AGROMETEO
Dati meteo in tempo reale (Nome utente: RegioneAbruzzo Password: abruzzo)
Bollettini Agrometeo (i dati climatici della settimana precedente)
Il periodo da martedì 24 giugno 2025 a lunedì 30 giugno 2025 si è caratterizzato per l’assenza di precipitazioni e per valori termici decisamente elevati, soprattutto nelle aree interne. Si segnalano notti tropicali (t min >20°C) per tutta la settimana appena trascorsa, fatta eccezione per i comprensori teatino e peligno –aquilano.
AGROFENOLOGIA
Fase fenologica:
Dal punto fenologico siamo leggermente in anticipo; c'è un ottimo rigoglio vegetativo.
Nella collina litoranea e media:
I vitigni precoci (Chardonnay e altri) sono in fase avanzata a inizio invaiatura (BBCH 79).
I vitigni medio-precoci (Pecorino e altri) sono in fase avanzata a inizio invaiatura (BBCH 79).
I vitigni medio-tardivi (Montepulciano e altri) si trovano nella fase più rappresentativa in fase di pre-chiusura (BBCH 77).
Nella valle Peligna, la situazione mostra un ritardo fenologico, come sempre, valutabile da una a due settimane.
TECNICA AGRONOMICA
In queste annate in cui tra gli effetti del cambiamento cliamatico ci sono temperature elevate e insolazioni prolungate, si raccomanda di defogliare al minimo, per arieggiare i grappoli e renderli raggiungibili dai trattamenti fitosanitari, mantendoli però protetti dall'insolazione diretta.
DIFESA
Monitoraggio: nel monitoraggio interno si nota una quasi assenza di infezioni di peronospora.e oidio. Catture di lobesia quasi ovunque azzerate o in forte diminuzione (per dati dettagliati vedi VISUALIZZA MONITORAGGIO SU APP)
N.B. Per le schede di difesa cliccare sul link DPI Difesa 2025
Peronospora
Sporadiche segnalazioni di macchie sporulanti, sia nuove infezioni, che vecchie che però sono in larga parte bloccate. Siamo sicuramente in una fase di basso rischio.
Caratteristiche dei principi attivi antiperonosporici
Lo sviluppo delle infezioni peronosporiche
Oidio
Sporadiche e limitate rilevazioni di infezioni oidiche, abbastanza diffuse ma di bassa o lieve intensità.
Mantenere ancora attenzione: nel caso si rilevino focolai, gli interventi devono essere molto tempestivi .
Riportiamo uno stralcio di quanto è scritto nell'approfondimento linkabile "Lo sviluppo delle infezioni oidiche", in modo che ognuno possa valutare correttamente ai fini della propria strategia di difesa.
Sinteticamente per quanto rilevato finora a livello climatico: il fungo è stato fortemente penalizzato quando si sono verificate forti piogge. Nelle aree a alto rischio e dove c'erano state infezioni oidiche nell'anno precedente, abbiamo consigliato già di intervenire nelle prime fasi di sviluppo del germoglio. In questo momento le condizioni climatiche tornano ad essere favorevoli, se le temperature non superano i 30°C, ad eccezione delle giornate molto soleggiate che lo limitano.
Le caratteristiche del fungo
L’oidio è un fungo che attacca ogni genere di tessuto vegetale: foglie, infiorescenze, tralci ancora verdi e grappoli. Essendo un fungo ectoparassita, non penetra all’interno delle cellule colpite, ma resta all’esterno, nutrendosi tramite gli austori, mediante i quali sono ancorati alla parete esterna del vegetale.
Condizioni climatiche favorevoli o avverse
Le condizioni climatiche favorevoli, che aumentano la probabilità di diffusione della malattia, sono: ventosità, assenza di pioggia, temperature elevate non oltre 30°C, bassa umidità relativa dell’aria. Contrariamente alla peronospora, non ha bisogno di acqua per potersi diffondere.
Le condizioni climatiche avverse sono: piogge frequenti che dilavano i conidi (spore); temperature maggiori di 35° che bloccano l’attività del fungo; la luce diretta che mediante i raggi ultravioletti riduce l’attività dei conidi, soprattutto su grappolo.
Periodo di maggiore sensibilità
In zone a basso rischio: da fine fioritura a primo accrescimento degli acini.
In zone ad alto rischio: da germogliamento a invaiatura
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Lo sviluppo delle infezioni oidiche
Caratteristiche dei principi attivi antioidici
Botrite
Una delle fasi critiche per l'infezione da parte di questo patogeno è la fase di pre-chiusura, che è quella maggiormente rilevata al momento per le medio-tardive quali montepulciano. Le condizioni climatiche della scorsa settimana e quelle previste non sono favorevoli all'infezione.
Tignoletta della vite (Lobesia botrana)
Ad eccezione del teramano nord, dove ci sono ancora catture elevate, c'è un azzeramento o un notevole decremento delle catture che possono indicare la fase di fine del secondo volo, che è stato abbastanza lungo ma di bassa intensità. I dati puntuali dei rilievi sono consultabili su "VISUALIZZA MONITORAGGIO della nostra app".
Abbiamo fornito indicazioni per il trattamento nelle scorse settimane, per cui in questa settimana solo nel teramano nord possono essere ancora necessari interventi, visto il numero di catture alto.
Per la difesa si possono utilizzare i prodotti in tabella anche in base alla loro modalità di azione. Linee di difesa integrata e biologica da tignoletta della vite
Il posizionamento degli ovo-larvicidi va in genere a uovo testa nera, poco prima della schiusura, quello dei larvicidi (tra cui il Bacillus thuringiensis e lo Spinosad) qualche giorno dopo.
In base all'inizio e all'andamento delle catture, al monitoraggio visivo delle uova, qualora si decidesse di intervenire, si consiglia di posizionare tali trattamenti a partire da metà di questa settimana nel tollese-ortonese, teatino, pescarese litoraneo e teramano nord; tra la fine di questa settimana e l'inizio della prossima settimana nella collina media e interna del pescarese e, eventualmente, nel teramano sud.
Negli altri comprensori, tra cui vastese e frentano, dove le catture erano iniziate prima, gli interventi sono già stati eseguiti la scorsa settimana.
Eriofidi (acariosi e erinosi), Cocciniglie, Tripidi, Fillossera
Segnalata ancora presenza di fillossera, e anche erinosi, sulla nuova vegetazione.
Segnalazioni di foglie con le classiche punteggiature da tripidi nella zona del tollese ortonese e teatino.
DIFESA BIOLOGICA
Monitoraggio: nei vigneti in biologico che sono nella rete di monitoraggio la situazione al momento non mostra problemi differenti da quelli descritti per i vigneti in integrato.
Tignoletta della vite (Lobesia botrana)
Il posizionamento dei larvicidi (tra cui il Bacillus thuringiensis e lo Spinosad) va collocato a schiusura uova, in genere circa 10 giorni dopo l'inizio del volo con eventuale ripetizione del trattamento dopo sette giorni. Importante, oltre l'inizio delle catture, è il monitoraggio delle uova su grappolo. nella scorsa settimana sono state date indicazioni di posizionamento del trattamento insetticida che si può ritenere sia sufficiente nel contenimento di questa seconda generazione, ad esclusione del teramano nord dove le alte catture possono far ritenere opportuno monitorare ancora l'ovideposizione.
Prodotti fitosanitari nella difesa in biologico
Ci sono prodotti fitosanitari, corroboranti e sostanze di base, che possono aiutare in questo tipo di difesa.
Di seguito riportiamo una tabella dove abbiamo estrapolato i prodotti fitosanitari idonei alla difesa in biologico inseriti nel DPI Difesa Abruzzo 2025.
Si raccomanda in ogni caso di verificare la possibilità di utilizzo contro le varie avversità anche sulla base di quanto riportato in etichetta nei vari prodotti commerciali.
DPI DIFESA ABRUZZO 2025 (ESTRATTO PRODOTTI BIOLOGICI)
Peronospora
Il clima delle ultime settimane e quello previsto fanno presumere un allentamento della pressione del patogeno, per cui ci si può regolare di conseguenza per limitare l'utilizzo del rame al minimo, o escludendolo del tutto utilizzando prodotti alternativi.
Contenere l'utilizzo del rame
Uno dei prodotti indispensabili nella difesa biologica del vigneto è il rame. Questo elemento è, come sappiamo, un prodotto inserito tra quelli candidati alla sostituzione, in quanto il suo utilizzo provoca fenomeni di biotossicità nel terreno.
Essendo ritenuto, al momento, non sostituibile, è stato concesso il suo utilizzo in deroga limitatatmente a 4 kg di rame metallo per ettaro (o meglio, 28 kg in 7 anni).
In quest'ottica, soprattutto per il fatto di essere biotossico, è buona norma contenerne al massimo l'impiego. Questo può essere fatto attraverso diverse strategie:
- Seguire l'andamento climatico impiegandolo, quando necessario, nel momento giusto e nelle dosi giuste (le etichette di norma riportano un impiego minimo e uno massimo) in quanto ci sono momenti della stagione in cui le infezioni sono meno probabili e si può risparmiare sui quantitativi, o allungare i giorni tra un trattamento e l'altro.
- Utilizzare i formulati giusti, privilegiando, naturalmente non sempre e comunque, quelli che nel dosaggio impiegano minori quantitativi di rame metallo.
- Utilizzare in abbinamento al rame scelti sia tra i prodotti fitosanitari che tra i corroboranti, in modo che anche a basse dosi di rame si raggiungano risultati di una efficacia più o meno equivalente a quelli raggiunti utilizzando il rame a dose piena (ci sono diverse prove dimostrative a supporto).
Caratteristiche dei sali rameici per un corretto utilizzo
Oidio
Nel caso dove si notano focolai attivi si deve ancora intervenire con zolfo.
In altri casi si possono eventualmente impiegare prodotti alternativi.
Nel suo impiego non ci sono limiti massimi legali oltre quelli di etichetta, ma è sempre bene farne un uso appropriato e contenerne i consumi.
Oltretutto un suo apporto esagerato, soprattutto dopo che si è formato il grappolo e ci si avvicina alla vendemmia, può dare anche problemi enologici.
Nella difesa antioidica ci sono prodotti alternativi.
Prodotti fitosanitari alternativi allo zolfo
Botrite
Intervenire eventualmente in fase di pre-chiusura con i prodotti ammessi, tra cui il Bacillus subtilis; si può impiegare come corroborante la zeolite.
Link utili per approfondimenti
Ad oggi ci sono scarsi contributi scientifici e sperimentali nella difesa in biologico.
Uno degli obiettivi che ci si pone nella difesa in biologico è quello di utilizzare quantitativi ridotti di rame, mantenendo comunque una buona efficienza
Bassi dosaggi di rame per il controllo della peronospora