AGROMETEO
Dati meteo in tempo reale (Nome utente: RegioneAbruzzo Password: abruzzo)
Bollettini Agrometeo (i dati climatici della settimana precedente)
Il periodo da martedì 29 luglio 2025 a lunedì 04 agosto 2025 si è caratterizzato per un calo delle temperature associato a precipitazioni diffuse sul territorio, più intense nella fascia collinare litoranea (teatino, pescarese litoraneo, teramano e vastese). Nel comprensorio frentano si sono verificate grandinate e velocità del vento sostenute le quali hanno causato notevoli danni alle colture. Gli eventi piovosi si sono verificate nei giorni 3 e 4 agosto.
Le previsioni danno clima asciutto e soleggiato con notevole aumento delle temperature e questo potrà essere favorevole per limitare gli attacchi di lobesia e per favorire la cicatrizzazione delle ferite che sono presenti sul grappolo per varie cause.
AGROFENOLOGIA
Fase fenologica:
Nella collina litoranea e media:
I vitigni precoci (Chardonnay e altri) sono in fase avanzata a zucchero percepibile (BBCH 89) .
I vitigni medio-precoci (Pecorino e altri) sono a invaiatura (BBCH 85).
I vitigni medio-tardivi (Montepulciano e altri) si trovano nella fase più rappresentativa a invaiatura (BBCH 81)
Nella valle Peligna, la situazione mostra un ritardo fenologico, come sempre, valutabile da una a due settimane.
TECNICA AGRONOMICA
Dopo le piogge abbondanti e anche grandinate che hanno danneggiato il grappolo, per prevenire le muffe e i marciumi, si può procedere a defogliare per arieggiare maggiormente la fascia produttiva, prestare attenzione a non scoprire completamente il grappolo per evitare l'insolazione diretta.
DIFESA
Monitoraggio: catture di lobesia stabili o in aumento; più basse o nulle in questa settimana quelle di rigata (per dati dettagliati vedi VISUALIZZA MONITORAGGIO SU APP).
N.B. Per le schede di difesa cliccare sul link DPI Difesa 2025
Botrite
prestare massima attenzione alla botrite dopo le abbondanti piogge,soprattutto su vitigni a grappolo compatto. Si possono impiegare prodotti corroboranti che asciugano il grappolo.
Marciume acido
Sui vitigni precoci già si riscontrano, limitatamente a alcuni areali o vigneti, problemi su grappolo dovuti prevalentemente a marciume acido, ma anche comparsa di botrite. Attenzione a prevenire: soprattutto se il clima sarà piovoso si potranno anche essere evoluzioni su grappoli danneggiati da ferite causate da grandine, oidio, lobesia, rigata e drosophila suzuky.
Tignoletta della vite (Lobesia botrana)
In questa settimana in genere catture in aumento. In provincia di Pescara e nel teramano sud molte trappole segnano ancora cattura zero o molto basse (vedi VISUALIZZA MONITORAGGIO).
In genere in tutti gli areali, tranne il pescarese e il teramano sud si è già posizionato anche lintervento insetticida.
La situazione climatica induce ad essere molto cautelativi con il posizionamento dei prodotti fitosanitari. Limitatamente ai comprensori dove il volo è iniziato da almeno una settimana, si può intervenire con i trattamenti con insetticidi chimici e con il Bacillus thuringiensis tra questo fine settimana e l'inizio della prossima .Attendere invece, nei comprensori dove le catture sono a zero. le indicazioni del prossimo bollettino.
Per la difesa si possono utilizzare i prodotti in tabella anche in base alla loro modalità di azione. Linee di difesa integrata e biologica da tignoletta della vite
Tignola rigata (Cryptoblabes gnidiella)
Catture basse, tranne qualche eccezione La presenza della tignola rigata risulta meno prevedibile e delineabile rispetto alla lobesia botrana, sia perchè compare in alcuni vigneti e non su interi comprensori sia perchè le catture non hanno un inizio e un termine che facciano delineare le diverse generazioni, piuttosto c'è un accavallamento tra le stesse e le catture possono essere anche continuative. Il consiglio, pertanto, non può essere generalizzato ma, è rivolto a coloro che hanno trappole di monitoraggio con catture elevate; negli altri casi, pur consapevoli della differenza di sviluppo, si può sperare di contenerla, almeno in parte, grazie ai trattamenti rivolti alla lobesia. Un altro grande problema che si presenta nella lotta a questo lepidottero è che lo stesso ovidepone all'interno del grappolo e le ovideposizioni e le larve, pertanto, oltre a non essere facilmente monitorabili, non sono facilmente raggiungibili dal prodotto fitosanitario, ancor meno dopo che il grappolo si chiude.
Peronospora
Con il raggiungimento dell'invaiatura il rischio è ulteriormente limitato,, interessando solo la vegetazione giovane. Eventualmente si può prevedere un intervento protettivo delle femminelle a base di rame o prodotti alternativi allo stesso.
Caratteristiche dei principi attivi antiperonosporici
Lo sviluppo delle infezioni peronosporiche
Oidio
Le infezioni quasi azzerate, tranne alcuni casi.
La difesa può essere sospesa nei casi dei vigneti che non presentano infezioni.
Lo sviluppo delle infezioni oidiche
Caratteristiche dei principi attivi antioidici
Marciume nero (Black rot)
Sporadicamente rilevate ma in misura molto lieve.
Le infezioni di black rot su grappolo sono pericolose dalla fioritura per un periodo da 3 a 6 settimane, con rischio decrescente dopo le prime tre settimane. In alcuni vigneti, sporadicamente, si notano foglie e grappoli con la sintomatologia infettiva tipica del fungo. Le foglie presentano numerosi macchie necrotiche, mentre gli acini dei grappoli disseccano. Siccome i disseccamenti sono simili a peronospora larvata, ci si potrebbe confondere. dal punto di vista della difesa attiva per quest'anno i giochi sono fatti; nella magigor parte dei casi per contrastare questa patologia si utilizzano gli stessi prodotti idonei per contrastare la peronospora o l'oidio.
Una cosa molto utile da fare, come buona norma di profilassi consiste nell'asportare i grappoli dal vigneto per limitare la diffusione successiva del fungo ad opera dei picnicdi, corpi fruttiferi di svernamento, che si formano, oltre che sulle macchie delle foglie, anche sugli acini. Segnare poi le piante, in modo da ricordarsi, al momento opportuno, di allontanare i tralci potati dal vigneto.
Mal dell'esca
Sui vigneti si notano parecchie vite colpite da questo complesso di funghi del legno che viene definito mal dell'esca. La buona norma da adottare consiste nel segnare le piante in questo momento in cui la sintomatologia è visibile; questo ci consentirà di individuarle anche dopo la caduta delle foglie e di potarle separatamente dalle altre, eventualmente trattarle specificamente con i principi attivi ammessi, e di allontanare i tralci infetti dal vigneto.Eriofidi (acariosi e erinosi), Cocciniglie, Tripidi, Fillossera
Segnalata ancora presenza di fillossera e erinosi, quest'ultima sopratutto su montepuilciano.
Segnalazioni di foglie con le classiche punteggiature da tripidi, soprattutto su montepulciano.
DIFESA BIOLOGICA
Monitoraggio: nei vigneti in biologico che sono nella rete di monitoraggio la situazione al momento non mostra problemi differenti da quelli descritti per i vigneti in integrato.
Tignoletta della vite (Lobesia botrana)
Difesa con Bacillus thuringiensis tra fine settimana e inizio della prossima limitatamente ai comprensori dove si cattura e il monitoraggio rivela uno stadio avanzato (uova testa nera)
Prodotti fitosanitari nella difesa in biologico
Ci sono prodotti fitosanitari, corroboranti e sostanze di base, che possono aiutare in questo tipo di difesa.
Di seguito riportiamo una tabella dove abbiamo estrapolato i prodotti fitosanitari idonei alla difesa in biologico inseriti nel DPI Difesa Abruzzo 2025.
Si raccomanda in ogni caso di verificare la possibilità di utilizzo contro le varie avversità anche sulla base di quanto riportato in etichetta nei vari prodotti commerciali.
DPI DIFESA ABRUZZO 2025 (ESTRATTO PRODOTTI BIOLOGICI)
Peronospora
Eventualmente, utilizzare prodotti alternativi al rame per contenerne i quantitativi.
Contenere l'utilizzo del rame
Uno dei prodotti indispensabili nella difesa biologica del vigneto è il rame. Questo elemento è, come sappiamo, un prodotto inserito tra quelli candidati alla sostituzione, in quanto il suo utilizzo provoca fenomeni di biotossicità nel terreno.
Essendo ritenuto, al momento, non sostituibile, è stato concesso il suo utilizzo in deroga limitatatmente a 4 kg di rame metallo per ettaro (o meglio, 28 kg in 7 anni).
In quest'ottica, soprattutto per il fatto di essere biotossico, è buona norma contenerne al massimo l'impiego. Questo può essere fatto attraverso diverse strategie:
- Seguire l'andamento climatico impiegandolo, quando necessario, nel momento giusto e nelle dosi giuste (le etichette di norma riportano un impiego minimo e uno massimo) in quanto ci sono momenti della stagione in cui le infezioni sono meno probabili e si può risparmiare sui quantitativi, o allungare i giorni tra un trattamento e l'altro.
- Utilizzare i formulati giusti, privilegiando, naturalmente non sempre e comunque, quelli che nel dosaggio impiegano minori quantitativi di rame metallo.
- Utilizzare in abbinamento al rame scelti sia tra i prodotti fitosanitari che tra i corroboranti, in modo che anche a basse dosi di rame si raggiungano risultati di una efficacia più o meno equivalente a quelli raggiunti utilizzando il rame a dose piena (ci sono diverse prove dimostrative a supporto).
Caratteristiche dei sali rameici per un corretto utilizzo
Oidio
Il pericolo di infezione su grappolo non c'è più, ma ci sono infezioni su nuova vegetazione.
In altri casi si possono eventualmente impiegare prodotti alternativi.
Nel suo impiego non ci sono limiti massimi legali oltre quelli di etichetta, ma è sempre bene farne un uso appropriato e contenerne i consumi.
Oltretutto un suo apporto esagerato, soprattutto dopo che si è formato il grappolo e ci si avvicina alla vendemmia, può dare anche problemi enologici.
Nella difesa antioidica ci sono prodotti alternativi.
Prodotti fitosanitari alternativi allo zolfo
Botrite e marciumi acidi
Impiegare per queste patologie sostanze corroboranti che asciugano il grappolo e eventualmente prodotti specifici.
Link utili per approfondimenti
Ad oggi ci sono scarsi contributi scientifici e sperimentali nella difesa in biologico.
Uno degli obiettivi che ci si pone nella difesa in biologico è quello di utilizzare quantitativi ridotti di rame, mantenendo comunque una buona efficienza
Bassi dosaggi di rame per il