.

I dati puntuali dei rilievi sono consultabili su "Visualizza monitoraggio della nostra app"

 

Eriofidi (acariosi e erinosi), Cocciniglie, Tripidi, Fillossera

Manifestazioni di  acariosi , erinosi e anche di fillossera,  in calo rispetto alle settimane precedenti, ma sempre segnalate.

Segnalazioni di foglie con le classiche punteggiature da tripidi nella zona del tollese ortonese e teatino.

 

DIFESA BIOLOGICA

 

Monitoraggio: nei vigneti in biologico che sono nella rete di monitoraggio la situazione al momento non mostra problemi differenti da quelli descritti per i vigneti in integrato.

Per chi ha il vigneto in biologico la strategia di difesa deve essere contemporaneamente ancora più attenta, sia verso le malattie, sia nel contenimento nell'utilizzo del rame, ma anche dello zolfo. 

 

 

 

Prodotti fitosanitari nella difesa in biologico

Ci sono prodotti fitosanitari,  corroboranti  e sostanze di base, che possono aiutare in questo tipo di difesa.

Di seguito riportiamo una tabella dove abbiamo estrapolato i prodotti fitosanitari idonei alla difesa in biologico inseriti nel DPI Difesa Abruzzo 2025.

Si raccomanda in ogni caso di verificare la possibilità di utilizzo contro le varie avversità anche sulla base di quanto riportato in etichetta nei vari prodotti commerciali.

DPI DIFESA  ABRUZZO 2025 (ESTRATTO PRODOTTI BIOLOGICI) 

Peronospora

Il clima della scorsa settimana e quello previsto fanno presumere un allentamento della pressione del patogeno, per cui ci  si può regolare conseguentemente, anche in base al fatto di avere nel vigneto infezioni peronosporiche, seppure bloccate. Bisogna anche tenere  presente che in questo momento è essenziale la copertura del grappolo ai fini di prevenire peronospora larvata, e lo stesso è sicuramente più raggiungibile che nel prossimo futuro, interventi di sfogliatura a parte, naturalmente.

Contenere l'utilizzo del rame

Uno dei prodotti indispensabili nella difesa biologica del vigneto è il rame. Questo elemento è, come sappiamo, un prodotto inserito tra quelli candidati alla sostituzione, in quanto il suo utilizzo provoca fenomeni di biotossicità nel terreno.

Essendo ritenuto, al momento, non sostituibile,  è stato concesso il suo utilizzo in deroga limitatatmente a 4 kg di rame metallo per ettaro (o meglio, 28 kg in 7 anni).

In quest'ottica, soprattutto per il fatto di essere biotossico, è buona norma contenerne al massimo l'impiego. Questo può essere fatto attraverso diverse strategie:

  • Seguire l'andamento climatico impiegandolo, quando necessario, nel momento giusto e nelle dosi giuste (le etichette di norma riportano un impiego minimo e uno massimo) in quanto ci sono momenti della stagione in cui le infezioni sono meno probabili e si può risparmiare sui quantitativi, o allungare i giorni tra un trattamento e l'altro.
  • Utilizzare i formulati giusti, privilegiando, naturalmente non sempre e comunque, quelli che nel dosaggio impiegano minori quantitativi di rame metallo.
  • Utilizzare in abbinamento al rame scelti sia tra i prodotti fitosanitari che tra i corroboranti, in modo che anche a basse dosi di rame si raggiungano risultati di una efficacia più o meno equivalente  a quelli raggiunti  utilizzando il rame a dose piena (ci sono diverse prove dimostrative a supporto).

Caratteristiche dei sali rameici per un corretto utilizzo

 

 

 

Oidio 

Questa fase di post allegagione rappresenta un periodo critico per la difesa da questo patogeno.

Nel caso della difesa antioidica in biologico il principio chiave è lo zolfo.

Nel suo impiego non ci sono limiti massimi legali oltre quelli di etichetta, ma è sempre bene farne un uso appropriato e contenerne i consumi.

Oltretutto un suo apporto esagerato, soprattutto dopo che si è formato il grappolo e ci si avvicina alla vendemmia, può dare anche problemi enologici.

Nella difesa antioidica ci sono prodotti alternativi.

Prodotti fitosanitari alternativi allo zolfo

 

Link utili per approfondimenti

Ad oggi ci sono scarsi contributi scientifici e sperimentali nella difesa in biologico.

Uno degli obiettivi che ci si pone nella difesa in biologico è quello di utilizzare quantitativi ridotti di rame, mantenendo comunque una buona efficienza
Bassi dosaggi di rame per il controllo della peronospora